(Adnkronos) - Le 'fughe' in incognito da Palazzo Chigi e gli incontri 'segreti' con Papa Francesco a Santa Marta. Matteo Renzi nella sua ultima enews racconta le chiacchierate private avute negli anni con Bergoglio. "Ho avuto la fortuna di incontrare molte volte il Papa. Francesco non amava il protocollo. E dunque è capitato in più di una circostanza di andare a trovarlo senza dirlo a nessuno, se non agli uomini della scorta. Uscivo in incognito da Palazzo Chigi con una utilitaria, ed entravo in Vaticano, a Santa Marta, per dialogare in modo informale con Papa Bergoglio". L'ex premier comincia con l'incontro dell'aprile del 2014, poco dopo il suo arrivo a palazzo Chigi. "Con Agnese, Francesco, Emanuele e Ester entriamo a Santa Marta per un incontro strettamente privato. Nessun fotografo" e "Papa Francesco resta da solo per oltre mezz’ora con noi, a parlare con i ragazzi. Il Papa ci accoglie e ci fa sentire a casa. Chiede ai figli come va a scuola". Renzi osserva: "Eravamo andati a incontrare il sommo Pontefice della Chiesa universale ma la famiglia Renzi si era sentita accolta nel modo più semplice e profondo perché Francesco si era posto con quell’umanità che lo ha reso speciale". Un altro episodio svelato dal leader di Iv risale al maggio 2014, il giorno prima del voto per le Europee. Renzi decide di non andare a salutare il Pontefice in partenza verso la Terra Santa: "Ricevo una telefonata da 'numero privato'. Nessun segretario, nessun saluto introduttivo, nessun giro di parole. Sento una voce parlare in italiano con accento argentino. E mi dice tutto allegro: 'Lei ha fatto bene! Dobbiamo evitare strumentalizzazioni'. E poi ironico: 'Forse questi giovani politici non sono così male, dai. Forse eh'. E ride". Il leader di Iv lascia intendere di aver toccato negli incontri con Papa Francesco anche questioni scottanti: "Con lui si parlava di tutto. Anche di temi delicati sul piano etico: sono gli anni in cui vengo attaccato da parte del mondo cattolico per la Legge sulle Unioni civili", scrive tra l'altro nella enews. In occasione del Congresso eucaristico del 2015 a Firenze, Bergoglio chiede invece a Renzi cosa visitare in città: "E' irremovibile e mi dice: io voglio soprattutto andare nella periferia, dove ci sono questioni di disagio. E voglio andare in realtà dove ci sono problemi legati ai migranti". Un altro incontro 'segreto' per la chiusura del Giubileo della misericordia nel 2016 ("raggiungo il Vaticano nascosto in una piccola utilitaria Lancia"). E poi c'è il capitolo referendum. Renzi scrive di un nuovo incontro: "Mi chiede: 'Come va con questo referendum?'. Mancano due settimane alla sconfitta del 4 dicembre. Lo guardo. Mi guarda. 'Andare per me va benissimo, gli dico. Ma i sondaggi non la pensano come me'. Scoppia la risata. Rido io, ride Agnese, ride il Papa. Come dire: è andata ma le cose importanti della vita sono altre. 'Non dimenticatevi di pregare per me, mi raccomando' ci dice salutandoci. E quando qualche giorno dopo mi dimetto da premier, mi invia una commovente lettera scritta a mano, con la bellissima calligrafia che lo contraddistingue e che inizia con l’espressione 'Caro fratello'. Fa riferimento al mondo scout, mi invita a rialzarmi. Sono parole preziose che mi porto dietro da quasi dieci anni". Il leader di Iv racconta ancora: "L’ultimo incontro è di agosto 2024. Con Agnese stiamo per festeggiare le nozze d’argento. Andiamo da Papa Francesco, dopo tanto tempo. Ci accoglie con la consueta umanità. Parliamo di tutto".
(Adnkronos) - "Abbiamo condotto un sondaggio su circa 300 pmi italiane per capire quali sono le priorità dei prossimi 12 mesi nel gestire e affrontare il clima di grande incertezza che stiamo vivendo. Negli ultimi mesi c’è stato un fattore moltiplicatore dell’incertezza dovuto in primis al tema dei dazi, ma anche alle previsioni sull’andamento del pil. Dal sondaggio emergono tre elementi: il primo è quello del contenimento della base costi per frenare la spinta inflazionistica, il secondo è quello di consolidare i ricavi cercando nuovi mercati, il terzo quello di adattarsi a questo clima di enormi incertezze". Queste le parole di Pierpaolo Mamone, consumer products sector leader Deloitte, intervenendo, questa mattina a Bologna, al seminario organizzato da Ibc, l’Associazione industrie beni di consumo, 'Industria dei beni di consumo ed evoluzione del contesto competitivo. Strumenti e soluzioni per la trasformazione digitale'. L’incontro, organizzato in collaborazione con GS1 Italy e con la stessa Deloitte, si inserisce nel piano di iniziative messe a terra da Ibc per promuovere l’innovazione delle imprese associate, in particolare piccole e medie, e rafforzare la collaborazione tra i comparti produttivo e distributivo. “La digitalizzazione - prosegue Mamone - è una delle leve principali per implementare l’innovazione, ma un’azienda su due dice che non ha avviato e non intende avviare nei prossimi mesi la trasformazione digitale. Tra i motivi ci sono gli ingenti investimenti economici e la mancanza di competenze tecnologiche interne. Si tratta di miti da sfatare perché esistono soluzioni per limitare i costi e le competenze possono essere acquisite dall’esterno”. Le piccole e medie imprese italiane dovranno poi punteranno poi “sull’organizzazione dei processi. Questo significa che l’organizzazione dovrà essere rivista per avere strutture più reattive in grado di prendere decisioni più veloci anche inserendo delle figure nuove che vanno a coprire ruoli che spesso nelle piccole aziende sono scoperti”, conclude.
(Adnkronos) - Il Gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016, rinnova il suo impegno per incentivare le pratiche agroecologiche e lancia, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, la seconda edizione del 'The Good Farmer Award'. L’iniziativa è la prima in Italia che premia gli agricoltori che abbiano avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. Anche quest’anno il Premio è dedicato ai giovani agricoltori under 35 che potranno candidare il proprio progetto dal 3 aprile al 16 giugno 2025 sul sito https://davinesgroup.com/il-nostro-impatto/percorsi/the-good-farmer-award. L’obiettivo è di contribuire alla diffusione di una nuova cultura di produzione agricola, che sostenga la transizione ecologica delle filiere agroalimentari. La Giuria del Premio selezionerà i due progetti più innovativi e avanzati e i due vincitori riceveranno dal Gruppo Davines 10.000 euro ciascuno per l’acquisto del materiale e per interventi finalizzati a migliorare e sviluppare le pratiche agroecologiche già avviate. La cerimonia di premiazione si terrà tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025 al Davines Group Village di Parma. Requisiti necessari per accedere al bando sono l’avere una certificazione biologica in corso di validità e applicare i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. In particolare i giovani agricoltori coinvolti e le loro aziende agricole dovranno dimostrare di utilizzare almeno tre tra le strategie e le pratiche di agricoltura biologica rigenerativa e agroecologia identificate dal bando, tra cui la rotazione colturale, il minimo disturbo del suolo, l’utilizzo di fertilizzanti organici, la coltivazione di alberi associata a campi seminativi o a pascoli, l’uso di colture di copertura come le leguminose e la pacciamatura del terreno (ossia la copertura del terreno con materiale organico come paglia o foglie). Per la sua seconda edizione il Premio si arricchisce con un’importante novità: potranno candidare i loro progetti anche le aziende agricole-zootecniche attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi, attraverso per esempio l’utilizzo del letame per la concimazione e il riciclo di nutrienti vegetali come mangime. La scelta di coinvolgere anche le aziende agricole-zootecniche è coerente con le finalità del Premio, rivolto a supportare e incentivare la creazione di sistemi agricoli sinergici, che imitano i processi naturali e traggono vantaggio dalle interazioni benefiche che si verificano naturalmente in campo. La Giuria del Premio La Commissione che valuterà e selezionerà i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità, integrata quest’anno con due esperti di zootecnia. Quest’anno il premio 'The Good Farmer Award' ha anche un’edizione americana: la filiale del Gruppo Davines in Nord America, insieme al Rodale Institute, ha da poco chiuso le candidature per gli agricoltori e gli allevatori che abbiano avviato un'attività negli Stati Uniti da meno di dieci anni e che utilizzano pratiche di agricoltura biologica rigenerativa. Il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, verrà nominato il vincitore del 'The Good Farmer Award' US che riceverà un premio di 10.000 dollari da Davines Nord America da investire in attrezzature o iniziative che migliorino le pratiche agro-ecologiche della sua impresa agricola. Il farmer premiato avrà anche la possibilità di visitare l'European Regenerative Organic Center (Eroc) che il Gruppo Davines ha realizzato a Parma insieme al Rodale Institute. Il secondo e terzo classificato dell’edizione americana del Premio vinceranno un corso di formazione del Rodale Institute Education Resources sulle migliori pratiche di agricoltura biologica rigenerativa.