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(Adnkronos) - Gli Stati Uniti applicheranno dazi al 104% contro la Cina dal 9 aprile dal momento che Pechino, contrariamente a quanto richiesto dal presidente Donald Trump, non ha ritirato le sue contromisure. Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, nel briefing con i media. "Il presidente rimane convinto che la Cina debba fare un accordo commerciale con gli Stati Uniti e che sia un errore rispondere ai dazi introdotti dagli Usa con analoghe misure", ha spiegato la portavoce. "Trump sarà incredibilmente gentile se la Cina sarà disponibile a negoziare", ha aggiunto. Il premier cinese Li Qiang aveva fatto sapere oggi che al Paese non mancano gli "strumenti" necessari per far fronte alle turbolenze economiche. "Le politiche macroeconomiche della Cina di quest'anno tengono pienamente conto delle varie incertezze" e Pechino "dispone anche di una riserva sufficiente di strumenti politici", aveva affermato Li, stando a quanto riportato dai media ufficiali locali, durante il colloquio telefonico con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. La Repubblica Popolare, aveva detto, "è perfettamente in grado di cautelarsi dagli effetti esterni negativi" ed è "pienamente fiduciosa" sulla possibilità di "mantenere uno sviluppo economico sostenuto e sano". Trump, ha spiegato Leavitt, ha dato istruzioni al suo team per il commercio di fare accordi "su misura" con i Paesi che vogliono negoziare, dopo l'annuncio sui dazi della scorsa settimana. "L'intera amministrazione ha sempre detto che il presidente Trump è disponibile ad alzare il telefono e parlare. Questa mattina il presidente ha incontrato il suo team per il commercio e ha indicato loro di fare accordi commerciali su misura con ogni singolo Paese che chiama questa amministrazione per concludere un accordo", ha detto la portavoce. Sono 70 i Paesi nel mondo che hanno chiesto agli Stati Uniti di negoziare sui nuovi dazi introdotti da Trump, ha reso noto la portavoce della Casa Bianca, assicurando la disponibilità del Presidente e del suo team a parlare con i diversi Paesi, a rispondere alle loro telefonate, dato per "non negoziabile" il principio di risolvere il disavanzo commerciale che ha messo il Paese in crisi per "offrire benefici ai lavoratori americani". "I dazi sono un aumento delle tasse per i Paesi stranieri e un taglio delle tasse per gli americani", ha sottolineato. Leavitt ha anche portato ad esempio per gli altri Paesi l'approccio di Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano, nel corso dell'incontro di lunedì alla Casa Bianca ha promesso che Israele eliminerà "immediatamente il deficit commerciale con l'America e le barriere commerciali. L'approccio proattivo di Israele dovrebbe essere preso dagli altri Paesi a modello". La Casa Bianca ha ribadito che i colloqui in programma sabato in Oman con l'Iran sul suo programma nucleare saranno "diretti". "Per quanto riguarda l'Iran, il presidente ha reimposto sanzioni paralizzanti al regime iraniano e ha chiarito molto bene all'Iran che hanno una scelta da fare. Possono raggiungere un accordo con il presidente. "Possono negoziare o pagheranno con l'inferno", ha concluso la portavoce.
(Adnkronos) - Un'ondata di colore, solidarietà e partecipazione sta attraversando la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Milano grazie a 'Il bosco invisibile', un progetto promosso dall'associazione dei genitori 'Amici della Leonardo' e realizzato in collaborazione con l'associazione 'We Are Urban! Milano', che lo ha già portato a termine in quattordici scuole. L'obiettivo è semplice, ma potentissimo: migliorare la qualità dell’aria e degli ambienti scolastici ridipingendo tutte le 36 classi in uso nell’istituto con Airlite, una speciale pittura che purifica l’aria, elimina in modo permanente muffe e batterie migliora la vivibilità quotidiana. L’impresa sta coinvolgendo oltre 200 genitori e volontari, decisi a regalare, nei primi due weekend di aprile, tempo, energie, braccia e buona volontà per dipingere la scuola di oltre 700 bambini, che è anche un punto di riferimento per tutta la zona Città Studi con i suoi oltre 90 anni di storia. Il risultato atteso? Classi più sane, pulite e accoglienti per alunni e insegnanti: "Il bosco invisibile è un progetto che trasforma la scuola, ma anche la comunità che la abita -spiega il preside della scuola Leonardo Da Vinci, Antonio Re-. Non solo muri ridipinti, ma relazioni che si rafforzano, alleanze educative che crescono e un esempio concreto di cittadinanza attiva". "Vogliamo che sia prima di tutto un momento di aggregazione -spiega l'associazione genitori Amici della Leonardo, che ha coordinato il progetto e lo ha finanziato per la maggior parte-. Abbiamo messo a frutto le competenze di ognuno nell’organizzazione e abbiamo scommesso sulla volontà di reinventarsi pittori per qualche ora per la realizzazione. Abbiamo scoperto un forte senso di comunità che aspettava il progetto giusto per emergere". L’iniziativa viene realizzata con il supporto di Wau! Milano, associazione che promuove la cura del bene comune, comprendendo anche la risorsa 'aria', attraverso la partecipazione diretta dei cittadini. "Siamo felici di aver incontrato tutti gli studenti della scuola per un momento didattico che promuove la cultura del bene comune a partire dall’importanza di un elemento vitale che non vediamo e che non dovremmo sentire -commenta Andrea Amato, presidente di Wau! Milano-. Un progetto che deve essere spiegato per meglio comprendere il valore un gesto di volontariato che presenta molteplici aspetti positivi". Tra i sostenitori del progetto, anche YesMilano, l’agenzia di promozione del Comune, che ha abbracciato Il Bosco Invisibile come esempio virtuoso di integrazione e attivazione territoriale: "Abbiamo coinvolto la nostra rete di studenti internazionali, oltre 11.000 a Milano, per mostrare come i progetti di comunità siano uno straordinario ponte di integrazione -afferma la direttrice generale di YesMilano, Fiorenza Lipparini-. Il bosco invisibile è un modello da raccontare e replicare". Innamorata del progetto anche l’associazione Officine Rousseau (realtà educativa storicamente riconosciuta fra Milano e provincia come ex cooperativa Centri Rousseau dal 1968) che ha deciso di dare supporto al progetto Bosco invisibile degli Amici della Leonardo regalando due ore di attività nel parco della scuola per i figli dei volontari. Fondamentale anche il contributo degli sponsor e dei partner locali. Vittoria Pirovano di Leonardo Frontero-Frontero Case, ha scelto di sostenere con un contributo economico l’iniziativa: "Abbiamo creduto da subito nella forza di questo progetto. E' raro vedere così tanto entusiasmo, concretezza e impatto positivo in un’unica iniziativa. Era naturale volerla supportare". Anche i fornai di zona, da Viale Romagna a Piazza Piola, hanno voluto partecipare, donando teglie di pizza e focaccia per le giornate di pittura, mentre il Carrefour di via Spinoza ha offerto le bevande e gli snack per chi ha esigenze alimentari particolari, dimostrando la sua consolidata affinità elettiva con gli studenti di tutte le età che popolano Città Studi. Il progetto, realizzato nei primi due weekend di aprile,trasforma la scuola Leonardo Da Vinci in un esempio concreto di collaborazione tra famiglie, istituzioni, associazioni e attività del territorio. Un bosco invisibile che ha reso visibile la forza di una comunità unita.
(Adnkronos) - “Venezia è una capitale del mondo dentro una laguna, un caso unico, in un ambiente transeunte e mutevole. È l’opera dell’intelligenza di una comunità di pescatori e commercianti che hanno prodotto resilienza, cultura e potere proiettando questa città nel mondo. Oggi Venezia è anche la città costiera più sicura rispetto al fenomeno globale dell’innalzamento del medio mare, grazie al Mose, opera eccezionale frutto dell’intelligenza e dei saperi emersi da questo territorio che ora si pone come esempio per tutto il mondo”. Così Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità - Venice Sustainability Foundation (Vsf) intervenendo oggi a Ca’ Giustinian, sede veneziana della Biennale, nel corso della presentazione del progetto speciale 'Intelligent Venice: la più antica città del futuro' per la Biennale Architettura 2025. “Nella Biennale di Architettura quest’anno raccontiamo la storia di Venezia e dunque della più grande opera architettonica del mondo con un progetto espositivo costituito da ore e ore di filmati, centinaia di cartografie, simulazioni e prodotti interattivi. Tutto ospitato all’interno di cinque absidi nella Tesa dell’Isolotto sulla Darsena Grande dell’Arsenale e visitabile a partire dal prossimo 10 maggio”, spiega.