(Adnkronos) - Il principe Andrea potrebbe affrontare un dibattito parlamentare sulla sua condotta, nonostante il governo si sia finora rifiutato di dedicargli tempo nella Camera dei Comuni. Secondo quanto scrive il Guardian, Andrea sarebbe già in trattativa con i rappresentanti di re Carlo per lasciare la Royal Lodge nella tenuta di Windsor, una residenza di 30 stanze con cui ha contratto di locazione valido fino al 2078 e per la quale paga un canone di affitto equivalente a ''un granello di pepe (se richiesto)''. Tante sono state anche le richieste per far sì che venga ufficialmente rimosso ad Andrea il suo titolo di Duca di York, il che richiederebbe un intervento legislativo. Il governo non è disposto a presentare una mozione per discutere di Andrea, affermando che la famiglia reale desidera che il Parlamento si concentri su "questioni importanti". Tuttavia, una fonte dei Lib Dem ha dichiarato al Guardian che il partito sta "esplorando tutte le opzioni per garantire che il Parlamento possa esaminare la questione in modo adeguato, dalla residenza del principe Andrea a Royal Lodge al suo ducato". Le fonti hanno spiegato che ''la prima cosa di cui abbiamo bisogno è un'adeguata trasparenza e responsabilità: ecco perché abbiamo chiesto alla Corona e al principe Andrea di testimoniare sotto giuramento in Parlamento". Pur sottolineando che il governo controlla i tempi dei dibattiti, la fonte ha affermato che i Lib Dem sperano che un'eventuale mossa del Parlamento sia "di pari passo con il palazzo" e in linea con i desideri del re. I Lib Dem vogliono infatti inquadrare ogni discussione sul futuro del principe Andrea come una questione di responsabilità pubblica piuttosto che di scandalo personale, riflettendo il crescente disagio a Westminster per la mancanza di trasparenza sulle finanze reali e sulle residenze di grazia e favore. Alcuni esponenti del partito hanno affermato che l'episodio sottolinea la necessità di applicare "standard moderni di controllo pubblico" a tutti i patrimoni, finanziati con fondi pubblici, compresi quelli gestiti dalla Corona. Il loro intervento probabilmente aumenterà la pressione sui ministri e su Buckingham Palace affinché chiariscano il futuro del duca alla Royal Lodge. Personaggi di altri partiti hanno osservato che qualsiasi dibattito alla Camera dei Comuni sulla questione avrebbe un significato simbolico, rompendo con decenni di consuetudine secondo cui i parlamentari, evitano critiche dirette alla famiglia reale.
(Adnkronos) - "Io credo che più di arresto della crescita dell'intelligenza artificiale oggi si parla una scelta di qualità sull'Ia. E' uno strumento che dipende molto dai dati per sviluppare gli algoritmi, e oggi la quantità di questi è talmente grossa che ormai non fa più la differenza. Si tratta ora di fare un discorso sulla qualità dei dati e sull'integrazione. Tutti noi usiamo e useremo sempre più l'ia per ogni fase della nostra attività lavorativa ma dobbiamo essere in grado di farlo con consapevolezza e con l'obiettivo di governarla. E io credo che la regolazione sia necessaria, non si può pensare di diffondere un sistema così innovativo, che prende decisioni e non è solo di ausilio, senza regolarlo. Sarebbe una decisione folle e sono d'accordo quindi con la decisione dell'Ue anche se non dobbiamo eccedere nella regolazione, che è dietro l'angolo perchè si fa l'errore di non integrare queste normative con tutto quello che c'è intorno". Così Giovanni Marcantonio, segretario del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, intervenendo a Napoli alla Convention nazionale dei consulenti del lavoro in occasione dei 60 anni della nascita del Consiglio nazionale dei professionisti. Marcantonio ha ricordato che "l'Ia Act classifica tutta la materia del lavoro in alto rischio, e questo vorrà dire che sarà centrale il ruolo del professionista nell'applicazione di questa normativa nella vita quotidiana. E nei rapporti con la pubblica amministrazione la nostra categoria ha davanti la scelta o di subire l'innovazione tecnologica che si interseca con la pa o progettare con essa queste innovazioni", ha sottolineato. E Stefano Sassara, tesoriere Cno consulenti del lavoro, parlando dell'ia ha sottolineato: "Dubito che possiamo includere nella polizza assicurativa di un professionista l'ia come unica causa di un danno".
(Adnkronos) - "Sono fiducioso che ci sia una reale e consistente inversione di tendenza o quantomeno un incremento di attenzione da parte dei nostri governanti sul tema dei rischi naturali, ambientali ed antropici ed in particolare sul cosiddetto dissesto idrogeologico". Così Domenico Calcaterra, responsabile scientifico Fondazione Return (collegamento), intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La nostra fondazione è un ecosistema che da tre anni si occupa in maniera continuativa, nell'ambito delle misure finanziate dal Pnrr, di rischi - spiega - Partiamo dalla trattazione delle singole tipologie di pericolosità, gli esempi sono quelli classici per il nostro paese che purtroppo risente degli effetti della quasi totalità delle pericolosità naturali ed antropiche, pensiamo a frane, alluvioni, terremoti, eruzioni, il degrado ambientale nelle sue varie forme, ad esempio l'inquinamento, per creare dei modelli, tenendo ben presente quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e quello che potrebbe nei prossimi anni e nei prossimi decenni accadere in termini di cambiamento climatico". "Il nostro obiettivo è quello di fornire al Paese degli strumenti che, aggiornati allo stato dell'arte, possano servire a migliorare la gestione dei rischi intervenendo con delle soluzioni più adeguate, più efficaci", conclude.