INFORMAZIONIBanco BPM spa Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Commercial Communication Manager/Marketing Communication Manager Area: Marketing Management Ida Marina BernabeiChi è: linkedin.com/in/ida-marina-bernabei-42401269 |
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(Adnkronos) - Dall'amore in tutte le sue forme alla crisi personale come trampolino per la rinascita, fino al bisogno di connessione in un'era digitale. I titoli e le prime dichiarazioni dei 30 artisti in gara a Sanremo 2026, svelati da Carlo Conti durante la finale di 'Sarà Sanremo', delineano un'edizione che fa leva sui sentimenti tra fragilità e speranze. Sul palco dell'Ariston, dal 24 al 28 febbraio, si alterneranno storie che parlano a tutti, componendo un mosaico delle emozioni contemporanee. Come da tradizione, l'amore resta il motore di molte narrazioni sanremesi, ma si presenta in forme diverse e complesse. C'è l'amore che resiste al tempo, come quello "molto autobiografico" cantato dal veterano Raf in 'Ora e per sempre', e quello che si proietta nel futuro, celebrato da Sal Da Vinci in 'Per sempre sì' come "la più grande promessa che si possa fare". A questo si affianca l'amore come urgenza fisica, descritto da Levante in 'Sei tu' come "un elenco infinito delle sensazioni che l'amore fa provare", e quello più intimo e personale, con Mara Sattei che porta una dedica diretta in 'Le cose che non sai di me' e Serena Brancale che con 'Qui con me' scrive "una lettera alla persona più importante della mia vita". La coppia LDA e AKA 7even esplora un amore "viscerale, ma quasi fuggitivo" in 'Poesie clandestine', mentre l'esordiente Eddie Brock parla di "un amore struggente" in 'Avvoltoi'. A farsi portavoce di un'intera categoria è Tommaso Paradiso, il cui brano "I romantici" è un manifesto per riscoprire un sentimento necessario. Anche Leo Gassmann si unisce al coro con 'Naturale', un "grido d'amore" che invita ad andare oltre le apparenze. Chiude il cerchio la 'divina' Patty Pravo, che con la sua 'Opera' lega la speranza per "un grande amore" alla consapevolezza che "tutti noi siamo delle opere d'arte". Accanto al sentimento, emerge con forza un secondo grande tema: la crisi come momento di caduta necessario per la rinascita. È il nucleo di 'Uomo che cade' del debuttante Tredici Pietro, che riflette sull'importanza "del cadere e del rialzarsi". Un concetto ripreso da Enrico Nigiotti in 'Ogni volta che non so volare', un flusso di coscienza sui "momenti in cui si tocca il fondo, fondamentali per trovare la forza di risalire". La coppia inedita Fedez e Marco Masini condivide questa visione in 'Male necessario', un mantra per ricordare che le tempeste sono opportunità. Anche le metafore abbondano: il rapper Luchè, al suo debutto, usa il 'Labirinto' per descrivere i "pensieri ossessivi", mentre Fulminacci parla di 'Stupida sfortuna' come di "un percorso a ostacoli". Chiello, con 'Ti penso sempre', descrive una mente "sospesa tra l'inizio e la fine di qualcosa", fotografando un momento di limbo esistenziale. Infine, Francesco Renga con 'Il meglio di me' promette un'importante riflessione sulla crescita personale e sull'affrontare le proprie fragilità. Il Festival si conferma specchio dei tempi, con artisti che puntano l'obiettivo sulla società. Nayt, con 'Prima che', affronta il paradosso della distanza nell'era digitale, esprimendo il desiderio di "incontrarsi e riconoscersi davvero". J-Ax, per la prima volta da solista, gioca con l'ironia in 'Italia Starter Pack', promettendo di svelare "quello che ti serve per iniziare in Italia", mentre Dargen D'Amico con 'AI AI' ammicca all'intelligenza artificiale per stimolare una "musica biologica". Anche Sayf, con 'Tu mi piaci tanto', usa la canzone come una "fotografia" del suo stato d'animo e del suo pensiero sulla società. Su una linea ironica e "pungente" si colloca anche Ditonellapiaga con il suo brano 'Che fastidio'. In questo panorama spiccano le Bambole di Pezza, che portano all'Ariston il "girl power" con 'Resta con me', un inno alla sorellanza. Non mancano sguardi più intimi e personali. Arisa torna con 'Magica favola' per raccontare una vita che "ritrova la genuinità della bambina". Michele Bravi in 'Prima o poi' offre "uno sguardo dolce sugli inadeguati", mentre Malika Ayane dedica 'Animali notturni' a "tutti noi", esseri invisibili che popolano la notte. La speranza e la resistenza risuonano in 'Stella stellina' di Ermal Meta, mentre l'ossessione come motore per la vita e la musica è al centro di 'Ossessione' del debuttante Samurai Jay. Un messaggio filosofico arriva dalla coppia Maria Antonietta e Colombre, che con 'La felicità e basta' ricorda che essa "è un diritto di tutti". Infine, a portare una ventata di pura leggerezza ci pensa Elettra Lamborghini, che con 'Voilà' ha un solo obiettivo: far ballare e ricordare che "bisogna essere felici in questa vita". Un Festival, dunque, che si prepara a raccontare il mondo in tutte le sue sfaccettature, senza tralasciare nessuna emozione.
(Adnkronos) - "L’Europa è sicuramente in una fase di difficoltà, lo riscontriamo giorno per giorno, ora per ora, però sappiamo anche che non basta criticarla: bisogna cercare di farla ripartire con le idee dei Paesi fondatori". Lo ha affermato Giorgio Fossa, presidente della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Fossa ha sottolineato che, oltre a indicare cosa fare, "bisogna anche dire qual è la strada per farlo", richiamando in questo ruolo la responsabilità del sistema universitario. "Le università, non solo la Luiss ma anche la Luiss, sono a disposizione per formare sempre più i giovani che porteranno al cambiamento dell’Europa verso l’Europa che tutti vogliamo e desideriamo". Il presidente ha evidenziato come, valorizzando il pensiero accademico, emergeranno giovani capaci di guidare non solo il futuro del continente, ma anche di interpretare un mondo "sempre più interconnesso". Fossa ha concluso con un appello diretto agli studenti: "Devono tornare a credere prima di tutto in loro stessi per portare il cambiamento e migliorare il mondo che hanno trovato, lasciandolo ai loro figli meglio di come lo hanno ricevuto".
(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".