(Adnkronos) - L'italia di Julio Velasco vola in finale dei mondiali di pallavolo femminile. Le azzurre hanno vinto una battaglia durissima in rimonta contro un grande Brasile solo 3-2 (22-25, 25-22, 28-30, 25-22, 15-13). L'Italia 'vendica' la sconfitta maturata in Olanda nel 2022 quando proprio il Brasile di Ze Roberto negò la finale iridata alle azzurre. L'Italia torna così in una finale mondiale dopo sette anni e conquista la 35esima vittoria consecutiva in gare ufficiali. Nel match, in programma domani, l'Italia affronterà la Turchia che nella prima semifinale ha avuto la meglio sul Giappone 3-1. Le azzurre hanno battuto il Brasile di Gabi, per la prima volta in un mondiale, al tie break 15-13 con l'ultimo punto di Paola Egonu in una partita difficilissima, dove alla fuoriclasse brasiliana non sono bastati 29 punti. La squadra di Velasco con alcune giocatrici acciaccate come Fahr e Orro perdono sul filo il primo set 25-22 e ribattono colpo su colpo nelle secondo con lo stesso punteggio. Il terzo parziale è stato il più tirato con le verdeoro che si sono imposte sul filo di lana 30-28. Poi l'Italia torna avanti, con Velasco che da i consigli giusti alla sua squadra per chiudere 25-22 per il 2-2. Si va al tie break finale con l'Italia che parte avanti, poi superata dal Brasile ma alla fine le azzurre mettono testa e cuore e chiudono 15-13 per conquistare l'accesso in finale contro la Turchia del Ct italiano Daniele Santarelli. Una sfida in casa per il libero azzurro Monica Di Gennaro.
(Adnkronos) - "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione del ddl di riforma delle professioni ordinistiche, un comparto centrale e fondamentale per il Paese che merita di avere regole moderne che esaltino il valore sociale degli Ordini. Ringrazio la Premier Meloni e tutto il Governo per avere voluto dare questo forte segnale verso i professionisti ordinistici". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei Consulenti del lavoro e di ProfessionItaliane, l'associazione che riunisce 24 dei 28 Ordini, commenta l'approvazione della riforma degli ordini da parte del Consiglio dei Ministri.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.