(Adnkronos) - "Il welfare contrattuale, di cui siamo stati antesignani, è la cifra distintiva dell’impegno di Federmanager. Non è mai stato solo una clausola contrattuale, ma un patto che tiene insieme persone e imprese, capace di generare cultura, responsabilità sociale e benessere diffuso. Per questo il premio Global Welfare ci riempie di orgoglio: riconosce la coerenza con cui abbiamo costruito, anno dopo anno, iniziative di educazione al welfare e progetti rivolti ai dirigenti e alle aziende del settore”. A dirlo è Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager, commentando l’assegnazione del Premio Global Welfare nel corso del Global welfare summit, giunto alla seconda edizione e tenutosi a Villa Miani a Roma, dedicato alle migliori esperienze del welfare in Italia, con il coordinamento scientifico dell’Osservatorio Italian Welfare. “È un traguardo che condividiamo con tutta la comunità manageriale, perché nasce dall’ascolto dei bisogni reali e dalla volontà di offrire strumenti concreti per la salute, la formazione, la conciliazione tra vita e lavoro. Questo riconoscimento ci incoraggia a continuare con passione su questa strada, rafforzando il legame tra benessere delle persone e competitività delle imprese, nella convinzione che un welfare contrattuale moderno e inclusivo sia una delle chiavi più autentiche per affrontare le sfide del futuro”, conclude.
(Adnkronos) - Il tema delle ferie non godute nel pubblico impiego si conferma tra i più caldi dell’anno. Secondo un’elaborazione di Consulcesi & Partners, nei primi nove mesi del 2025, i tribunali italiani hanno già emesso oltre 1000 pronunce in materia, riconoscendo complessivamente oltre 5,9 milioni di euro di indennità e 2,3 milioni di spese legali ai lavoratori pubblici. Rispetto ai primi mesi dell’anno, il numero dei procedimenti è più che triplicato, passando da circa 250 cause a gennaio alle attuali quasi 1000 di ottobre, con una percentuale di esiti favorevoli che si mantiene sul 97%. A guidare la classifica dei settori più coinvolti sono insegnanti precari, medici, infermieri e funzionari pubblici, che sempre più spesso si vedono riconoscere il diritto alla monetizzazione dei giorni di ferie maturati e mai goduti per cause non imputabili alla loro volontà. Il team legale di C&P sta gestendo centinaia di richieste di indennizzo, un numero in costante aumento in parallelo alla crescita delle sentenze favorevoli, cui si aggiungono numerose transazioni in via stragiudiziale concluse con successo. L’impennata di richieste è stata possibile dal nuovo sistema di prima analisi sviluppato sul portale www.ferienongodute.it che consente di verificare la propria posizione rapidamente se si ha diritto all’indennizzo economico, ricevendo una valutazione legale preliminare personalizzata. Analizzando le recenti sentenze, nel corso del 2025 la giurisprudenza ha definitivamente consolidato il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute per tutti i dipendenti pubblici. Dalla Cassazione alle Corti d’Appello, le pronunce confermano che l’onere della prova spetta al datore di lavoro e non al lavoratore. Tra le decisioni più rilevanti, la Cassazione n. 20591/2025 ha riconosciuto il diritto anche ai direttori di struttura complessa, mentre la n. 18889/2025 ha esteso la monetizzazione alle ferie aggiuntive per rischio radiologico. In linea con la Corte di Giustizia Europea, i tribunali italiani ribadiscono che la perdita delle ferie è possibile solo se il datore dimostra di aver messo il dipendente nelle condizioni di usufruirne. “Il 2025 - commenta Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners - segna la definitiva maturazione di un orientamento sempre più consolidato. Il diritto all’indennità per ferie non godute spetta a tutti i dipendenti pubblici, anche ai dirigenti apicali. Ed è sempre l’Amministrazione a dover dimostrare di aver consentito la fruizione del riposo, non il lavoratore a dover provare il contrario”.
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".