Quando il cambiamento obbliga a ricercare nel passato
Per chi come me, e mi riferisco a molti Dirigenti d’Azienda, ha svolto
la propria attività dagli anni ’80 ai nostri giorni, ha assistito
al modificarsi di regole e comportamenti da parte dei datori di lavoro, delle
rappresentanze dei lavoratori e di questi ultimi stessi.
Cambiamenti di ordine sociale soprattutto, ma anche di modelli organizzativi
che, il più delle volte, hanno dato scarsi risultati in termini di efficacia
ed efficienza.
L’Azienda, intesa come luogo dove accrescere il proprio status socio-economico,
è stata sempre più vissuta, ancorchè testimoniata, come
luogo di transito a favore di un perenne stato di pseudo-formazione, di rinvigorimento
professionale, di spirito avventuroso con l’opportunità di misurarsi
sempre con nuove sfide, il contraltare è stato, per le Imprese e un certo
modo di intendere le Risorse Umane, un impoverimento delle culture aziendali,
a favore di forme di aggregazione lavorativa eterogenea e non sempre conciliabile.
Ancor di più, negli ultimi dieci anni si sono rincorse organizzazioni
minimali, ben differenti dalle logiche dell’out-sourcing, ma tagli lineari
nelle funzioni di supporto e tecnocratiche, prima, ma addirittura in quelle
produttive.
Il paradosso ha portato, in particolare nelle medie e piccole Imprese laddove
il Personale di Sede Centrale è particolarmente vicino all’Imprenditore,
un impoverimento delle Risorse cosiddette di periferia, coincidenti, quasi sempre,
con la forza vendite.
È nel contenimento dei costi, soprattutto quelli relativi al lavoro,
che si è cercata la via più breve per massimizzare il profitto,
dimenticando che il costo è una parte imprescindibile di quest’ultimo.
Nel rinunciare a professionalità formate e indottrinate secondo le peculiarità
di ogni singola Impresa, di fatto si è spesso abbattuto quello che era
il vantaggio competitivo sui players del proprio settore d’attività.
È evidente che una sana politica di spending review è opportuna,
in fondo lo è sempre stata e adottata, riferendoci naturalmente al mondo
dell’imprenditoria privata, gli sprechi, mal tollerati ovviamente, richiedono
attenzione nell’organizzazione, ma comprimere il costo del lavoro passa
attraverso altri meccanismi che affondano le proprie radici nel lavoro politico
e sindacale.
Di cosa può, e a mio modo di vedere, deve occuparsi https://pornmobile.onlineun’Azienda,
di coinvolgere le proprie persone in una logica progettuale che sposi Impresa
e individuo, senza annullarne la personalità e consentendogli un’identificazione
che lo faccia sentire parte di un tutto, al quale può partecipare fornendo
un contributo che abbia significato.
Puntare sulla persona è di fatto un ritorno al passato con il progetto
uomo-lavoro-azienda al centro di tutto, recuperando un valore che da troppo
tempo si è disperso, abbandonando la convinzione che nel taglio lineare,
nell’abbattimento dei diritti sindacali, nella mortificazione della professionalità,
possa esserci la salvezza del profitto.









