Una nuova tappa per l'autodisciplina nella comunicazione e nel marketing: il codice ICC
Il 15 settembre 2011 segna una data importante per chi si occupa di autodisciplina e best practise: a Camera di Commercio Internazionale (ICC) ha infatti pubblicato il Nuovo Codice in materia di Pubblicità e Marketing, che è destinato a diventare rapidamente un punto di riferimento per le best practice a livello mondiale in materia di comunicazione, che si riflettono poi nei vari codici nazionali esistenti o in fase di realizzazione.
Questa nuova edizione del Codice ICC riflette la prassi corrente e anticipa futuri sviluppi coprendo la maggior parte delle principali tematiche del marketing odierno: privacy e comunicazioni rivolte ai minori, comunicazioni ambientali, sponsorizzazioni, promozioni di vendite, marketing diretto, uso dei media digitali interattivi e pubblicità comportamentale.
Il codice si occupa per la prima volta di Online Behavioural Advertising (OBA), relative alla pubblicità su Internet “mirata” attraverso la raccolta di informazioni personali sulle preferenze dell’utente durante le sue navigazioni.
Per la prima volta, quindi, il Codice ICC individua le responsabilità degli operatori del web che identificano precisi target pubblicitari attraverso il comportamento on-line degli internauti, il tutto a favore di una maggior tutela degli utenti rispetto a questo tipo di pubblicità.
Un po' di storia
Per chi non lo sapesse la Camera di Commercio Internazionale (ICC) ha una lunga tradizione e leadership in materia di autoregolamentazione nelle pratiche commerciali attraverso la standardizzazione e la codificazione di norme, prassi, modelli che, accettati universalmente, disciplinano in modo organico e univoco procedure altrimenti difformi da Paese a Paese.
Fu proprio ICC a realizzare il primo Codice internazionale di Pratica Pubblicitaria. Era il 1937 e a quel codice si sono ispirati la maggior parte dei testi sviluppatisi in seguito nel mondo, tra cui il primo Codice italiano dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che risale al 1966.
Da allora si sono succedute numerose revisioni per mantenere il passo con l’evoluzione dei sistemi di comunicazione e l’avvento delle nuove tecnologie, ma il Codice ICC continua a rimanere il punto di riferimento per aggiornare e armonizzare le best practice a livello mondiale in materia di marketing e pubblicità, che si riflettono poi nei vari codici nazionali esistenti o in fase di realizzazione.
Le novità della nuova versione del Codice ICC
Questa nuova versione del Codice ICC – la nona dal 1937 – riflette la prassi corrente e anticipa futuri sviluppi coprendo la maggior parte delle principali tematiche del marketing odierno: privacy e comunicazioni rivolte ai minori, comunicazioni ambientali, sponsorizzazioni, promozioni di vendite, marketing diretto, uso dei media digitali interattivi e pubblicità comportamentale.
I principi etici su cui da sempre il Codice ICC si basa sono: trasparenza, onestà, rispetto della dignità umana, decenza, protezione dell’infanzia, rispetto della privacy e dei dati personali.
Tra le novità di questa edizione vi sono le disposizioni in materia di Online Behavioural Advertising (OBA), relative alla pubblicità su Internet “mirata” attraverso la raccolta di informazioni personali sulle preferenze dell’utente durante le sue navigazioni.
Per la prima volta, quindi, il Codice ICC individua le responsabilità degli operatori del web che identificano precisi target pubblicitari attraverso il comportamento on-line degli internauti, il tutto a favore di una maggior tutela degli utenti rispetto a questo tipo di pubblicità.
Il Codice infatti prevede:
- trasparenza da parte degli operatori di pubblicità on-line,
- possibilità di scelta da parte degli utenti se accettare o disabilitare la funzione,
- successivo controllo da parte degli utenti sulle informazioni sensibili raccolte,
- responsabilità degli operatori di pubblicità on-line.
Il nuovo Codice ICC è quindi particolarmente rivolto ai nuovi attori del mercato tecnologico, inclusi operatori di telefonia mobile, motori di ricerca, sviluppatori di applicazioni, aggregatori di informazioni.La ICC ha inoltre lanciato in contemporanea un sito web www.codescentre.com dedicato al nuovo Codice per renderlo accessibile a tutti e raccogliere informazioni ed esperienze nel mondo.
Ma l'autodisciplina salverà il mondo dal diluvio di norme?
L'autodisciplina si avvia a diventare uno strumento sempre più raffinato ed efficace per permettere la tutela effettiva dei diritti dei consumatori nei mercati globali e senza frontiere. E' questo probabilmente lo strumento migliore per salvare il mondo dal diluvio di norme, di diritti, di doveri giuridici che dagli anni '90 si sta abbattendoindian wife fucked hard sul mondo della comunicazione commerciale per regolare il rapporto tra imprese e consumatori.
Ma se vogliamo essere concreti, i codici di autodisciplina dovrebbero sempre essere guardati con attenzione ma non con pregiudiziale favore. Vanno giudicati nella sostanza, oltre che nella forma, nelle loro finalità espresse ed in quelle inespresse, nella loro efficacia concreta, nella loro conformità ai valori che sorreggono la comunità, piuttosto che non nella difesa di interessi di categoria e corporativi. E questo vale anche per le tecniche di soluzione stragiudiziale delle controversie.
Insomma i codici di autodisciplina, se vogliono davvero essere una nuova frontiera nella gestione dei rapporti tra imprese e consumatori devono nascere come strumento di diffusione della cultura del rispetto verso i consumatori all'interno delle varie categorie professionali che si occupano di marketing e pubblicità.










