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Come i social network possono predire le epidemie (di consumi, sociali, virali). Parte 1

07 Lug 2020

Si vuole presentare in questo e nei prossimi numeri di Prometeo, la trascrizione dell’intervento del Prof. Nicholas Christakis (Università di Harvard) nell’edizione 2010 di TED, tenutasi a Cannes nel mese di Giugno.

“Negli ultimi 10 anni, ho passato il tempo a tentare di capire come e perché gli essere umani si riuniscono in reti sociali. E il tipo di social network di cui sto parlando non è la più recente varietà online, ma piuttosto il tipo di social network che gli individui hanno sempre creato per migliaia di anni, sin da quando siamo emersi dalla savana africana. Perciò creo amicizie, rapporti di lavoro, di fratellanza o di parentele con altre persone che a loro volta creano relazioni simili con altre persone. E questo si propaga all’infinito. E ottenete una rete che somiglia a questa. Ogni puntino rappresenta una persona. Ogni linea che li collega rappresenta un legame tra due persone, diversi tipi di relazione. E si ottiene questo fitto tessuto umano, in cui siamo tutti collegati. Assieme al mio collega, James Fowler, abbiamo studiato questo fenomeno a lungo per capirne le regole matematiche, sociali, biologiche e psicologiche. Quelle che governano la creazione di queste reti e quali sono le regole che ne governano le dinamiche, come influenzano le nostre vite. E recentemente, ci siamo chiesti se potrebbe essere possibile sfruttare questa prospettiva a nostro vantaggio per trovare modi per migliorare il mondo, per fare le cose meglio, per riparare i danni, non solo capire le cose. Una delle prime cose che abbiamo deciso di affrontare è stato come avremmo potuto prevedere le epidemie. E l’attuale stato dell’arte nella previsione delle epidemie – se lavorate per la CDC o un altro ente nazionale – consiste nel sedersi al centro e raccogliere dati dai medici e dai laboratori sul campo che riportano la prevalenza o l’incidenza di determinate condizioni. In questo modo, ad alcuni pazienti viene diagnosticata una malattia (qui), e ad altri un’altra malattia (qui), e tutti i dati vengono raccolti in un archivio, con un certo ritardo. Se va tutto liscio, tra una, due settimane da oggi, scoprirete lo stato dell’epidemia di oggi. E in effetti, circa un anno fa, era stata presentata l’idea di “Google Flu Trends”, per l’influenza, in cui si proponeva di indian wife fucked hardrilevare l’insorgenza dei focolai, analizzando il comportamento delle persone tentando di capire in questo modo lo stato dell’epidemia, la prevalenza epidemica in tempo reale. Ma ciò che voglio mostrarvi oggi è uno strumento attraverso il quale potremmo non solo muoverci repentinamente in caso di rilevamento dell’epidemia ma addirittura rilevare con largo anticipo lo scoppio dei focolai. E, in effetti. Questa idea potrebbe essere utilizzata non solo per prevedere le epidemie virali o batteriche ma prevedere ogni sorta di dinamica epidemica. Per esempio, qualsiasi cosa che si propaga per contagio sociale potrebbe essere compresa in questo modo, dalle idee astratte sulla sinistra come il patriottismo, l’altruismo, la religione a pratiche sociali come le diete, l’acquisto dei libri, il bere, l’uso del casco in biciletta e altre procedure di sicurezza, o prodotti da far comprare ai consumatori, l’acquisto di prodotti elettronici, qualsiasi cosa legata ai rapporti interpersonali…(continua)

La trascrizione completa è consultabile su www.coachingemozionale.org alla voce Relazioni

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