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Google ci mette qualcosa in più.

07 Lug 2020

Il momento era atteso, ed è arrivato: anche Google approda nel mondo dei social network, con il neonato Google+. Anche se ancora in fase sperimentale, G+ conta già dieci milioni di utenti e circa un miliardo di item condivisi ogni giorno. Google+ si presenta con un’impostazione un po’ diversa rispetto agli altri social network: si basa, infatti, sul concetto di cerchia, permettendo all’utente di interagire con gruppi da lui creati di contatti, siano essi amici, famigliari, colleghi o altro ancora.

Se il concetto non è una completa novità, lo è la possibilità di interagire in modo maggiormente mirato con le proprie cerchie, mostrando ad esempio i propri aggiornamenti di stato solo a quelle selezionate di volta in volta. È possibile leggere in questo approccio un tentativo di differenziazione dei legami che si sviluppano all’interno dei social network: se nel mondo fisico, infatti, legami forti e deboli sono più facilmente distinguibili, nel mondo dei social media si tende ad una sorta di livellamento dei legami, che sembrano avere tutti uguale dignità. L’estrema personalizzazione che Google+ permette valorizza perciò quelle che sono le sfaccettature della vita offline e offre la possibilità di un’interazione più mirata con i contatti per noi più importanti. Parzialmente affine al concetto di legami forti vi è quello cinese del guanxi. Si tratta del circolo di relazioni permanenti di una persona (famiglia, cari amici, ecc), creata e mantenuta con cura; mentre nella mentalità occidentale si tende a volte ad essere meno attenti nei confronti di questo tipo di relazioni, certi della comprensione delle persone che ne fanno parte, in Cina ha una rilevanza cruciale. Probabilmente sarà proprio questo tipo di legami a entrare a far parte della cerchia principale su G+.
L’innovazione portata da Google+ potrebbe quindi rappresentare un ulteriore passo avanti verso una configurazione dei social media maggiormente aderente alla realtà e una ulteriore riduzione della discontinuità tra i cosiddetti “mondo reale” e “mondo digitale”. È lecito, anche se forse un po’ prematuro, domandarsi se inisha bhabhi indian sex un social network configurato in questo modo ci sarà spazio anche per le imprese; mentre Google stessa consiglia alle aziende di non creare, per il momento, profili aziendali, poiché sono in arrivo iniziative ad hoc per il business, sorge spontaneo chiedersi quale potrebbe essere la cerchia di appartenenza per quelle che sceglieranno di utilizzare G+ per iniziative di marketing. Si formerebbe spontaneamente negli account degli utenti una cerchia “aziende”, oppure le più brave, i lovemarks, riusciranno a entrare nella cerchia “amici”? Che cosa cambierà nell’interazione con gli utenti, in un ambiente così spiccatamente incentrato sulla relazione, prima ancora che sui contenuti? Ecco quindi che un ambiente online riporta a galla una questione ancora aperta offline: scopriremo presto come andrà a finire. To be continued…

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