C’era una volta il marketing
Raccontare storie è il metodo più efficace per descrivere una marca, perché riesce a trasmettere in modo piacevole il suo “tessuto narrativo”. Sì, la trama del racconto che la marca esprime, in pratica, il motivo per cui preferire una marca ad un’altra.
Sostanza o forma? Prodotto o comunicazione? Attenzione, la qualità del prodotto rimane alla base, senza qualità il racconto è solo una bugia, una presa in giro è carburante perfetto per innescare un disastroso passaparola negativo. Ma ricordiamo anche che il prodotto non è mai “buono” di per sé, bensì dev’essere “adatto” alla persona che lo usa. Individuare il giusto target è importante quindi quanto creare un giusto prodotto, e quest’attività nasce dalla giusta comunicazione. Ma… voltiamo pagina
La comunicazione passa allora da didascalica a narrativa,pornmobile.online da informativa a seduttiva, da logica ad emozionale. Perché? Tutti oggi comunichiamo, soprattutto per iscritto. Abbiamo talmente tanta voglia di narrare, di raccontare, che non appena ne abbiamo occasione subito scateniamo le nostre tastiere. Tutti a scrivere e nessuno a leggere, si dice spesso. Ahimè, credo sia proprio vero: consideriamo quanto scriviamo oggi rispetto a dieci anni fa? O quanto scrivevano i nostri padri rispetto ai nostri figli? Le proporzioni appaiono spaventose, e noi decidiamo dalle prime frasi se continuare o meno la lettura, o comunque l’ascolto. Altrimenti “cambiamo canale”
La fiaba, allora. La narrazione è una comunicazione coinvolgente, fa sentire all’interno della storia, rende partecipi. Avete presente quando da bambini ci dicevano: “adesso vi racconto una storia”. Gli sguardi si intrigavano, si abbassavano le voci e ci si disponeva all’ascolto tutt’insieme. Il bambino che c’è in noi, che alcuni chiamano “cervello rettile”, si comporta proprio così ed apre le orecchie e soprattutto il cuore. Si prepara per farsi suggestionare e rapire dal racconto. Diventa complice e decide senza razionalizzare. Una marca che fa come l’antico nonno, cattura la fiducia e la fedeltà, avvicina quindi alla cocreazione del prodotto, che sappiamo genera il massimo della soddisfazione insieme al passaparola.
Come funziona lo storytelling? La chiave della narrazione sta nello stimolare tutti e cinque i sensi. Si obietterà che non sempre è possibile far sentire dei profumi per iscritto. Focherello… Li si può descrivere, così come i sapori, i suoni, e tutto ciò che accresce la rappresentazione dell’esperienza che si vuol condividere.
Altri, per rendere le idee memorabili e convincenti, si rifanno ad un felice acronimo: SUCCES, ovvero Simple, Unexpected, Concrete, Credibility, Emotion e… Stories.
Ma soprattutto, la molla che fa scattare l’attenzione, sin dall’inizio della storia, è la “mancanza”. Il bisogno, il desiderio, la necessità di colmare una lacuna. D’altronde.. la persona felice non ha bisogno di nulla. Oppure ha appena trovato ciò che le mancava.
E vissero tutti felici e contenti









