Quando i social media muovono le masse… o viceversa?
Gli ultimi due mesi sono stati particolarmente intensi per la politica italiana:
in occasione delle elezioni amministrative e del referendum di pochi giorni
fa, gli italiani sono stati chiamati alle urne ben tre volte. E in questo ambito
hanno avuto un ruolo cruciale i social network, tanto da meritare una menzione
da parte del Corriere della Sera, che giunge ad affermare, con riferimento
al referendum: “se
c’è la soglia, è merito di Facebook”.
Il contributo di questo social network, insieme a molti altri e al tam tam via email, è infatti stato particolarmente intenso nelle settimane precedenti le votazioni: non solo si sono sviluppati consistenti fenomeni di passaparola, ma gli strumenti della rete hanno anche calzato il cappello dell’informazione, contribuendo a diffondere contenuti circa le votazioni. Non è la prima volta che i mezzi digitali calcano il terreno del campo politico, basti pensare alla campagna presidenziale di Barack Obama; in questa occasione, tuttavia, è emerso un elemento nuovo, e cioè il coinvolgimento in prima persona degli utenti, che contribuendo alla diffusione dei contenuti, pornmobile.onlineprodigandosi per questo o quest’altro candidato, per il “Sì” o per il “No”, modificando le proprie immagini di profilo, creando opportuni hashtag su Twitter, hanno dato vita a un ambiente di informazione e discussione totalmente nuovo. Accanto al risultato, tuttavia, è interessante prendere in considerazione il processo che si è sviluppato sulla rete e della fonte dell’iniziativa. Quest’ultima è stata infatti portata avanti dai singoli individui, che oltre al credo politico, sono anche stati coinvolti da tematiche di stampo universale. Ma chi ha mosso davvero il primo passo? Chi sono questi “agitatori di folle”? In molti casi si tratta di soggetti comuni, non impegnati in politica, ma semplicemente attivi in rete e interessati alle tematiche oggetto di discussione.
È questo il caso
di Claudia, nota con il nickname “Tigella”,
che ha creato l’hashtag #iohovotato, che ha riscosso notevole successo
nei due giorni delle votazioni referendarie. Si tratta di una ragazza che lavora
nello staff di Turismo Emilia Romagna e che afferma di giudicare insufficiente
l’opera di informazione svolta dai mass media nelle ultime settimane
e, al contrario, assolutamente fondamentale l’apporto dei social media
e che ha recentemente aperto un blog per avere uno spazio in cui condividere
le proprie riflessioni. Ancora una volta emerge, quindi, come il valore e la
legittimazione della rete risieda negli utenti (o meglio, in alcune tipologie
di utenti, i Reloaded) e nel loro enorme potenziale in termini di autorevolezza
e capacità di coinvolgimento di altri utenti.