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Orgoglio & Storyboard

07 Lug 2020

La mezz’ora di cazzeggio pomeridiano post-prandiale del Dir. Mktg Livio De Nutis era dedicata di tanto in tanto alle scorribande su Linkedin. Ad attirarlo non era tanto la ricerca di nuove opportunità professionali, che De Nutis considerava da tempo ingenuamente patetica e figlia di una visione miracolistica / provvidenzialistica (era sempre più convinto che nessun executive searcher sano di mente avrebbe mai considerato appetibile il c.v. di un rappresentante della filiale italiana della multinazionale automobilistica); egli stesso, a parti invertite, si sarebbe ben guardato dal prenderlo in considerazione, dato il tasso di atrofia cerebrale, l’appannamento precoce e la disaffezione al parto delle idee irreversibilmente indotti da una permanenza - in un’azienda del genere - eccedente i 12mesi.

A richiamare la sua attenzione non era dunque l’aspettativa di contatti e ricadute lavorative, quanto piuttosto il sano divertimento provocato dai sempre più bizzarri e spettacolarizzati profili professionali che la variegata fauna del low-middle management italico immetteva con disinvoltura nel caos della Rete, in un devastante delirio auto-referenziale e nel più totale scollamento dalla realtà. Scorrendo i data-base delle connessioni a Linkedin, si maturava la sensazione che gli italiani fossero ormai un popolo di CEO e super-manager, che le nostre latitudini aziendali fossero abitate soltanto da funamboli professionali, talenti super-dotati per i quali lo stesso palcoscenico dell’intrapresa rischia di risultare inadeguato e riduttivo. Messi con le spalle al muro, accusati di infantile “over-sizing” professionale, i “Linkedin golden boys” avrebbero pur sempre potuto invocare come scusante l’intraducibilità del ruolo in un decente business english, che li avrebbe indotti pertanto ad adottare terminologie ampollose se non ardite, avveniristiche se non oniriche. Ad incuriosire Lidio era in particolare tutto quel profluvio di Head of…, fenomeno eclatante e ormai pericolosamente dilagante. Il dato che emergeva dando un’occhiata a Linkedin è che in fondo, se non sei un Head of, oggi non conti davvero una mazza. E del resto un Head of lo riconosci subito. De Nutis aveva perfino inventato il gioco dello “Scopri l’Head of”: guardava le foto facendo attenzione ad ignorare la posizione professionale abbinata e 9 volte su 10 faceva centro, beccando l’Head of al primo colpo; a fare la differenza era sempre quel sorrisetto supponente, strafottente e un po’ arrogante, da figlio di puttana che ce l’ha fatta, con cui l’Head of sembrava sempre degnare se non irridere il poveroCristo che lo seguiva in elenco, magari un semplice Marketing Manager o un Direttore Commerciale, qualifiche un tempo degne di rispetto ma ormai superate dai ritmi della modernità. Gli sembrava che al confronto con un Head of gli altri, tutti gli altri, per sex online bengali bhabhiquanto senior, executive, chief e dintorni, avessero sempre sul volto quell’espressione un po’ contrita tipo “cel’homessatuttamapurtroppononc’èstatonientedafare, non diventerò mai Head of e morirò senza questa gioia, mi perdoni la buonanima di zio Peppino che mi ha urlato dietro per anni per farmi studiare anche se ero un caprone”. Una epidemia, quella degli Head of (nessuna profilassi efficace), ormai rilevabile non solo nelle realtà di emanazione e timbro multinazionale, abituate da sempre, nel barocco organigrammatico, a sovradimensionare i galloni fino alla comicità involontaria (la proliferazione dei VicePresident è un segno evidente di questa deriva: una volta a De Nutis ne avevano presentato uno che probabilmente non aveva più di quindici anni…), ma estesa (e dunque ancor più sospetta) anche a realtà regionali (o poco più) a conduzione familiare, magari governate da un padre-padrone con i calli alle mani che ignora ogni idioma diverso dal dialetto bergamasco.

L’escalation auto-accreditante era impetuosa, ormai inarrestabile. Pareva quasi che il fine di tutto ciò fosse l’orgasmo da sovradimensionamento professionale, che la massima ambizione fosse sentire la voce sussiegosa del cacciatore di teste che dice “ci dispiace ma il suo profilo è troppo out-standing rispetto alla posizione oggetto della ricerca, ci riserveremo di prenderla in considerazione per ruoli maggiormente in linea con la sua esperienza e le sue competenze”. Accantonati,ma pur sempre Head of…

Di Vittorio Correale
Responsabile Marketing Area Private Banking Gruppo Mps di Gruppo MPS- Area Private
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