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La comunicazione meccanico-istintiva – Parte 5

31 Mar 2011

Gli articoli relativi alle parti dalla uno alla quattro, fotografano con una buona precisione la componente della persuasione che si indirizza al piano dominato dal cervello rettile. Nel Modello di Comunicazione Globale (vedi il libro “Fare Pubblicità”), la componente rettiliana viene messa in relazione con le funzioni istintive, sessuali, motorie, emozionali e razionali.

In particolare potremo dire che sul piano del cervello rettile, l’associazione è figlia dell’incrocio con la parte razionale così come il bisogno lo è per la parte istintiva e la ripetizione per la parte motoria.
Uso per semplicità questa griglia rappresentazionale perchè fa capire, quale valenza si va a colpire anche a fronte di cò che è più moderno dal punto di vista della ricerca scientifica applicata alla cominicazione. Ad esempio la ragione è chiusa verso l’interno, allo stesso modo dell’istinto (ad esempio quello di conservazione), mentre con l’aspetto motorio ci si inizia ad aprire verso l’esterno fino ad arrivare alla totale apertura dell’emozione.
Le due parti interne appena citate generalmente guardano al passato, come tutta la dimensione rettiliana (quindi ad esempio saranno da privilegiare strutture linguistiche e/o immagini che siano congruenti), che viene pilotata dal riflesso incondizionato (questo è già uno spostamento verso la dimensione dell’emozione-meccanica connessa al piano limbico e al tempo presente, che si innesca quando il riflesso diventa condizionato, proprio attraverso una reinvenzione della ragione anche in relazione con la zona neo-corticale, proprio poichè la si struttura come una nuova e consapevole neuro-associazione).

Il piano del sistema limbico è quello connesso all'emozione/identificazione, quindi all'empatia figlia dei neuroni mirror che rappresentano la dimensione cardiaco-relazionale (rivolta sempre al presente dove si ha l’inversione completa dal mondo interno ad esterno iniziata nel piano inferiore). La parte corticale può contattarla come suo intermediario, solo se vuole entrare in relazione con il mondo del fare e/o del comportamento governato dalle sue componenti rettiliane-istintive.

Una comunicazione superiore o neo-corticale, ad esempio nella sua persuasione, potrebbe aprire un simbolo o un archetipo (anche risemantizzato) che carica di analogia la parte limbico-emozionale spianando la strada al filtraggio di una data informazione o prescrizione sul piano operativo, generando così il comportamento desiderato (sia sociale che commerciale).
Sarà poi sempre compito del comunicatore predisporre le condizioni esterne (ambiente, contesti e circostanze) per richiamare l'informazione-seme tramite riflesso condizionato, precedentemente impostato (anche attraverso l'uso sapiente di quella sorta di “banditori di piazza” che rappresentano il supporto prezioso delle istruzioni neuro-associative con funzione di richiamo).

Il modello di comunicazione globale, essendo un modello fondato sulle caratteristiche strutturali dell’essere umano, serve come punto di riferimento ottimale per il successo di ogni comunicazione attraverso un duplice movimento: quello su un piano (orizzontale), rappresentato dei tre cervelli (Rettile-Limbico-Corticale), contemporaneamente a quello su un asse (verticale), rappresentato dalle funzioni di base. Si determina così una precisa intersezione (una sorta di croce) che individua le linee di massima penetrazione e minima resistenza . Questo fornisce un contributo enorme al successo di qualsiasi campagna di vendita, promozionale o pubblicitaria poiché essendo una sorta di raggio laser, abbassa moltissimo il rischio di rigetto o corto circuito comunicazionale.

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