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Geolocalizzazione, una storia lunga quanto il marketing

15 Mar 2011

Colgo l'occasione della nostra rubrica per condividere alcune riflessioni fatte al Forum della Comunicazione Digitale lo scorso 16 febbraio su un tema di grande attualità, ovvero la geolocalizzazione. Il titolo dell'intervento "Terza rivoluzione del marketing o riscoperta dell’acqua calda?” è stato volutamente provocatorio. Infatti mentre recentemente il termine “geolocalizzazione” sembra essere associato esclusivamente a geo-social network come FourSquare, Facebook Places e Gowalla, si tratta invece di un concetto più ampio, da sempre legato al marketing.

Nelle forme più semplici, infatti, la geolocalizzazione era rappresentata dalle comunicazioni radicate sul territorio (ad esempio affissioni, volantini, directory cartacee come Pagine Gialle e insegne). Intorno agli anni ’90 si è cominciato a parlare di proximity marketing ed è stata introdotta una esplicita discriminante di tipo geografico nelle logiche di interazione, con l’introduzione di tecnologie Bluetooth e l’invio di Sms geolocalizzati.

La “Mobile Re-Evolution” e l’affermarsi di nuovi paradigmi come quello del Mobile Internet e degli Application Store, ha dato il via alla seconda fase della geolocalizzazione. Nuovi strumenti come QR Code, tag Rf-Id e Digital Signage hanno profondamente cambiato il modo di percepire luoghi e oggetti, introducendo una fortissima componente di interazione con gli utenti. in questo modo nel processo di comunicazione entra un’altra variabile estremamente importante, ovvero il contesto: la localizzazione geografica fornisce una connotazione fondamentale al momento in cui la fruizione del messaggio avrà luogo e aggiunge una componente informativa da valorizzare in fase di progettazione dell’iniziativa.

In questo scenario è importante per le imprese non solo trarre vantaggio dai nuovi strumenti della comunicazione digitale, ma anche farlo nel modo corretto, fornendo all’utente informazioni e contenuti contestualizzati e personalizzati, in una logica che sviluppi un’interazione coinvolgente, rafforzi il legame con la marca e offra al consumatore la possibilità di vivere un’esperienza a valore aggiunto. In secondo luogo, si è dimostrato che la componente della geolocalizzazione non rappresenta un aspetto passeggero nel marketing, e per questo motivo anche gli strumenti LBS (Location Based Services) devono essere approcciati in modo strategico e strutturato.

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