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Dove nasce la comunicazione? - Parte2

07 Lug 2020

Riprendiamo l'ultimo passaggio col quale ci siamo lasciati nella prima parte e continuiamo il nostro percorso: la relazione nasce quindi dall'empatia, grazie alla capacità di quei “neuroni” (definiti mirror) che si “specchiano” in quei percorsi neurologici stimolati da un ambiente plasmante, che li definisce a sua immagine e somiglianza.

Su questa trama emotivo-neurale scorre la comunicazione, così come le informazioni scorrono e viaggiano lungo le vie dei social network attraverso la tecnologia.
L'empatia è la trama emotivo-neurale della comunicazione, una trama che c'è ma non si vede: si sente, si percepisce, si vive.
Questa rete di materia sottile, è inserita sempre in una dimensione temporale. L'unico tempo reale in cui si bruciano le emozioni è il presente. L'emozione reale, non quella associata a memoria, vive in un tempo che non è una linea ma un punto, un punto in cui vive il silenzio che neutralizza passato e futuro, dissolvendo le nuvole delle interferenze mentali.
Proprio nel reame silenzioso del tempo presente, nasce la comunicazione come forma di creazione o fruizione artistica. Siamo noi e l'altro, davanti una tela bianca da dipingere insieme attraverso la condivisione e i suoi strumenti (lo stato interiore, l'ascolto, il linguaggio ecc.)
Abbiamo visto precedentemente nella Parte 1, come la percezione sia già un segno emotivo.
L'emozione è ciò che ci spinge ad agire, ciò che ci spinge a creare, a realizzare quindi i contenuti delle cose che diremo o chiederemo. L'emozione ci spinge a fare e quindi a comunicare, attraverso l'atto esternalizzato della relazione.
La relazione diviene così il ponte tra il mondo interno e il mondo esterno, un percorso in cui scorrono quelle emozioni che genereranno la gestione del tempo e perciò la comunicazione stessa. Ogni comunicazione non è sempre inserita in un contesto, veicolata attraverso un dp bhabhi gangbang porncanale e tutto questo non avviene sempre in un tempo definito?
Il tessuto emotivo è ciò che inserisce la comunicazione in un tempo o istante reale. Senza esso gli eventi non si chiudono, perché non si è ben preparato il terreno fertile per realizzare l'obiettivo comunicazionale, un obiettivo precedentemente e intenzionalmente selezionato. Da qui partiremo una prossima volta per dibattere il tema della decisione in relazione al comunicatore, un comunicatore che in teoria è sempre al centro della comunicazione ma senza coscienza di se stesso.
Gli uomini capaci usano l'empatia per creare un tessuto di relazioni infinite, per poi utilizzare consapevolmente il tessuto stesso confezionando l'abito del risultato desiderato.
Sanno fare questo perchè hanno capito che la comunicazione nasce da uno spazio vuoto. Un luogo in cui tutto è in relazione, la relazione è generata da un elemento neutro: il silenzio della comunicazione.

L'articolo completo è disponibile in Pdf sul sito www.coachingemozionale.org all'interno della categoria “Relazioni”

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