Dove nasce la comunicazione? - Parte2
Riprendiamo l'ultimo passaggio col quale ci siamo lasciati nella prima
parte e continuiamo il nostro percorso: la relazione nasce
quindi dall'empatia, grazie alla capacità di quei “neuroni” (definiti mirror) che
si “specchiano” in quei percorsi neurologici stimolati da un ambiente
plasmante, che li definisce a sua immagine e somiglianza.
Su questa trama emotivo-neurale scorre la comunicazione, così come le
informazioni scorrono e viaggiano lungo le vie dei social network attraverso
la tecnologia.
L'empatia è la trama emotivo-neurale della comunicazione, una trama
che c'è ma non si vede: si sente, si percepisce, si vive.
Questa rete di materia sottile, è inserita sempre in una dimensione temporale.
L'unico tempo reale in cui si bruciano le emozioni è il presente.
L'emozione reale, non quella associata a memoria, vive in un tempo che
non è una linea ma un punto, un punto in cui vive il silenzio che neutralizza
passato e futuro, dissolvendo le nuvole delle interferenze mentali.
Proprio nel reame silenzioso del tempo presente, nasce la comunicazione come
forma di creazione o fruizione artistica. Siamo noi e l'altro, davanti
una tela bianca da dipingere insieme attraverso la condivisione e i suoi strumenti
(lo stato interiore, l'ascolto, il linguaggio ecc.)
Abbiamo visto precedentemente nella Parte 1, come la percezione sia già un
segno emotivo.
L'emozione è ciò che ci spinge ad agire, ciò che ci
spinge a creare, a realizzare quindi i contenuti delle cose che diremo o chiederemo.
L'emozione ci spinge a fare e quindi a comunicare, attraverso l'atto
esternalizzato della relazione.
La relazione diviene così il ponte tra il mondo interno e il mondo
esterno,
un percorso in cui scorrono quelle emozioni che genereranno la gestione del tempo
e perciò la comunicazione stessa. Ogni comunicazione non è sempre
inserita in un contesto, veicolata attraverso un dp bhabhi gangbang porncanale e tutto questo non avviene
sempre in un tempo definito?
Il tessuto emotivo è ciò che inserisce la comunicazione
in un tempo o istante reale. Senza esso gli eventi non si chiudono, perché non si è ben
preparato il terreno fertile per realizzare l'obiettivo comunicazionale,
un obiettivo precedentemente e intenzionalmente selezionato. Da qui partiremo
una prossima volta per dibattere il tema della decisione in relazione al comunicatore,
un comunicatore che in teoria è sempre al centro della comunicazione ma
senza coscienza di se stesso.
Gli uomini capaci usano l'empatia per creare un tessuto di relazioni infinite,
per poi utilizzare consapevolmente il tessuto stesso confezionando l'abito
del risultato desiderato.
Sanno fare questo perchè hanno capito che la comunicazione nasce da uno
spazio vuoto. Un luogo in cui tutto è in relazione, la relazione è generata
da un elemento neutro: il silenzio della comunicazione.
L'articolo completo è disponibile in Pdf sul sito www.coachingemozionale.org all'interno della categoria “Relazioni”









