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(Adnkronos) - Finisce sul 'Telegraph' la battaglia contro la carbonara fake lanciata da Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, che ha scritto a Roberta Metsola per criticare la vendita di prodotti falsamente etichettati come 'Made in Italy' nel supermercato del Parlamento europeo. Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, oggi, a margine dell'assemblea annuale di Cia-Agricoltori italiani è tornato sul tema dopo le polemiche: "Avremo tra qualche giorno una legge importantissima che permetterà di contrastare l'Italian Sounding in maniera ancora più forte, che verrà discussa dal Parlamento. E' una norma sulla protezione proprio del nostro sistema agroalimentare anche nella distribuzione. Credo che sarà un passo avanti decisivo". Era stato lo stesso ministro a fare un post sui propri canali social, per denunciare la presenza di falsi prodotti in primis barattoli di salsa 'alla carbonara' già pronti, prodotti in Belgio e venduti con la bandiera italiana sull'etichetta, contenenti panna e soprattutto pancetta al posto del tradizionale guanciale all’interno del market del Parlamento Europeo, una circostanza sulla quale ha chiesto verifiche. "Era un post di sottolineatura per far capire quanto sono importanti i nostri prodotti e quanto stiamo facendo per contrastare l'italian sounding" ha aggiunto Lollobrigdia. ''Ho chiesto che vengano avviate immediatamente delle indagini'', aveva scritto, giorni fa Lollobrigida nel post su 'X' rilanciato dal Telegraph, perché ''rappresentano il peggio dell'Italian sounding'', ovvero dell'imitazione dei prodotti italiani, ed ''è inaccettabile vederli sugli scaffali del supermercato del Parlamento europeo''. Citato dal Telegraph, Carlo Fidanza, capo delegazione dei Fratelli d'Italia all'europarlamento, ha spiegato che "l'uso improprio di simboli o riferimenti all'italianità su prodotti che non provengono dall'Italia può costituire una pratica ingannevole e pertanto essere perseguibile". La tutela dell'autenticità dei prodotti italiani, ha aggiunto, "non è solo una battaglia identitaria, ma una questione di trasparenza e a tutela dei consumatori". Il Telepraph ricorda che quella sulla carbonara non è la prima battaglia culinaria che vede in campo Fratelli d'Italia. Il partito della premier Meloni ha infatti sostenuto, ad esempio, le proposte del Parlamento europeo per un "divieto degli hamburger vegetariani", vietando così l'uso di termini come "bistecca" o "salsiccia" per prodotti a base vegetale. In Italia, ricorda ancora il giornale, è stata poi approvata una legge che vieta la carne prodotta in laboratorio, mentre Meloni ha criticato aspramente la decisione della Ue di consentire la vendita di insetti come "nuovi alimenti".
(Adnkronos) - "La lezione è chiara: l’Europa deve accelerare sulla sovranità digitale, sulla diversificazione delle infrastrutture e su un modello di resilienza distribuita. Ridurre le vulnerabilità della catena del cloud non è più un tema tecnologico, ma una condizione di sicurezza nazionale. Controllare la filiera, distribuire il rischio, rafforzare il perimetro: questa è la strada per evitare che il prossimo incidente diventi una crisi sistemica”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup ed esperto di cybersicurezza e innovazione digitale, sull'incidente che ha coinvolto ieri Cloudflare, con alcune ore di down di numerosi di siti da X a Chatgpt. Secondo Mocerino "oggi non basta ‘risolvere’ un down: serve capire quanto è profondo il nostro livello di dipendenza da pochi grandi operatori extra-europei e quanto sia limitato il controllo della filiera e della supply chain dei fornitori critici. Se un guasto tecnico può provocare effetti a cascata su scala mondiale, cosa potrebbe accadere in caso di attacco coordinato o pressione geopolitica? Per questo servono monitoraggi di sicurezza continui e una reale capacità europea di verificare, testare e governare ogni segmento dell’infrastruttura digitale", sottolinea. Per esperto di cybersicurezza e innovazione digitale infatti "l’incidente che ha coinvolto Cloudflare è un promemoria brutale: anche servizi considerati ‘di base’ nell’ecosistema digitale globale possono diventare un punto di fragilità sistemica. Quando una singola piattaforma ha la capacità di mettere offline, nello stesso momento, social network, intelligenza artificiale e servizi aziendali, significa che la concentrazione infrastrutturale ha superato il livello di rischio accettabile per imprese, cittadini e istituzioni. Un unico anello della catena è stato sufficiente per generare una ricaduta globale: questo è il cuore del problema", conclude.
(Adnkronos) - "Asvis ha deciso di lanciare un progetto che si chiama Ecosistema Futuro. Con un vasto programma, cioè quello di mettere il futuro al centro della riflessione culturale, politica, sociale del Paese". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis, nel suo intervento a 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week che si è svolto questa mattina presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. "Come Asvis è attuatore dell'Agenda 2030, Ecosistema Futuro, che è un spin-off di Asvis, è l'attuatore del Patto sul futuro, una decisione delle Nazioni Unite di settembre 2024 con la quale viene chiesto a ogni Paese, tra le altre cose, di dotarsi di strutture di governance anticipante", spiega. Giovannini ricorda, poi, la modifica dell'articolo 9 della Costituzione del 2022, "che cita l'interesse delle future generazioni". Conseguentemente "il governo ha adottato la nostra proposta di creare la valutazione di impatto generazionale. Il Parlamento ha votato il testo definitivo qualche settimana fa, la Vig entrerà in vigore dopo il decreto attuativo e dice due cose: la prima è che bisognerà valutare l'impatto di tutte le nuove leggi in termini sociali e ambientali". Dopodiché, aggiunge, "il governo ha scritto il primo comma che dice: le leggi della Repubblica promuovono l'equità tra generazioni. Lo sottolineo perché capiate la potenza teorica, sperando che non diventi qualcosa di puramente burocratico, della rivoluzione: il combinato disposto del cambio della Costituzione e dell'adozione di questa legge". Dunque, conclude Giovannini, "se questi due passi che sono in linea con il Patto sul futuro verranno realizzati concretamente, forse recupereremo anche un po' di fiducia, dei giovani in particolare, nel sentire che chi è al comando ha un'idea di dove vuole andare ma soprattutto si sottopone alla valutazione pubblica dei propri atti. Una potenziale rivoluzione e spetta a tutti noi aiutare il governo ad attuarla nei prossimi mesi".