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(Adnkronos) - Selvaggia Lucarelli svela alcuni retroscena sulla separazione tra Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis. Più nel dettaglio, la blogger nella sua newsletter 'Vale tutto' avrebbe spiegato la motivazione dietro la rottura professionale avvenuta tra il conduttore televisivo di 'Avanti un altro' e il suo agente, Lucio Presta. Questo è stato sufficiente ad accendere un nuovo scontro tra la blogger e l'imprenditrice che si è consumato con un botta e risposta sui social. "Bruganelli-Bonolis-Presta: tutto quello che è successo, dall'inizio", così si intitola il nuovo articolo scritto e pubblicato da Selvaggia Lucarelli sulla sua newsletter a pagamento. Prima di spiegare cosa c'entri la Bruganelli nella rottura tra Presta-Bonolis, la Lucarelli fa un passo indietro e ripercorre la storia d'amore tra Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli e i tradimenti da parte di lei che sarebbero cominciati nei primi anni 2000. Alcuni di questi sono stati confermati anche da Sonia Bruganelli quando è stata ospite di Francesca Fagnani a 'Belve'. Sul divorzio professionale tra Bonolis e il suo storico agente Presta, Selvaggia Lucarelli ammette di aver sentito più persone in merito alla vicenda per poi scoprire che tutti la pensavano allo stesso modo: Sonia Bruganelli avrebbe avuto, infatti, un certo peso sulla decisione presa dall'ex marito di allontanarsi da Lucio Presta. "Tutti sono d’accordo su una cosa: Sonia voleva, pretendeva di più il divorzio tra Presta e Paolo Bonolis che il suo da Paolo", scrive Selvaggia Lucarelli nella sua newsletter. Tra Selvaggia Lucarelli e Sonia Bruganelli non scorre buon sangue e hanno avuto modo di dimostrarlo durante la scorsa edizione di Ballando con le stelle, dove la blogger copriva il ruolo di giurata e l'imprenditrice quello da concorrente. Ogni puntata era un'opportunità per dare vita a un nuovo scontro. La Bruganelli, tra le altre cose, ha attaccato la Lucarelli di aver scritto più e più volte contro di lei nella sua newsletter. Cosa mai smentita dalla Lucarelli. E il commento della Bruganelli non è tardato ad arrivare: "Spero tu possa raccontare tutto, anche se ne dubito", scrive la Bruganelli riprendendo l'articolo di Selvaggia sulle Instagram stories. "Posso raccontare tutto e l'ho fatto. Ho lasciato fuori solo le cose più umilianti. Per te, tra l'altro", replica la blogger. La Bruganelli continua l'attacco nei confronti di Selvaggia e riprende parte del racconto in cui la Lucarelli sostiene che Sonia Bruganelli aveva relazioni parallele con alcuni personaggi noti, come quella con un "famoso chirurgo molto attivo sui social che va avanti per cinque anni". E replica così: "Cara Selvaggia, puoi parlare di tutti i presunti tradimenti che vuoi, anche se hai visto bene di non parlare dell'unico tradimento effettivo. Non toccare i miei figli perché non ho più le scarpette da danza ai piedi e la differenza tra me e te è che io ci metto la faccia sempre". E conclude: "Tu ti "presti" - messo tra virgolette potrebbe sembrare un velato riferimento al cognome dell'agente Lucio Presta - a fare da portavoce a chi per onestà intellettuale e coscienza dovrebbe solo tacere".
(Adnkronos) - L’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha inaugurato ufficialmente il nuovo anno accademico all’insegna dell’internazionalità e della collaborazione con l’Africa, in un’ottica che mira a porre il continente africano al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione, in uno spirito di reciprocità. “La Cattolica vuole essere un’universita globale -spiega ai cronisti la rettrice Elena Beccalli a margine della cerimonia- è un microcosmo internazionale già oggi ed è molto convinta ad espandersi ulteriormente con alleanze strategiche, collaborazioni in tutte le parti del mondo. Anche in Africa dove abbiamo già molti progetti attivi e dove pensiamo che con la forza dell’education power possiamo dare un contributo per uno sviluppo più sostenibile di tutto il continente”. Nel suo discorso inaugurale, il primo dal suo insediamento lo scorso 1 luglio, si è parlato in particolare del cosiddetto ‘Piano Africa’, un progetto che punta a portare l’Africa al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione dell’ateneo. Il piano consoliderà studi e progetti educativi frutto di una collaborazione continua e proficua, di accordi e di alleanze con università, istituzioni, imprese e comunità locali, nello spirito di un arricchimento reciproco. L’università potrà avviare sia percorsi per la formazione di giovani africani in loco o in Italia, sia diventare polo educativo aperto ai giovani africani di seconda generazione che vivono in Europa, spesso ai margini, pur rappresentando una parte rilevante del nostro futuro, sia rendere sempre più sistematiche le esperienze curriculari di volontariato per gli studenti dell’ateneo. L’obiettivo è quello di far diventare la Cattolica l’università europea con la più rilevante presenza in Africa. I principali ambiti tematici a cui ricondurre i progetti realizzati con l’Africa sono: Sistema agro-alimentare e Sostenibilità ambientale, Salute, Educazione, Sviluppo economico, Valorizzazione della cultura locale, Problemi sociali e politici locali e Diaspora in Italia. Entusiasta la Premio Nobel per la Pace 2011, Leymah Gbowee, intervenuta alla cerimonia: “Desidero congratularmi con l’università Cattolica per questa bella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico e per il loro piano di partenariato con il continente africano che è sicuramente una grandissima iniziativa -ha detto-. Incoraggio anche ad ottenere questo partenariato come una situazione di rispetto reciproco, dal momento che entrambe le parti del mondo hanno delle competenze che vanno apprezzate. Auspico quindi un impegno in uno spirito di umanità collettiva, intendendo che ogni persona ha un proprio talento e dei propri doni e occorre far leva su questo talento individuale. E al centro di tutto questo -ha ribadito- deve esserci il rispetto della dignità umana”. Anche perché “il tempo in cui si considerava l’Africa come un continente dove semplicemente si è esportavano competenze ed esperienze è finito; io ho vissuto in Africa tutto il periodo della mia formazione, non ho studiato all’estero e posso garantire che c’è tanta competenza e conoscenza in Africa tanto quanto nel resto del mondo. Dunque l’università trarrà certamente un vantaggio da questo scambio di conoscenze e dall’Africa e con l’Africa”.
(Adnkronos) - “Oltre il 95% dell'olio di palma che viene importato in Italia è un olio certificato Rspo sostenibile. Significa che si rispetta chi ci lavora e si rispetta l'ambiente. L'olio di palma di cui parliamo è coltivato in modo sostenibile, ha una resa per ettaro elevatissima, quasi 4 tonnellate per ettaro rispetto alle 0,7-0,8 degli altri oli, quindi si spreca meno terreno per produrlo. L'olio di palma viene anche estratto senza solventi, altro aspetto ambientalmente importante. Inoltre, i prodotti che contengono olio di palma possiamo avere una shelf life (durata di conservazione, ndr) molto più lunga rispetto a quella di un altro olio comune. Un prodotto, quindi, che si sposa perfettamente con la lotta allo spreco e la promozione della nutrizione sostenibile portata avanti da Cittadinanzattiva”. Così Vincenzo Tapella, presidente dell’Unione Italiana per l'olio di palma sostenibile, in occasione della presentazione della presentazione del progetto "Nutrizione Sostenibile e Lotta agli Sprechi" lanciato da Cittadinanzattiva in collaborazione con il Centro di Ricerca EngageMInds HUB dell'Università Cattolica ed il supporto non condizionato dell'Unione. “Siamo onorati e orgogliosi di essere stati coinvolti da Cittadinanzattiva in questo progetto” osserva Tapella che aggiunge: “l’informazione è un aspetto importantissimo in quanto purtroppo l'olio di palma è stato attaccato anni fa, e continua ancora oggi a ricevere alcune critiche. L'unica alternativa all'olio di palma è l'olio di palma sostenibile”, conclude.