ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Un incendio in una casa di riposo a Saragozza, nel nord-est della Spagna, ha causato la morte di un uomo di 93 anni e il ferimento di altre 22 persone per l'inalazione di fumo. Lo hanno riferito le autorità locali all'Afp. L’incendio è divampato ieri nella stanza al piano terra della struttura dove vivevano i due uomini, tra cui la vittima, che era disabile “e quindi non è riuscita a uscire”, ha spiegato la sindaca di Saragozza, Natalia Chueca. La polizia ha aperto un’indagine sull’incendio e il direttore della casa di riposo sospetta che la causa potrebbe attribuirsi al surriscaldamento del caricabatterie di una sedia a rotelle elettrica. Tra i feriti, attualmente ricoverati in ospedale con lesioni di diversa entità, c’è anche un uomo di 46 anni che abitava nei dintorni e aveva partecipato alle operazioni di salvataggio, come riferito dai servizi di emergenza. “Abbiamo visto il fumo e abbiamo deciso di intervenire. Abbiamo rotto i vetri con un martello, un’ascia, sedie prese dai bar, qualsiasi cosa avessimo a portata di mano - ha raccontato ad Aragon Tv Jesus Vadorrey, uno dei tanti vicini che hanno aiutato i vigili del fuoco nelle operazioni di soccorso - È stato molto angosciante perché il vetro è molto spesso e le persone stavano già soffocando dentro”. Il presidente del governo regionale di Aragona, Jorge Azcon, ha ringraziato i passanti per il loro aiuto, dicendo ai giornalisti che senza di loro “probabilmente oggi piangeremmo perdite ancora più grandi.”
(Adnkronos) - "Viviamo tempi densi, segnati da grandi trasformazioni e forti contraddizioni. La crisi geopolitica, le guerre, i dazi introdotti dagli Stati Uniti, le spinte protezionistiche che rallentano investimenti e crescita. In Italia, la pressione fiscale resta elevata e colpisce in modo particolare la classe media, di cui siamo parte viva e attiva. I salari reali, come ha recentemente ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno perso potere d’acquisto: secondo l’Istat, quasi l’11% tra il 2019 e il 2024. E i giovani, talentuosi, competenti, continuano a cercare altrove le opportunità che qui non trovano. Ma il tema più urgente, più profondo, è un altro: la bassa produttività della nostra economia. Una condizione strutturale che frena la crescita, deprime i salari e impoverisce il lavoro, anche quello qualificato". Lo ha detto Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. "Perché la produttività -ha continuato Ballarè- dipende da due fattori chiave: la qualità del capitale umano e la capacità delle imprese di investire e innovare. E invece, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo disinvestimento proprio in queste direzioni". Secondo il presidente di Manageritalia, "sono venute meno le misure capaci di stimolare l’aumento di capitale, di premiare chi assume, chi forma, chi cresce". "E il paradosso è che crescono i settori meno strategici, a basso valore aggiunto, mentre arretrano quelli che potrebbero generare sviluppo, competenze, futuro. Ed è da qui che dobbiamo ripartire: dai dati giusti, dalle scelte giuste". "Abbiamo chiesto con forza: equità fiscale, rispetto per le pensioni, attenzione per la classe media. Siamo chiamati ad accompagnare una nuova generazione di dirigenti. A dare strumenti, servizi, rappresentanza a quadri e alte professionalità che vogliono essere parte attiva del futuro. Con una proposta concreta. Un’identità chiara. Una voce netta". "Quest’anno abbiamo dimostrato che un’altra Manageritalia è possibile. Più unita, più aperta, più capace di agire e incidere. Ma il percorso è appena iniziato. Oggi vi chiedo di continuare a costruirlo insieme. Con coraggio, con spirito di squadra, con visione. Rappresentare non significa amministrare, significa ispirare. Abbiamo una missione: rafforzare il nostro ruolo nel Paese. Abbiamo una responsabilità: dare voce e valore a chi guida il cambiamento ogni giorno. Abbiamo un’occasione: fare di questa assemblea il luogo in cui ogni idea diventa impegno, ogni impegno diventa progetto, ogni progetto diventa realtà. Oggi più che mai, il Paese ha bisogno di rappresentanza. Di corpi intermedi forti, credibili, presenti. E noi possiamo esserlo. Se sapremo unire visione e concretezza. Se saremo interlocutori affidabili per le istituzioni. Se terremo insieme la nostra storia e il nostro futuro". "Il nostro compito -ha continuato Ballarè- è chiaro: difendere il valore del lavoro qualificato. Chiedere riforme eque, proporre soluzioni, non solo rivendicazioni. E allora voglio chiudere con un invito. Un invito che è anche un appello. A voi, dirigenti, consiglieri, presidenti. A voi, che rappresentate i territori. Facciamo uno sforzo in più, facciamolo insieme. Perché la nostra forza è: la coerenza, la compattezza, la determinazione". Secondo Ballarè, "in un tempo in cui tutto cambia, Manageritalia deve essere un punto fermo". "Un luogo che accoglie, una voce che si fa sentire, un progetto che guarda avanti. Grazie a tutti per l’impegno, grazie per la vostra presenza, grazie per essere parte di questa storia, che oggi compie 80 anni, ma che ha ancora moltissimo da scrivere". "Crediamo in una Cida rafforzata, ma non centralizzata. Una Cida che non entri nelle competenze delle singole Federazioni, ma che lavori su temi strategici comuni: fisco, previdenza, ceto medio, sostenibilità, welfare. Con un approccio graduale, inclusivo e rispettoso delle autonomie. Solo così la Cida potrà essere ciò che serve al Paese: una voce forte, credibile, capace di rappresentare la dirigenza nelle sedi istituzionali. È stata inoltre confermata, nel dibattito confederale, la linea che abbiamo sostenuto con coerenza e determinazione. Le Cida regionali continueranno ad esistere e agiranno come strumento di supporto alle priorità nazionali". "Questo è il nostro modello di rappresentanza: forte nei valori, concreto nelle azioni, coerente nella visione. Un modello che tiene insieme: sindacato, fondazione, confederazione, in una strategia comune per il futuro".
(Adnkronos) - Un valore generato per il territorio di 40,7 milioni di euro, in aumento del 36% rispetto al 2023. E' stato presentato oggi da Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, il Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2024 e i suoi piani di attività previsti per i prossimi anni. "In Friuli Venezia Giulia abbiamo alcuni tra i progetti più importanti del nostro Piano Industriale. Impianti che, appena messi in esercizio, avranno un impatto positivo sui costi dell’energia. In particolare, a Monfalcone stiamo riconvertendo la centrale termoelettrica in un impianto a ciclo combinato, già predisposto per l’utilizzo dell’idrogeno e ad altissima efficienza rispetto agli impianti di generazione precedente. Sarà capace di ridurre del 15% i costi di produzione dell’energia termoelettrica e le emissioni di CO2 per Kwh rispetto ad un ciclo combinato tradizionale. Per questo abbiamo previsto di investire circa 600 milioni di euro, di cui 157 già spesi nel 2024. Entro il 2027, inoltre, completeremo la costruzione del più grande polo di energia solare del Nord Italia, ulteriore importante contributo alla riduzione del costo dell’energia. Sono progetti che guardano al futuro e che affermano il ruolo strategico del Friuli Venezia Giulia nella transizione energetica del Paese", ha dichiarato Mazzoncini. I DATI - I risultati raggiunti nel 2024 confermano l’impegno del Gruppo nel supportare il tessuto socioeconomico regionale, con 40,7 milioni di euro di valore generato sul territorio, in crescita del 36% rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno, sono aumentati del 56% gli investimenti per le infrastrutture in Friuli Venezia Giulia, raggiungendo i 207 milioni di euro. Un contributo importante, quasi 160 milioni, ha riguardato la riconversione della Centrale di Monfalcone, che prosegue il proprio percorso verso la trasformazione in impianto a ciclo combinato ad alta efficienza, predisposto per l’uso di idrogeno. Dopo lo stop definitivo ai gruppi a carbone formalizzato dal Ministero dell’Ambiente nell’aprile 2024, a gennaio 2025 è stato ufficialmente completato lo svuotamento del carbonile; 17 milioni di euro saranno investiti per la riqualificazione dell’area che prevede la progettazione e realizzazione di un parco urbano e di una passeggiata ciclopedonale, insieme alla conseguente cessione dello spazio rinnovato al territorio, a beneficio della comunità locale. Proseguendo in questa direzione, il Gruppo continua a investire nella produzione di energia rinnovabile. È in corso la realizzazione del polo di energia solare più grande del Nord Italia, nei Comuni di Santa Maria la Longa e Pavia di Udine, con oltre 160 MWp di capacità autorizzata. Una volta attivo, il parco fotovoltaico produrrà circa 210 GWh annui: equivalenti al fabbisogno di circa 75mila famiglie, permetteranno di ridurre di 40 milioni di m3 il consumo annuo di gas ed evitare l’emissione di 90mila tonnellate di CO2. Inoltre, la totalità dell’energia generata in Friuli Venezia Giulia nel 2024 - pari a 724 GWh - è stata ottenuta da fonti 100% green, per un risparmio complessivo di 325mila tonnellate di CO2. Significativo in tal senso il ruolo della generazione idroelettrica: grazie alla maggiore disponibilità idrica rispetto all’anno precedente, le Centrali di Somplago e di Ampezzo hanno prodotto 716 GWh, in aumento del 54%. In più, sono stati portati avanti degli interventi innovativi per la sicurezza delle infrastrutture del territorio, come l’avvio del progetto di miglioramento sismico della diga Ambiesta e la collaborazione con la start-up Wsense per il monitoraggio in tempo reale della diga del Lumiei. Grande attenzione è stata dedicata anche alla tutela dell’ambiente e della biodiversità. Nel sito di Somplago è stato avviato il progetto 'Apicoltura Urbana' per monitorare la qualità ambientale attraverso l’analisi di miele, api e pollini, mentre nella Centrale di Ampezzo il Gruppo ha attivato un programma di osservazione di una colonia di pipistrelli - specie protetta - presenti nell’area dell’impianto, che dal prossimo anno sarà oggetto anche di attività didattiche con le scuole. A2A ha prodotto ulteriori 8 GWh di energia rinnovabile da matrici agricole e zootecniche nel sito di trattamento di Torviscosa (UD). La Società, inoltre, ha ottenuto le autorizzazioni per la conversione da biogas a biometano, con l’obiettivo di immetterne annualmente nella rete di distribuzione circa 3,5 milioni di metri cubi, per un investimento complessivo previsto di circa 12 milioni di euro. In parallelo, A2A ha continuato a sviluppare le proprie soluzioni per la mobilità sostenibile: le colonnine di ricarica installate nella Regione hanno permesso di percorrere oltre 185mila chilometri a zero emissioni. Il valore economico generato sul territorio si riflette sulla rete di imprese locali: sono 55 i fornitori attivati, di cui oltre la metà (69%) micro o piccole imprese, per un totale di 23,1 milioni di euro di ordini in forniture, in crescita del 115% rispetto all’anno precedente. A conferma dell’attenzione verso le proprie persone, A2A ha ottenuto per tutte le Società del Gruppo la certificazione Top Employers, riconoscimento assegnato alle realtà che si distinguono per l’adozione di politiche e pratiche di eccellenza in ambito HR. Complessivamente sono state erogate ai dipendenti del Gruppo oltre 8.550 ore di formazione per il miglioramento delle competenze tecniche, digitali e soft skill. In vista della riconversione della Centrale di Monfalcone, è stato avviato uno specifico percorso di upskilling. Nel 2024 è stato lanciato A2A Life Caring, il piano a sostegno della genitorialità che prevede investimenti per 120 milioni di euro entro il 2035, ed è stato recentemente approvato A2A Life Sharing, il piano di azionariato diffuso che mira a rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione attiva alla crescita dell’azienda. Infine, il Gruppo ha rinnovato il proprio impegno formativo verso le nuove generazioni con più di 3.000 tra studenti e docenti coinvolti nella Regione, attraverso visite agli impianti e approfondimenti sui temi ambientali. Nell’ambito della seconda edizione del progetto nazionale 'Futuro in Circolo', si è anche svolto un laboratorio didattico a Cavazzo Carnico. Il progetto è stato promosso dal divulgatore Vincenzo Schettini, conosciuto per il format La Fisica Che Ci Piace, con cui A2A collabora per sensibilizzare giovani e cittadini sulla transizione energetica e l’economia circolare attraverso un linguaggio multimediale e partecipativo.