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(Adnkronos) - Crescono le aspettative per gli annunciati colloqui di oggi in Arabia Saudita tra delegazioni di Stati Uniti e Ucraina per trovare una soluzione alla guerra tra Kiev e la Russia. Ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è arrivato a Gedda dove ha incontrato il principe saudita Mohammed bin Salman, impegnato a mediare nella crisi fra Kiev e Washington dopo lo scontro del 28 febbraio nello Studio Ovale. Secondo notizie raccolte dal Financial Times, Kiev sarebbe pronta a proporre un "cessate il fuoco parziale" con la Russia che riguarderebbe "attacchi a lungo raggio con droni e missili" e "operazioni di combattimento nel Mar Nero". "Abbiamo una proposta per un cessate il fuoco nei cieli e in mare, perché queste sono le opzioni di cessate il fuoco facili da attuare e monitorare ed è possibile iniziare da qui", ha spiegato all'agenzia Afp un funzionario ucraino. "L'Ucraina ha cercato la pace fin dal primo istante della guerra e abbiamo sempre detto che è la Russia l'unica ragione per cui va avanti il conflitto", ha scritto su Telegram Zelensky alla vigilia dei colloqui. Kiev, scrive il Ft, cercherà di portare gli Stati Uniti a riprendere la condivisione di informazioni di intelligence e gli aiuti militari convincendo Trump che Zelensky vuole una fine rapida del conflitto con la Russia. Anche perché, evidenzia il New York Times, se analisti militari occidentali e ufficiali Usa ritengono possano passare mesi prima di un impatto significativo sul fronte della decisione di Trump di bloccare gli aiuti militari a Kiev, lo stop alla condivisione di informazioni di intelligence sta invece già avendo ripercussioni sulla capacità degli ucraini di colpire centri di comando russi e truppe ammassate dietro alla prima linea. Soldati ucraini, riporta il giornale americano, parlano di 'problemi' in particolare nel Kursk, la regione russa teatro dell'offensiva ucraina dello scorso agosto dove nell'ultimo periodo sono avanzati con rapidità soldati russi e truppe nordcoreane inviate da Kim Jong-un a sostegno delle forze di Vladimir Putin. Un ufficiale americano ha spiegato al quotidiano come la pausa nella condivisione di notizie di intelligence abbia ridotto l'abilità degli ucraini di intercettare e attaccare forze russe nel Kursk e colpire obiettivi di alto livello. E, dice anche un ufficiale ucraino all'agenzia Afp, la Russia potrebbe avere un "vantaggio significativo" sul terreno se gli Stati Uniti non riprendessero la condivisione di notizie di intelligence con Kiev. Il punto, insistono gli osservatori, è quanto andrà avanti l'annunciato stop. Ai colloqui in Arabia Saudita - i primi di alto livello in presenza dalle 'scintille' nello Studio Ovale - l'Ucraina sarà rappresentata dal capo dell'ufficio di Zelensky, Andriy Yermak, e dai ministri di Esteri e Difesa, Andriy Sybiha e Rustem Umerov. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, resterà a Gedda fino a mercoledì. Presente anche il segretario di Stato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Walz. Ieri Rubio ha aperto alla proposta per un cessate il fuoco parziale in Ucraina. "Non sto dicendo che da sola è sufficiente ma è il tipo di concessioni di cui c'è bisogno per porre fine al conflitto", ha affermato. "Penso che la nozione della sospensione degli aiuti, in modo generale, sia una questione che auspichiamo di poter risolvere. Evidentemente, quello che accadrà domani sarà determinante al riguardo", ha precisato Rubio. Secondo un funzionario ucraino citato dal Financial Times, nel breve periodo Kiev vuole dare la priorità ai rapporti con gli Usa, mentre due funzionari europei affermano che l'Ucraina considera progressi nei colloqui per un cessate il fuoco una contropartita per la ripresa gli aiuti Usa dopo lo scontro andato in scena nello Studio Ovale. Trump, per il quale il conflitto in Ucraina è "una guerra senza senso" che "riusciremo a fermare", ha detto di aspettarsi "molti progressi". Parlando nelle scorse ore con i giornalisti, alla domanda se stesse valutando la possibilità di fare marcia indietro sulla pausa nella condivisione di dati di intelligence con Kiev, il Presidente degli Stati Uniti ha riposto: "Ci siamo quasi, ci siamo proprio". Le pressioni Usa su Kiev hanno costretto l'amministrazione Zelensky a cambiare la sua posizione dopo lo scontro nello Studio Ovale, osserva il quotidiano britannico a cui fonti europee hanno detto di essere convinte che Kiev non abbia abbandonato la speranza che gli Usa possano avere un ruolo nell'attuazione di un eventuale cessate il fuoco. "Le tattiche sono cambiate - dice Volodymyr Fesenko, analista politico a Kiev - Ora la cosa più importante è la normalizzazione delle relazioni con gli Usa e se prima il piano prevedeva di ottenere inizialmente garanzie di sicurezza e poi spingere per il cessate il fuoco, ora è ovvio che non accadrà in questo ordine". E' in questo contesto che nelle scorse ore la Nbc citava funzionari Usa secondo i quali Trump avrebbe chiarito in privato che un accordo sui minerali non sarebbe abbastanza per dare l'ok alla ripresa dell'assistenza a Kiev, sia a livello di aiuti che di notizie di intelligence. Secondo le fonti, il Presidente Usa vuole vedere un cambiamento nell'approccio di Zelensky, anche una volontà di fare concessioni, come cedere territori alla Russia, segnali che vadano nella direzione dell'organizzazione di elezioni in Ucraina. O persino delle dimissioni di Zelensky.
(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int), rappresentato dal presidente nazionale Riccardo Alemanno e dal consigliere nazionale Salvatore Cuomo, su invito della commissione finanze e tesoro del Senato presieduta dal senatore Massimo Garavaglia, ha partecipato all’ audizione sull''Indagine conoscitiva sulla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione e contestualmente l'esame del disegno di legge n. 1375 (disposizioni concernenti la rateizzazione di carichi fiscali)'. I rappresentanti dell’Int hanno anche depositato, sempre su richiesta della commissione, una memoria relativa sia all’impatto negativo sul bilancio dello Stato e quindi su tutti i contribuenti, del c.d. ‘magazzino dei carichi fiscali e contributivi' dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, sia sull’apprezzamento del maggior numero di rate per poter onorare il proprio debito erariale e/o contributivo da parte del contribuente, sia la maggiore tolleranza circa eventuali rate non versate, previste dal Ddl 1375. “La nuova ipotesi di rateizzazione dei carichi fiscali e contributivi con le agevolazioni previste dal ddl as 1375, che supera gli ostacoli e le criticità di precedenti rottamazioni, deve essere letta a nostro avviso” scrivono Alemanno e Cuomo “quale atto disposto dal Legislatore non solo per venire incontro ai contribuenti in difficoltà, ma anche a corollario della revisione delle sanzioni tributarie attuata con il D.Lgs. 14 giugno 2024, n. 87”. “Inoltre -proseguono i rappresentanti dell’Int- la riedizione della rottamazione deve essere vista come uno strumento volto a ridurre il ‘magazzino fiscale’ che costituisce un debito che grava sul bilancio dello Stato e quindi su tutti i contribuenti, ovviamente nel contempo anche uno strumento che renda meno gravoso, ai contribuenti in difficoltà economica, sanare la loro posizione nei confronti dello Stato. Attenzione rivolta non solo al compendio di soggetti contribuenti gravitanti nel mondo del lavoro autonomo, partite iva e società, ma a tutti i cittadini contribuenti". Il consigliere Cuomo, componente della commissione fiscalità dell’Int, ha puntualizzato: "La rottamazione è uno strumento che, come ha già dimostrato in passato, ha assicurato interessanti flussi di liquidità alle casse dell’Erario e che anche in questa riedizione potrebbe alleggerire, facilitandola, l’azione di recupero dei circa 101 miliardi stimati quali effettivamente recuperabili e potendo pertanto destinare una più grande parte delle risorse disponibili della macchina della riscossione verso una più attenta gestione del corrente così da evitare ulteriori accumuli del non riscosso. Bene pertanto un maggior periodo di dilazione delle rate (10 anni) e una maggiore tolleranza rispetto al numero di quelle non pagate (8). I dieci anni di rateizzazione rendono meno pensante l’importo della rata e più compatibile con gli obblighi correnti del contribuente", ha sottolineato. "Ipotizzando un’adesione che interesserebbe il 50% del valore stimato, con le relative entrate ripartite in 10 anni come indicato nel Ddl, oggetto di audizione, assicurerebbe alle casse dello Stato circa 5 miliardi l’anno che si sommerebbero agli ordinari flussi di entrata", ha continuato. Il presidente Alemanno ha invece, pur apprezzando le finalità del venire incontro ai contribuenti in oggettiva difficoltà economica previste dal Ddl, ha ipotizzato uno scenario futuro per ridurre le iscrizioni a ruolo derivanti da mancati pagamenti dei contribuenti in difficoltà: "La tolleranza per situazioni di difficoltà, documentabili, dovrebbe essere applicata ex ante rispetto all’iscrizione al ruolo delle somme non versate. Se si vuole andare incontro al contribuente che ha dichiarato gli importi a debito ma non è riuscito a onorarli per situazioni soggettivamente e/o oggettivamente documentabili (es. ricavi verso la pa fatturati ma non incassati, ma ugualmente dichiarati e tassati per competenza, malattia del titolare nelle micro imprese, crisi conclamata di settore, ecc.), si dovrebbero attuare le cancellazioni di sanzioni e di interessi già nella fase collegata all’avviso di irregolarità", ha spiegato. "Il contribuente godrebbe dell’agevolazione nella fase di rateizzazione degli importi indicati sugli avvisi e l’Amministrazione finanziaria eviterebbe l’iscrizione a ruolo e ulteriori ritardi sull’incasso delle rate, senza andare a gravare ulteriormente sul c.d. ‘magazzino’. La tempestività è fondamentale per recuperare quanto dovuto allo Stato da parte degli Organi preposti, con interventi il più possibile a ridosso del mancato pagamento, i risultati positivi delle lettere di compliance dell’ Agenzia delle Entrate ne sono la dimostrazione", ha concluso. Nella memoria l’Istituto nazionale tributaristi affronta anche il tema della differenza tra chi pur non versando il dovuto non nasconde imponibile al fisco e chi invece in modo fraudolento non dichiara ricavi, evidenziando però che se uno degli obiettivi è la riduzione dei carichi iscritti a ruolo, la rottamazione deve essere più ampia possibile.
(Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo. A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys. Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.