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(Adnkronos) - "Dalla parte di Israele" è il titolo dell’appello che viene pubblicato domani sul quotidiano Il Riformista, un appello che - si spiega - "viaggia controcorrente, nel momento più difficile per Israele e per gli ebrei della diaspora. A firmarlo, oltre 650 persone: donne e uomini, ebrei e non ebrei, decidendo di mettere il proprio nome contro ogni manifestazione che non metta al centro la sicurezza degli ebrei e la lotta all’antisemitismo". Il messaggio è chiaramente indirizzato ai manifestanti del 6 e 7 giugno: "Fermate l’odio antisemita, difendete le ragioni di Israele, la sicurezza, la libertà, i diritti degli ebrei in tutto il mondo". L’iniziativa è partita da un gruppo di amici di Israele che si è voluto definire Punto su Israele e di cui fanno parte i giornalisti Fiamma Nirenstein, editorialista del Giornale e membro del Jerusalem Center for Foreign Affairs, Giancarlo Loquenzi, Nicoletta Tiliacos, il filosofo Niram Ferretti, l’imprenditore Bruno Spinazzola, l’avvocato Iuri Maria Prado, il giornalista del Riformista Aldo Torchiaro e il direttore Claudio Velardi. Si sono fortemente impegnati nell’iniziativa l’Associazione Setteottobre, i cattolici pro Israele Massimo De Angelis e Paolo Sorbi, le Associazioni cristiane di amicizia Italia-Israele, il Presidente della Federazione Associazioni Italia-Israele, Bruno Gazzo, il gruppo Reim, Udai - emergenza 7 ottobre, l’Associazione Italia-Israele capitanata da Celeste Vichi, il sardo Chenàbura- Sardos pro Israele, il Gruppo Panem et circenses. Una iniziativa che nasce a fronte dell’esplosione dell’antisemitismo nel mondo. “Le manifestazioni dei prossimi giorni “contro la guerra di Gaza” e “per fermare Israele” – scrivono i promotori nell’incipit del loro appello – sono iniziative irresponsabili nei confronti degli ebrei di tutto il mondo, perché avranno il doppio effetto o di armare sempre più l’opinione pubblica contro il diritto di Israele a sconfiggere il nemico che vuole distruggerlo e di consentire all’antisemitismo di dispiegarsi in libertà, minacciando la vita di ogni ebreo. Quelle manifestazioni sono organizzate e promosse da chi non capisce o non vuol capire che cosa è successo e quel che ha significato il 7 ottobre 2023. I cinquemila terroristi palestinesi che quel giorno invadevano Israele dicevano al mondo che massacrare gli ebrei in massa era nuovamente possibile”. Prosegue l’appello: “Noi sappiamo e denunciamo che l’obiettivo di questa guerra da parte del fondamentalismo islamico e dell’Iran è la distruzione non semplicemente dello Stato d’Israele ma degli ebrei. Di ogni ebreo. Non è un nostro pensiero. È quanto essi stessi dicono e proclamano da tempo, ed è la sola e vera intenzione genocidaria in atto. Se Hamas si arrendesse i palestinesi sarebbero al sicuro. Gli ebrei invece devono essere annientati in quanto tali. Qual è e di chi è, allora, la volontà genocidaria? La campagna di biasimo, di diffamazione, di delegittimazione contro Israele e gli ebrei, oggi in atto in un Occidente cieco e autolesionista, sta dando un aiuto impensabile a questo disegno, i cui frutti copiosi e tremendi vediamo ogni giorno anche in Italia, con la diffusione delle più repellenti manifestazioni di odio antiebraico. L’Europa che fu della Shoah si accorse dopo, troppo tardi, di esserlo stata. Quell’Europa che se ne accorse troppo tardi sta gridando a voi, manifestanti del 6 e del 7 giugno, e a chi in Europa vi appoggia, di non accorgervene troppo tardi”. Sul Riformista in edicola martedì 3 giugno compare il testo integrale dell’appello. Le firme sono rapidamente e spontaneamente arrivate a superare le 650. Personalità della politica, della cultura, dell’università, del mondo delle imprese e delle professioni. Commercianti, avvocati, giornalisti. Donne e uomini uniti dall’esigenza di dare voce – contro tutto e tutti – alla fiera e libera democrazia israeliana. Tra i primi firmatari i giornalisti di Radio Radicale. Giuliano Ferrara e Giulio Meotti del Foglio, Paolo Liguori, Mario Sechi. Pierluigi Battista, Stefano Folli, Mirella Serri, Daniele Capezzone, Biagio de Giovanni, Flavia Fratello, Davide Giacalone, Paolo Guzzanti, Cinzia Leone, Antonino Monteleone, Barbara Palombelli, Carlo Panella, Alessandro Sallusti, Maurizio Tortorella. E poi, nel mondo della politica, Daniele Capezzone, Fabrizio Cicchitto, Margherita Boniver, Carlo Giovanardi, Alessandro Litta Modignani, Stefano Parisi, Francesco Storace. Innumerevoli, poi, gli intellettuali, esponenti dell’accademia, delle arti e dello spettacolo, da Paolo Macry a Giulio Sapelli, da Daniela Santus a Sergio Scalpelli, il generale Leonardo Tricarico, il professor Ugo Volli, lo scrittore Daniele Scalise, Anna Paola Concia, attivista per i diritti, Lucetta Scaraffia, storica e giornalista, l’attivista Anita Friedman.
(Adnkronos) - Un confronto a più voci sui rischi e sulle opportunità dell’AI nei contesti lavorativi, con un’attenzione particolare alle nuove normative europee e nazionali di prossima entrata in vigore e alle implicazioni etiche connesse all’uso dell’intelligenza artificiale nel posto di lavoro. Questo il tema al centro dell'evento 'La sanzione etica - Trasparenza, rischi e soluzioni dei nuovi divieti in tema di Ai', organizzato e promosso dal fondo interprofessionale Fonarcom, nell'ambito del Festival del lavoro in corso ai Magazzini del Cotone a Genova. Per il presidente di Fonarcom e Cifa, Andrea Cafà, "le aziende non è che siano tutte pronte, perché noi abbiamo un tessuto produttivo molto particolare, abbiamo le grandi imprese che già sono sulla buona strada, le piccole imprese hanno bisogno di essere accompagnate, a partire da quelle che sono le attività di alfabetizzazione sull'intelligenza artificiale". "Noi come parti sociali, essendo soci fondatori di Epar, il nostro ente bilaterale, dal prossimo mese offriremo gratuitamente questa formazione ai dipendenti delle aziende aderenti, in modo tale che a costo zero potranno avere questo privilegio di conoscere cosa sia l'intelligenza artificiale e come va usata all'interno delle aziende in maniera consapevole e responsabile. In più, nel recente accordo interconfederale abbiamo dato vita all'osservatorio sull'intelligenza artificiale, un osservatorio che proverà a misurare l'impatto dell'intelligenza artificiale, come entra in azienda e come viene accolta dai lavoratori e dagli imprenditori", ha sottolineato. E per Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal, "oggi abbiamo voluto ribadire alcuni punti essenziali per il sindacato a fronte delle opportunità e delle sfide che ci pone l'era della digitalizzazione avanzata, quelle che noi chiamiamo intelligenza artificiale". "Primo che l'introduzione dell'intelligenza artificiale nei processi produttivi avvenga nel rispetto delle normative europee e nel rispetto delle normative che riguardano la considerazione delle persone. Ovviamente a fronte di questo il sindacato è impegnato attraverso anche le sue articolazioni, i fondi interprofessionali e i fondi bilaterali a promuovere la consapevolezza dei lavoratori, a fronte sia delle nuove competenze sia anche della consapevolezza con la quale devono affrontare queste sfide attraverso opportune iniziative di formazione", ha continuato. "Però ritengo che comunque il sindacato -ha continuato- debba presidiare, debba rivendicare il mantenimento di quella che è la relazione umana, una relazione che dovrà basarsi su tre principi, la consapevolezza, in modo che tutti i lavoratori siano consapevoli, la condivisione delle scelte che si vanno a fare e il coinvolgimento nell'implementazione e nella realizzazione di queste decisioni", ha concluso. "Io ho analizzato -ha detto Tiziana Orrù, presidente terza sezione lavoro del Tribunale di Roma- i profili etici del regolamento comunitario che sono oggetto di questo evento, di questo festival, da un punto di vista normativo e con riferimento soprattutto a tutte le norme contenute nell'Ia-Act che riguardano la sorveglianza umana, che è un aspetto molto importante e che istituisce anche delle figure professionali specifiche in alcune norme, tra cui la più importante è l'articolo 14 dell'Ia-Act che prevede una figura che ha delle competenze interdisciplinari alla quale sono attribuiti dei poteri enormi per far rispettare da parte degli utilizzatori e da parte dei costruttori di sistemi di intelligenza artificiale i principi fondamentali garantiti dall'ordinamento europeo del rispetto della persona umana e dei diritti fondamentali", ha concluso. E per Giuseppe Tango, giudice del lavoro del Tribunale di Palermo, "il diritto del lavoro è destinato ad inseguire il cambiamento organizzativo che si situa a valle a sua volta del progresso tecnologico. Ebbene l'intelligenza artificiale non ha costituito una deviazione da questo consolidato paradigma. In un brevissimo lasso di tempo l'intelligenza artificiale si è anzi imposta come strumento utilizzato trasversalmente e non solo nel laboratorio delle piattaforme digitali ma anche nelle tradizionali lavorazioni classiche", ha sottolineato.
(Adnkronos) - Inaugurata questa mattina alla Mostra d’Oltremare l’edizione 2025 degli Stati Generali sull’Ambiente con “Ecomovie”, il concorso scolastico dedicato alla realizzazione di video sulla tutela dell’ambiente nell’era dei cambiamenti climatici. Oltre alla proiezione dei cortometraggi prodotti dagli studenti, sono stati presentati i risultati del concorso con una selezione di 12 vincitrici tra le 28 scuole secondarie di primo e secondo grado, che hanno partecipato tutte con spiccata sensibilità ed entusiasmo. La necessità di un tempo lento e l’importanza dei piccoli gesti quotidiani a tutela dell’ambiente sono le principali tematiche che si sono imposte all’attenzione dei presenti durante la visione partecipata dei corti in concorso. Ai primi classificati un premio di 500 euro in Bonus Cultura, consegnato da Maikol De Falco e Francesco Ferrante, i protagonisti della serie tv Netflix dal titolo “Clan”: se lo aggiudicano, come scuola secondaria di primo grado, l’Istituto Comprensivo Lanzara di Castel San Giorgio (SA) con “Il ritmo della vita” e, come scuola di istruzione superiore, l’Istituto Siani di Napoli con il corto “L’acqua che non ti aspetti”. Presente in sala il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, con deleghe all'Ambiente e all'Urbanistica: “Volevamo proprio dare la parola a questa nuova generazione. In modo sintetico: non fate quello che abbiamo fatto noi, perché siamo arrivati a un punto nel quale non c’è molto tempo a disposizione. Cosa si può fare dunque? Come ci hanno mostrato bene questi filmati, l’impegno di ciascuno è importante ed è altresì importante che cresca una coscienza collettiva, una protesta o pressione collettiva affinché chi sta al di sopra e deve decidere si ponga il problema. Solo se i potenti della terra si rendono conto che dal basso c’è una ribellione, allora sì che possiamo condizionare le loro decisioni. Forse più che noi educare voi ragazzi, questi video dimostrano che voi siete davvero più avanti e che potete fare da esempio a noi adulti. Il mio invito, proprio perché siete così ben attrezzati e con le idee piuttosto chiare, è quello di non farvi condizionare dai messaggi fuorvianti o dalle mode e modelli della società dei consumi e del mercato, perché la felicità non è la conseguenza del numero delle cose che compro ma del numero delle emozioni che provo. Insomma, state sul web senza farvi travolgere, siateci con le vostre idee e passioni: solo in questo modo, insieme, potremo fare un passo in avanti verso un mondo migliore”. A moderare l’incontro la giornalista e conduttrice Claudia Conte.