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(Adnkronos) - Passo storico della giustizia brasiliana: per la prima volta un ex presidente e alti ufficiali militari sono stati condannati per un tentativo di colpo di Stato. Jair Messias Bolsonaro, 70 anni, è stato riconosciuto colpevole dalla Corte Suprema di Brasilia per aver guidato una cospirazione golpista contro Luiz Inácio Lula da Silva dopo la sconfitta elettorale del 2022. Lo riporta El Pais. La corte, raggiungendo la maggioranza con tre voti su cinque, lo ha condannato per cinque reati, tra cui tentato golpe, attentato allo Stato di diritto e appartenenza a un’organizzazione criminale. Insieme a lui, sono stati condannati tre generali, un ammiraglio, un tenente colonnello e due civili. La giudice Carmen Lúcia Antunes Rocha, il voto decisivo, ha affermato che "un gruppo composto da figure chiave del governo e guidato da Jair Bolsonaro ha portato avanti un piano progressivo di attacco alle istituzioni democratiche con l’obiettivo di minare l’alternanza di potere". Il giudice istruttore Alexandre de Moraes ha ricordato che l’8 gennaio 2023 "non fu una passeggiata domenicale né un atto spontaneo, ma un tentativo di golpe da parte di un’organizzazione criminale". Le pene definitive saranno stabilite domani, mentre il processo resta al centro di forti polemiche, con un voto contrario del giudice Luiz Fux che ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prove. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito "molto sorprendente" la condanna di Bolsonaro. "Pensavo fosse un buon presidente del Brasile, ed è molto sorprendente che ciò sia potuto accadere. È proprio quello che hanno cercato di fare con me, ma non l'hanno fatta franca", ha detto Trump ai giornalisti. "Era un brav'uomo."
(Adnkronos) - "Uno studio della Cisac (Confederazione internazionale delle società di autori e compositori), che è la società che riunisce le collecting del mondo, ci dice che la perdita di valore del diritto d'autore nei prossimi 5 anni sarà di 22 miliardi di euro. Quindi gli effetti dell'intelligenza artificiale sul diritto d'autore, sia la musica che lo spettacolo audiovisivo, sono enormi. La Siae non è contro l'intelligenza artificiale, la Siae vorrebbe accompagnare il meccanismo dell'algoritmo dell'intelligenza artificiale alla creatività umana. Abbiamo bisogno di trasparenza nell'uso dell'intelligenza artificiale, abbiamo bisogno che i creatori degli algoritmi dell'ia tengano conto del valore della proprietà intellettuale. E' solo questo che chiediamo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Salvatore Nastasi, presidente della Siae (Società italiana degli autori ed editori), prima del confronto su Ia e copyright sul palco di Digithon con Francesco Boccia, fondatore della maratona digitale in corso a Bisceglie con la decima edizione che vede in gara 100 startup. E Nastasi sottolinea l'importanza delle nuove generazioni in questo momento: "Digithon è un incubatore di start-up e noi abbiamo bisogno di giovani e di start-up che si occupino anche del rapporto tra intelligenza artificiale e diritto d'autore. Oggi nella presentazione qui a Digithon mostriamo due video che fanno capire immediatamente qual'è la potenza dell'intelligenza artificiale sull'audiovisivo, sul cinema e sul diritto d'autore. Basta una persona sola per creare quel mondo. Pensate che grandi possibilità ci sono anche per i giovani", conclude. (dall'inviato Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Diventare genitori è una delle esperienze più profonde e trasformative della vita, e anche una delle più complesse. Nei primi anni di vita di un bambino o una bambina, infatti, molti genitori si trovano a fare i conti con un senso diffuso di solitudine e inadeguatezza. A confermarlo sono i risultati del primo Osservatorio sulla genitorialità promosso da Pampers, da sempre al fianco di famiglie bambini e bambine, con l’obiettivo di analizzare e comprendere le sfide e i bisogni di chi sceglie di intraprendere oggi il percorso della maternità e della paternità. Da questa fotografia prende vita Pampers Village, il nuovo progetto di Pampers Italia che per la prima volta sceglie di raccontarsi non solo come un alleato quotidiano nella cura del bambino, ma come un vero e proprio compagno di viaggio per i genitori. L’ obiettivo: rafforzare il valore della connessione umana e offrire alle famiglie un ecosistema concreto e accessibile di ascolto, orientamento e sostegno nei primi 1000 giorni di vita del bambino, un periodo tanto delicato quanto trasformativo. “Per crescere un bambino e una bambina serve un villaggio”: è questo il principio da cui nasce il progetto. Un’idea potente, che risponde a un bisogno sempre più urgente di vicinanza autentica, di calore e di presenza. Questo nuovo percorso prende vita grazie alla collaborazione con la Onlus Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (CSB), riferimento in Italia per la promozione della salute, dello sviluppo e dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla genitorialità. Un’alleanza, quella tra Pampers e CSB, basata su valori e una missione condivisi: costruire reti di supporto e occasioni di confronto, sia nelle comunità locali che online, per restituire ai genitori quel senso di comunità che troppo spesso oggi manca. Perché ogni mamma, ogni papà, merita di sentirsi parte di un villaggio. E ogni bambino e bambina meritano di crescere circondati da una rete di amore, fiducia e condivisione. Per fare tutto questo, il progetto PAMPERS VILLAGE si compone di diversi pilastri che hanno l’obiettivo di supportare le mamme e i papà in quella fantastica avventura che si chiama genitorialità: • una RICERCA sociale che porta alla luce gioie e difficoltà dei genitori raccontandone il vissuto; • gli EVENTI FISICI itineranti nei parchi di alcune delle principali città italiane, per favorire la connessione fra le famiglie attraverso attività condivise informative e formative; • la prima COMMUNITY PAMPERS all’interno dell’APP Coccole Pampers, un luogo di incontro virtuale dove confrontarsi e condividere esperienze, dubbi e paure per costruire un vero e proprio villaggio su cui poter contare; • la prima CAMPAGNA di Responsabilità Sociale di Pampers, potente e brillante, che ha l’obiettivo di mostrare come “scoprire di essere in tanti ci fa sentire meno soli”. I risultati dell’Osservatorio Realizzato in collaborazione con Eumetra, l’Osservatorio è partito dall’ascolto di esperti con diverse competenze (psicologi dell’età evolutiva, educatori, pedagogisti, pediatri, ginecologi, operatori in ambito sociale) ed ha poi raccolto le opinioni di un campione di oltre 3.000 genitori: in attesa, potenziali e con figli in età compresa dagli 0 ai 6 anni. • Il vissuto della genitorialità Ciò che emerge con più evidenza, specialmente nelle fasce di età più giovani, è che 1 mamma su 2 e 1 papà su 3 si sentono soli e insicuri. Questo scenario complesso di isolamento si intreccia poi con un profondo bisogno di supporto (62% delle mamme e 52% dei papà) e con il timore di non farcela e non sentirsi all’altezza (50% dei genitori). Il 45% vive, invece, in una continua tensione alla ricerca della perfezione genitoriale nonostante emerga dall’autovalutazione delle competenze genitoriali un punteggio medio di 7,4 su 10. • I potenziali genitori L’Osservatorio ha poi indagato le principali motivazioni che spingono le persone a diventare o meno genitori. 1 coppia su 3 include la possibilità di avere almeno un figlio tra i propri progetti di vita. Il 22% ne desidera solo uno, 57% due e il 14% ne vorrebbe almeno tre. Tra le principali motivazioni di chi sceglie di non diventare genitore, ci sono invece, la paura della responsabilità e del troppo impegno (45%) il tema economico (40%) e la preoccupazione per il futuro (38%). L’Osservatorio restituisce in sintesi un’immagine della genitorialità vissuta con un approccio più orientato alla performance che all’esperienza accompagnato dall’altra parte da un forte timore di inadeguatezza, non soltanto economica, ma soprattutto relativa al senso di responsabilità e alla paura di non essere all’altezza del ruolo sia per chi è già genitore sia per chi desidera diventarlo. Ma è l’assenza di una rete sociale, di una vicinanza con gli altri genitori per condividere, stare insieme e confrontarsi, che sempre più genitori lamentano. Il Pampers Village Il Pampers Village debutterà a Milano sabato 13 settembre dalle ore 9 alle ore 13 presso Biblioteca Chiesa Rossa, Via San Domenico Savio (MI) e toccherà poi altre 3 città italiane: Pescara, Palermo e Roma. Nel corso degli appuntamenti, aperti a tutti i genitori con i loro bambini e bambine da 0 a 3 anni, oltre a occasioni di confronto con il personale del CSB, sarà possibile fare esperienza di ciò che accade nei luoghi di “Un Villaggio per Crescere”, programma nazionale di sostegno alla responsività genitoriale, che apre spazi gratuiti affinché i genitori possano stare assieme alle loro bambine e ai loro bambini, in un tempo lento e dedicato, con cose semplici e dal grande impatto. Durante la mattinata, infatti, le famiglie potranno partecipare ad attività di gioco con poco ed espressività creativa, momenti di lettura, grazie anche alla collaborazione con Nati per Leggere e ad altre esperienze sonoro musicali con il supporto di Nati per la Musica. Le famiglie potranno vivere un’esperienza intensa, ad alta densità relazionale, e sperimentare attività utili alla crescita ed allo sviluppo; la lettura, la musica e il canto, il gioco con oggetti semplici e quotidiani sono tutte attività basate su evidenze scientifiche e sono facilmente replicabili. I genitori torneranno a casa con l’esperienza di quelle piccole cose da fare ogni giorno, che fanno grandi i bambini e le bambine. “Da sempre con Pampers mettiamo al centro le persone, in particolare i bambini e i loro genitori, e lo facciamo partendo dall’ascolto: delle loro esigenze, dei loro sogni, ma anche delle loro difficoltà», ha dichiarato Antonio Fazzari, General Manager di Fater. “Proprio da questa volontà è nato l’Osservatorio Pampers sulla genitorialità, che ci ha restituito una fotografia chiara dei bisogni delle famiglie di oggi e ci ha spinti a dare una risposta concreta con il progetto Pampers Village. Un luogo, fisico e digitale, pensato per offrire supporto, creare relazioni e costruire un senso di comunità. Perché è questo il modo in cui intendiamo essere vicini, ogni giorno, ai nostri consumatori”. Video: https://www.youtube.com/watch?v=CeivnXdiJoE