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(Adnkronos) - “Ho avuto il grande onore di ricevere la Laurea Magistrale in Materials Science and Nanotechnology. Sono davvero felice di essere un esperto in questo campo”. Lo ha detto Hiroshi Amano, fisico, ingegnere e ricercatore giapponese, Premio Nobel per la Fisica nel 2014 per l’invenzione dei Led a luce blu, a cui è stata conferito, oggi a Milano, il riconoscimento da parte dell’università degli Studi di Milano-Bicocca. Il professor Amano, attualmente direttore del Center for Integrated Research of Future Electronics e professore presso l’Institute of Materials and Systems for Sustainability dell’Università di Nagoya, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Il ruolo dei nuovi materiali semiconduttori nella realizzazione di una società smart e a zero emissioni di carbonio”, sottolineando il potenziale delle nuove tecnologie per la sostenibilità energetica. Una lezione che rientra nel ciclo di seminari Breakthroughs in Materials Science, organizzato dal Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano – Bicocca e che ha visto oggi una folta partecipazione di studenti. Le scoperte del professor Amano hanno rivoluzionato la scienza e hanno impattato in modo significativo sulla vita quotidiana e ora, con il chiaro intento di favorire una transizione verso un’economia più sostenibile, lavora allo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di semiconduttori ad alta efficienza e dispositivi innovativi per il risparmio energetico. In questo senso, la sostituzione dei dispositivi a base di silicio con quelli basati su semiconduttori ad ampia banda, come il nitruro di gallio (GaN), può ridurre il consumo globale di elettricità del 25 per cento. Gli studi del professore per realizzazione di “una società intelligente e a zero emissioni di carbonio” proseguono in questa direzione: “Il primo step è stato l'ingegnerizzazione dei blue LEDs - ricorda - Ora ci stiamo concentrando sullo sviluppo di un nuovo sistema di gestione combinata della potenza basato sugli stessi materiali del nuovo semiconduttore nitruro di gallio”.
(Adnkronos) - Lo scorso 3 aprile nell’Aula Magna dell’Università degli Studi del Molise si è tenuta la cerimonia di conferimento della laurea magistrale honoris causa in Letteratura e Storia dell’Arte a Sergio Castellitto quale riconoscimento dell’impegno nel promuovere il valore della cultura, dell’arte e della letteratura attraverso la sua opera, capace di emozionare, educare e far riflettere. Attore, regista e sceneggiatore di fama internazionale e di origini molisane, Sergio Castellitto, interprete eclettico e raffinato è un riferimento assoluto del cinema italiano. La sua carriera costellata di successi rappresenta un modello di eccellenza per le nuove generazioni di artisti e studiosi. Il programma della cerimonia ha previsto gli indirizzi di saluto del Rettore dell'Università degli Studi del Molise, prof. Luca Brunese, e l'introduzione della Direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione, Prof.ssa Giuliana Fiorentino. L'Elogio del Candidato è stato a cura del prof. Lorenzo Canova, Presidente Corso di Laurea Magistrale in Letteratura e Storia dell’Arte. Subito dopo c'è stata la lectio magistralis del laureando. In conclusione di cerimonia ci sono state la firma della pergamena di laurea e la pronuncia del Rettore della formula accademica di Conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Letteratura e Storia dell’Arte. Di seguito il resoconto della cerimonia Sergio Castellitto, indiscusso maestro del cinema italiano, arriva a Campobasso, città dei suoi genitori e dei suoi fratelli, come laureando e torna a Roma, sua città, da laureato magistrale honoris causa in Letteratura e Storia dell’Arte. Carriera straordinaria, con oltre 100 film alle spalle, l’attore tra i più celebrati è diventato anche dottore. Il titolo accademico è stato assegnato dall’Università degli studi del Molise con una cerimonia che si è tenuta il 3 aprile scorso nell’Aula Magna dell’Ateneo. “Considero questo un dono verso il quale ho la più grande gratitudine – ha detto l’attore –. Ringrazierò sempre il Magnifico Rettore per tutto questo perché ha un valore speciale”. Ad aprire la speciale seduta di laurea, la professoressa Giuliana Fiorentino, direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche Susef, e il professore Lorenzo Canova, presidente del corso di laurea magistrale in Letteratura e storia dell’Arte. A Canova è stato affidato l’elogio del candidato: un viaggio a tappe, pieno di intensità, tra i film e i personaggi più importanti interpretati da Sergio Castellitto. Canova nel suo intervento ha evidenziato la forza del sodalizio anche artistico di Castellitto con la scrittrice Margaret Mazzantini, sua moglie: è per i suoi romanzi che Castellitto s’è fatto anche regista. “Se non fossi caduto in quella magia di scrittura non lo avrei fatto”, assicura con amore e ammirazione l’attore stesso. Anche così la cerimonia del conferimento della laurea magistrale ad honorem è diventata una pagina, anzi una scena molto bella per tutta l’Università del Molise. Intanto da candidato Sergio Castellitto è diventato laureato. La sua lectio ha incantato tutti. Poi finalmente il conferimento del titolo. Il momento delle firme, la consegna della pergamena. Foto, saluti, sorrisi. Applausi. Il Molise, attraverso la sua Università, ha celebrato così uno degli artisti più intensi e acclamati del cinema italiano e internazionale. Soddisfazione piena è stata espressa dal Rettore di Unimol, Luca Brunese: “Noi siamo particolarmente orgogliosi di avere con noi il maestro Castellitto - ha dichiarato -. Personalmente sono rimasto particolarmente colpito da lui e credo che già le cose che ha detto qui con noi valgono l’onorificenza perché il suo è un modo giusto di guardare la nostra regione che noi a volte dimentichiamo e quindi è un bene lo sguardo diverso che ci richiama alla realtà. Ci sono tante cose che si potrebbero fare e alcune il maestro le ha anche dette, ma io penso che anche l’incontro di oggi possa essere un punto di partenza per progettare cose nuove per il futuro”, ha concluso Brunese.
(Adnkronos) - “Venezia è una capitale del mondo dentro una laguna, un caso unico, in un ambiente transeunte e mutevole. È l’opera dell’intelligenza di una comunità di pescatori e commercianti che hanno prodotto resilienza, cultura e potere proiettando questa città nel mondo. Oggi Venezia è anche la città costiera più sicura rispetto al fenomeno globale dell’innalzamento del medio mare, grazie al Mose, opera eccezionale frutto dell’intelligenza e dei saperi emersi da questo territorio che ora si pone come esempio per tutto il mondo”. Così Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità - Venice Sustainability Foundation (Vsf) intervenendo oggi a Ca’ Giustinian, sede veneziana della Biennale, nel corso della presentazione del progetto speciale 'Intelligent Venice: la più antica città del futuro' per la Biennale Architettura 2025. “Nella Biennale di Architettura quest’anno raccontiamo la storia di Venezia e dunque della più grande opera architettonica del mondo con un progetto espositivo costituito da ore e ore di filmati, centinaia di cartografie, simulazioni e prodotti interattivi. Tutto ospitato all’interno di cinque absidi nella Tesa dell’Isolotto sulla Darsena Grande dell’Arsenale e visitabile a partire dal prossimo 10 maggio”, spiega.