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(Adnkronos) - A fuoco, nella notte, il locale Fred 246 a Casal Palocco. Intorno alle 3 un incendio è divampato, per cause in corso di accertamento, bruciando anche la veranda esterna. Sul posto i vigili del fuoco e numerosi residenti. “Ce ne siamo accorti questa mattina, anche per il forte odore di bruciato - racconta Sergio D. all’Adnkronos -. Ma non abbiamo sentito alcuna esplosione”.
(Adnkronos) - Si chiude oggi a Rimini Zing, l’evento organizzato da Var Group che ha portato a Rimini quasi 3000 persone provenienti da aziende di ogni settore, ospiti internazionali e uno straordinario robot umanoide, Ameca, con capacità di riconoscimento facciale, comprensione del linguaggio naturale e telepresenza, uno strumento per testare e sviluppare nuove applicazioni di intelligenza artificiale. In un'intervista all'Adnkronos/Labitalia Francesca Moriani, ceo di Var Group e autrice di Braveship, il coraggio di innovare, ha spiegato come l’Ia entra e potrà entrare nel mondo del lavoro, integrandosi con l’intelligenza umana ed organizzativa. "Ameca - afferma - si è presentata come il robot umanoide più avanzato al mondo, in grado di analizzare e mettere in correlazione migliaia di dati in un secondo, parlare molte lingue, disponibile 24 ore su 24 e che non ha nemmeno bisogno della pausa caffè. Ecco, la prima riflessione che mi sono portata a casa è proprio questa. Nel mondo delle aziende e delle relazioni che si creano sul lavoro la pausa caffè in realtà è il nostro spazio strategico. E' lì che un commento informale si trasforma in un'idea geniale. E' il momento in cui costruiamo le relazioni e ci connettiamo". "L’Intelligenza artificiale nelle aziende - sottolinea - è ancora molto poco utilizzata e solo per attività estremamente semplici. Le facciamo scrivere mail, fare report. Tutto bellissimo, ma non è certo questo che cambia radicalmente le cose. Quando entrerà in maniera integrata all’interno degli assetti organizzativi allora sì che si avrà quella che già adesso si appare come una rivoluzione sebbene solo potenziale. Lo ha detto benissimo Alec Ross durante la prima plenaria: 'i pessimisti piangono nel loro caffè e si lamentano di un mondo immaginato, realizzato e gestito dagli ottimisti'. Ecco, noi vogliamo essere ottimisti e continuare a pensare a come integrare l’Ia nei processi aziendali, immaginando anche nuove forme di organizzazione". "Ci sono davanti praterie. Sta a noi definire le linee strategiche e Zing è nato per creare un confronto aperto su questi temi, per ispirare le persone con nuove idee, non solo per capire lo status quo ma anche per definire cosa possiamo fare noi- all’evento c’erano più di 800 persone tra imprenditori e manager di aziende di ogni settore e dimensione- per indirizzare nel modo corretto non solo lo sviluppo dell’Ia ma anche la sua integrazione nel mercato del lavoro", osserva. Per Francesca Moriani "l’Ia può potenziare le persone. Mentre si occupa di attività ripetitive, dei report e della gestione dei processi noiosi, ma anche di predire rischi e guidare macchine agricole, le persone avranno più tempo per fare ciò che l’intelligenza artificiale non potrà mai fare dove servono ad esempio creatività e conoscenza del contesto, istinto. L’Ia è programmata per evitare gli errori, utilizza un codice che si basa sulla logica, non sull'istinto. Ecco perché la leadership rimarrà sempre umana. Gli esseri umani hanno una capacità straordinaria: giustificare un errore come 'visione retroattiva', l’Ia lo segnala come una deviazione dalla norma. Non accettata". "Il tema centrale di Zing - spiega - è l’integrazione tra 'intelligenza umana, artificiale e organizzativa'. Significa smettere di vedere l’Ia come un’entità separata e cominciare a progettare sistemi in cui tre tipi di intelligenza dialogano e si completano. Nella pratica questo significa diversi interventi concreti: ridisegnare i processi decisionali perché i risultati prodotti dall’Ia vengano integrati nelle decisioni umane, non solo consegnati come report. Bisogna creare ruoli ibridi - ad esempio data translator o Ia product manager - che traducano output tecnici in azioni di business e stabilire feedback loop in cui i comportamenti umani influenzano il modello e il modello, così da farlo migliorare". "Un altro esempio - aggiunge - nelle operations, l’Ia può suggerire riassetti di schedule o ordini; ma è la persona a valutare vincoli relazionali, negoziazioni con fornitori o priorità strategiche. L’organizzazione deve prevedere chi prende quella decisione e come il sistema apprende dalle sue scelte. Senza questo livello di integrazione, l’Ia resta un fornitore di insight non utilizzati". Alla domanda 'cosa serve davvero alle aziende oggi: più pianificazione rigorosa o più coraggio e sperimentazione', Francesca Moriani risponde: "E’ come chiedere ad un bambino a chi vuol più bene alla mamma o al papà. Servono entrambe le cose, ma dato che siamo di fronte a un cambiamento radicale, il primo passo è creare spazio per sperimentare con coraggio. Il coraggio serve per iniziare sperimentazioni rapide, dobbiamo essere pronti ad accettare che alcune falliranno, dobbiamo imparare velocemente e adattare. La sperimentazione ci dà conoscenza pratica; ci permette di capire davvero quali processi vanno ripensati e quali casi d’uso portano valore reale". "Detto questo - conclude - la sperimentazione va fatta in modo intelligente: non è anarchia. Serve rigore nel misurare i risultati dei proof-of-concept, metriche chiare e governance. E soprattutto avere pazienza: non tutto diventerà subito evidente in termini di Roi monetario; però l’adattamento continuo e la costruzione di competenze sono investimenti strategici".
(Adnkronos) - "Non è mai troppo tardi per fare sostenibilità, e comunque intervenire all'interno di un perimetro di azione che per il Gruppo Ferrovie dello Stato rappresenta un target importantissimo. Il nostro Gruppo è infatti il più grande consumatore italiano di energia elettrica, oltre 7 terawattora (TWh) di consumo annuo, quindi stiamo parlando di una spesa energetica che supera circa il miliardo di euro ogni anno di costi. Era necessario e strategico fare questo passo" di creare Fs Energy "ed è stato inserito all'interno del piano industriale del Gruppo 2025-29, dove appunto uno degli obiettivi strategici che bisogna traguardare è il raggiungimento di un Gigawatt (GW) di produzione da fonti rinnovabili entro il 2029". Così Antonello Giunta, amministratore delegato e direttore generale di Fs Energy, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ in corso oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. Secondo Giunta, la creazione di Fs Energy "era straordinariamente importante per accentrare all'interno di questa struttura tutte le attività energetiche del Gruppo, siano esse quelle relative all'approvvigionamento di energia elettrica per metterci al riparo, rendere più sicuro dalle diverse variabili in campo l'approvvigionamento elettrico e quindi il consumo energetico del Gruppo". Giunta ha quindi sottolineato la scelta green del Gruppo visto che "il piano di approvvigionamento da fonti rinnovabili è un piano che prevede sì il raggiungimento di 1 Gigawatt al 2029, ma traguarda al 2034 due Gigawatt di produzione da fonti rinnovabili, che tradotto in energia significano circa 3 Terawattora di energia, quindi il 40% dei volumi del Gruppo coperti da produzione da fonti rinnovabili", ha concluso.