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(Adnkronos) - C'è posta per te torna questa sera, sabato 25 gennaio, con un nuovo appuntamento. Il people show condotto da Maria De Filippi torna in prima serata su Canale 5 con due speciali ospiti: Alvaro Morata e Annalisa. Per il terzo appuntamento con C'è posta per te in studio arriveranno per due sorprese speciali l'artista multiplatino e regina del pop italiano, Annalisa e il calciatore della nazionale spagnola e attaccante del Milan, Alvaro Morata. Protagoniste assolute della puntata, come sempre, saranno le storie di vita e i sentimenti della gente comune che non riuscendo a risolvere una importante problematica familiare si affida al programma nella speranza di trovare una soluzione. Storie di ricongiungimenti, amori difficili, incomprensioni che causano separazioni, primi amori mai dimenticati, rapporti interrotti e bellissime sorprese da dedicare a chi merita di ricevere un momento davvero speciale. Appuntamento questa sera, sabato 25 gennaio, alle 21:30 su Canale 5 con Maria De Filippi.
(Adnkronos) - “Il sistema contributivo si basa sulla contribuzione versata, quindi è possibile anche avere l'ultima retribuzione più bassa perché il montante, seppur di 1 euro, sale. Questo rende l'attività lavorativa del soggetto estremamente flessibile. Il sistema contributivo dà la possibilità di scegliere, penso sia questa la grande caratteristica del nostro sistema”. Parole del direttore centrale Pensioni dell’Inps, Vito La Monica, nel corso dell’evento intitolato '@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario', organizzato oggi da Inps e Fondazione Migrantes a Roma. L’incontro moderato dal vicedirettore dell'Adnkronos, Fabio Insenga, ha fornito una preziosa occasione di confronto sul tema dei pensionati italiani all’estero. “Dobbiamo dividere due momenti: un momento di accumulo - riprende il direttore La Monica - e un momento di pensione. Per quanto riguarda la pensione, abbiamo già una serie di strumenti a tutela di coloro che versano, o che lavorano, in Paesi extra Ue, all'interno dell'Ue, con convenzioni extra Ue o con regolamenti Ue che permettono la possibilità di unire la contribuzione versata in più Paesi ai fini di unica pensione. È evidente che poi ciascun Paese pagherà la quota di pensione in funzione della contribuzione in quel Paese versata. Rispetto a questo ragionamento siamo nella fase di accumulo, cioè siamo nella fase in cui la contribuzione si sta versando in vista di una pensione”, spiega. “Il mercato del lavoro è cambiato, non c'è più - afferma il direttore centrale Pensioni Inps - il luogo fisico in cui si svolge l’attività lavorativa, c'è un nomadismo digitale. Anche il rapporto di lavoro subordinato sta mutando perché sta mutando rispetto all'idea del datore di lavoro che, in alcuni casi, diventa l’algoritmo, diventa la piattaforma in quanto tale. Siamo di fronte a un cambiamento epocale nel mondo del lavoro, che sicuramente avrà effetti nel sistema pensionistico. Nel nostro Paese però siamo un passo avanti perché abbiamo adottato il sistema contributivo. Un sistema finanziario che si sostanzia sulla base di un montante contributivo versato, che è poi quello a determinare la pensione. Non è il periodo di iscrizione presso una particolare gestione a determinare l'entità della pensione - spiega - ma è il montante versato a determinarla. Quindi è un sistema neutro rispetto al mercato”.
(Adnkronos) - L'olio di palma sostenibile coniuga innovazione tecnologica, qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e sociale. E' quanto emerso dal talk 'Olio di palma sostenibile: oltre i falsi miti, la soluzione che garantisce qualità, sicurezza e rispetto per le foreste e le persone', organizzato da Assitol e Unione Italiana per l’Olio di palma sostenibile al Sigep di Rimini, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali. “Purtroppo c'è più di un falso mito sull'olio di palma ma sono tutti facilmente smantellabili - spiega Vincenzo Tapella, presidente dell'Unione italiana per l'olio di palma sostenibile - Il primo riguarda l'olio di palma certificato sostenibile che in realtà proviene da zone non deforestate. Quindi dire che l'olio di palma distrugge le foreste, attualmente è un errore. Un altro falso mito riguarda la sicurezza, secondo cui nell'olio di palma sarebbero presenti contaminanti. Non è vero, in quanto esiste una legislazione comunitaria che fissa dei limiti per tutti gli oli e grassi, per cui l'olio di palma che è in circolazione deve rispettare questi parametri. Altri discorsi sono smontabili”. In più una delle caratteristiche principali di questo olio, secondo gli esperti, è la resa per ettaro, molto superiore alle altre colture da olio. "Pensando al futuro - continua Tapella - siamo 8 miliardi di persone sulla Terra, dovremmo arrivare a 10 miliardi nei prossimi anni, per cui ci saranno nuove bocche da sfamare. L'olio di palma, grazie alla sua resa di quasi 4 tonnellate per ettaro, può permettere di non aumentare le aree deforestate, lavorando sull'incremento della resa”. Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione intervenuto al talk, ricorda come "la campagna di demonizzazione contro l'olio di palma abbia avuto successo non per le verità che andava a raccontare ma per il tono con cui andava a proporre delle mezze verità, delle falsità oggettive, facendo leva su paure, anche molto forti, riguardanti la salute e la qualità del prodotto". “L'olio di palma è talmente versatile - prosegue l'esperto per cui le sue frazioni si possono utilizzare sia per realizzare ottime creme sia per prodotti da forno. Purtroppo uno degli esiti di questa demonizzazione, che ha portato a una diminuzione molto forte dell'olio di palma nell'uso industriale, è stata una minor durabilità e qualità dei prodotti senza alcun guadagno, né nutrizionale né dal punto di vista della sicurezza", conclude. Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol (Associazione italiana industria olearia), tra i fondatori dell’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile, sottolinea il ruolo della sostenibilità dei prodotti oleari impiegati dall'industria nel nostro Paese. “Come associazione spingiamo molto sulla sostenibilità dei prodotti, sia l'olio di palma ma anche tutti gli altri oli e grassi, perché fanno bene anche all'ambiente oltre che ai consumatori. I nostri prodotti sono principalmente sostenibili perché crediamo in un miglioramento ambientale che è il trend che segue la Commissione europea ed è necessario continuare così. La legislazione Europea per fortuna è molto forte, in Italia ci sono numerosi controlli che permettono di vedere se il prodotto è 'compliant' con la normativa vigente e quindi il consumatore può stare sereno”, conclude Carrassi.