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(Adnkronos) - Emergono oggi alcuni retroscena del burrascoso incontro nello Studio Ovale tra Volodymyr Zelensky e il presidente americano Donald Trump. In particolare, secondo quanto riferisce è Barak Ravid su Axios, dopo lo scontro verbale tra i due leader e il vicepresidente Vance, la delegazione di Kiev ha atteso in un'altra stanza per un'ora circa, nella speranza di poter firmare l'accordo sulle terre rare all'origine della sua visita a Washington, e di poter in qualche modo salvare l'intera visita. In programma c'erano anche un pranzo e una conferenza stampa congiunta. Poi è accaduto che il segretario di stato Marco Rubio e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz "sono usciti dall'Ufficio Ovale, si sono diretti verso il luogo in cui si trovava Zelensky e gli hanno chiesto di andarsene", prosegue citando un alto funzionario della Casa Bianca. Lo stesso funzionario, sottolinea quindi il sito, ha insistito sul fatto che l'incontro burrascoso non era stato premeditato. "Il nostro piano era quello di firmare l'accordo sui minerali, di entrare in questa partnership economica e procedere in direzione della pace", ha detto. Sempre secondo Ravid, il fatto che Zelensky non indossasse un completo al suo arrivo alla Casa Bianca sarebbe stato uno dei fattori - "piccolo ma non insignificante" - di irritazione per il presidente Trump. I consiglieri del presidente Usa avrebbero detto al team di Zelensky in più occasioni che sarebbe stato più rispettoso da parte del presidente ucraino rinunciare al suo abbigliamento militare durante la visita alla Casa Bianca, si legge ancora. Zelensky è arrivato con pantaloni e maglia neri, con il simbolo nazionale ucraino, più formale del solito ma senza completo. "Oggi è elegante", ha commentato ironico Trump quando gli ha stretto la mano al suo arrivo all'ingresso dell'Ala Ovest, un primo riferimento al suo abbigliamento poi riemerso platealmente con la domanda 'Perché non indossa un completo?' del reporter Brian Glenn all'interno dello Studio Ovale durante il burrascoso incontro.
(Adnkronos) - "Questa è una giornata molto bella per l'Istituto perché stiamo presentando l'exploit dell'Inps in un campo che ci è familiare da sempre, ma che viene istituzionalizzato attraverso la nascita di questa Accademia dell'Istituto, che vuole essere proprio un polo di alta formazione in campo di educazione previdenziale. Quindi una partnership importante che l'Istituto porterà avanti con le Accademie, con il mondo universitario, con il mondo degli intellettuali, di coloro che si occupano del dibattito, che è importante, sul futuro della previdenza in Italia. Vogliamo creare degli esperti, vogliamo fare in modo che l'Inps non sia soltanto un esecutore delle politiche previdenziali, ma sia un soggetto in grado di dare un contributo del dibattito sul futuro della previdenza e la formazione di personalità che possano contribuire a livello scientifico a questo tema importante". Così Valeria Vittimberga, direttore generale dell'Inps, a margine della presentazione dell'Accademia Inps a Palazzo Mazzoni a Roma. Secondo Vittimberga, "è anche un'occasione per riflettere sul significato del termine cultura che acquisisce ai giorni d'oggi un significato estremamente vasto, un significato di partecipazione e di consapevolezza dei propri diritti per essere cittadini, attivi e partecipi". Per il direttore generale dell'Inps, "conoscere i propri diritti previdenziali, conoscere i propri diritti nel mondo del lavoro è il primo passo per dare un valore aggiunto alla società". "È l'inizio di un percorso che speriamo possa dare un ulteriore contributo dell'Inps alla società italiana. Anche nel mondo della cultura e in particolare di quella cultura che ci approda, la cultura previdenziale", ha concluso.
(Adnkronos) - "Se dovessimo tutti attenerci a quelle che sono le regole del Coni, per quanto riguarda il calcio, il 90% degli impianti li dovremmo chiudere. Dobbiamo trovare la via di mezzo e quelle che possono essere le modalità migliori per dare la sicurezza dell'omologazione dell'impianto di gioco e dare, senza dover strozzare le società, quelle che possono gli adempimenti per mettere il più possibile in sicurezza le strutture". Lo sostiene Giacomo Pompili, di Lnd Impianti e Federcalcio servizi, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde. Un incontro che si configura tra i numerosi appuntamenti che riempiono il variegato palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. L'attività di controllo sull’impiantistica è nata nel 2020 sulla base della raccomandazione del Coni, diffusa con una circolare, di omologare gli impianti sportivi. "Oggi credo che ogni federazione si stia muovendo con un suo regolamento, che però non è esattamente preso da quello che il Coni ci chiede -spiega Pompili-. E' importante confrontarsi anche con gli amici delle altre Federazioni sulle problematiche da affrontare", dice.