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(Adnkronos) - Donald Trump contro i Brics e chi sta con loro. Il presidente degli Stati Uniti minaccia con un post su Truth "dazi aggiuntivi del 10%" contro "qualsiasi Paese che si allinei con le politiche anti-americane dei Brics". E, avverte, "non ci saranno eccezioni". A Brasile, Russia, India e Cina, i quattro Paesi membri dal 2006 (anno della prima ministeriale del gruppo) si è aggiunto il Sudafrica nel 2011, due anni dopo il primo vertice dei leader del 2009, e più di recente il blocco è stato allargato a Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Indonesia e Iran. Il sito web del blocco, la cui presidenza di turno è del Brasile, indica l'Arabia Saudita tra i Paesi protagonisti dell'allargamento di due anni fa, ma secondo la tv satellitare al-Arabiya la monarchia del Golfo partecipa al vertice che si è aperto ieri a Rio de Janeiro ancora come "Paese invitato" all'adesione. I Brics si descrivono come "forum di coordinamento politico e diplomatico per i Paesi del Sud Globale e per il coordinamento nei settori più diversi". Gli obiettivi dichiarati sono "rafforzare la cooperazione economica, politica e sociale" tra i Paesi membri, "intensificare l'influenza dei Paesi del Sud Globale nella governance internazionale" e "rafforzare lo sviluppo economico e sociale", oltre a "promuovere l'inclusione sociale". I Paesi partner indicati dal sito ufficiale sono Bielorussia, Bolivia, Cuba, Kazakistan, Malaysia, Nigeria, Thailandia, Uganda e Uzbekistan. Il Brasile ha anche annunciato l''arrivo' come decimo Paese partner del Vietnam, con cui Donald Trump nei giorni scorsi ha annunciato - sempre su Truth - quello che ha detto "sarà un grande accordo di cooperazione", con la prospettiva di zero dazi sulle esportazioni Usa, misure tariffarie del 20% sulle importazioni dal Vietnam e dazi del 40% per le merci di Paesi terzi che dal Vietnam arrivano sul mercato americano. Ma perché i Brics sono nel mirino di Trump? Nel post su Truth il presidente degli Stati Uniti accusa i Brics di "politiche anti-americane". Un'accusa arrivata durante il summit di Rio de Janeiro, che non è chiaro se possa avere ripercussioni sui colloqui dei singoli Paesi per evitare i dazi "reciproci" che rischiano di scattare dal 9 luglio. Ed è un'accusa che si aggiunge ad altre del passato. Trump aveva già messo in guardia i Brics, con la minaccia di "dazi del 100%" se avessero "creato una nuova moneta Brics" o "sostenuto qualsiasi altra" valuta in alternativa al dollaro. In queste ore da Rio de Janeiro i Brics sono sembrati criticare la strategia dei dazi e le politiche dell'Amministrazione Trump, ma senza menzionare il tycoon nella dichiarazione ufficiale diffusa ieri in cui si afferma che "la proliferazione di iniziative commerciali restrittive, sia come aumento indiscriminato di dazi e misure non tariffarie, sia come protezionismo con il pretesto di obiettivi ambientali, minaccia di ridurre ulteriormente il commercio globale, di alterare le catene di approvvigionamento globale e portare incertezza nelle attività economiche e commerciali internazionali, potenzialmente esacerbando le disparità economiche esistenti e incidendo sulle prospettive di sviluppo economico globale". I Brics hanno anche espresso "forti preoccupazioni per l'aumento delle misure tariffarie e non tariffarie unilaterali, che distorcono il commercio e sono incoerenti con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio". I Brics "non sono un blocco per il confronto", hanno subito detto stamani da Pechino, rispondendo a Trump. E hanno descritto il gruppo come una "piattaforma importante per la cooperazione tra mercati emergenti e Paesi in via di sviluppo". La cooperazione tra i Paesi Brics non è "contro" Paesi terzi, ha assicurato il Cremlino dopo l'ultimo post di Trump. "L'interazione all'interno dei Brics non è mai stata e non sarà mai diretta contro Paesi terzi", ha risposto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in dichiarazioni riportate dalle agenzie russe.
(Adnkronos) - Si rinnova anche quest’anno il progetto di alfabetizzazione digitale dedicato alle ragazze e ai ragazzi della Comunità San Patrignano, promosso dall’It & Management Academy di Engineering - leader nei processi di digitalizzazione per aziende e Pubbliche Amministrazioni. I corsi di formazione, avviati già nel 2022, hanno l’obiettivo di preparare gli ospiti della struttura ad affrontare le sfide del digitale, fornendo loro competenze concrete e fondamentali per il reinserimento sociale e professionale. Il nuovo ciclo di lezioni, che viene avviato oggi 7 luglio, si svolgerà in presenza presso la Comunità e verrà articolato in una prima fase di 32 ore di formazione, coinvolgendo circa 20 ospiti. Il programma risponde all’esigenza di aggiornare le loro competenze digitali, focalizzandosi su temi oggi di stringente attualità come la sicurezza informatica la protezione dei dati personali, la gestione dell’identità digitale e l’utilizzo consapevole dell’Intelligenza Artificiale. Nello specifico, i partecipanti impareranno a creare e gestire password sicure, ad attivare sistemi di autenticazione a due fattori come lo Spid e a riconoscere siti o messaggi sospetti per evitare truffe informatiche. Si parlerà di privacy e protezione dei dati personali sui social media, dell’uso corretto del cloud e delle impostazioni di sicurezza dei dispositivi mobili. Sarà dato spazio anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare la propria comunicazione online e valorizzare il curriculum vitae. "Da anni Engineering promuove progetti di inclusione, sia all’interno dell’azienda che sul territorio, con la convinzione che la trasformazione digitale debba essere un’opportunità realmente accessibile a tutti, in grado di abbattere barriere e favorire un’integrazione concreta e duratura", sottolinea Ferdinando Lo Re, Direttore It & Management Academy di Engineering. "Nel nuovo progetto formativo con la Comunità San Patrignano vogliamo fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per muoversi in sicurezza e consapevolezza nel mondo digitale, accompagnandoli verso un uso autonomo, consapevole e responsabile della tecnologia. Oggi, infatti, il digitale non è solo un mezzo professionale, ma anche una chiave fondamentale per accedere ai diritti, ai servizi e alla piena partecipazione alla vita sociale". "Sono lezioni davvero interessanti e importanti per le nostre ragazze e ragazzi, riguardanti temi che per molte persone potrebbero sembrare scontati, ma che non lo sono – spiega Francesco Vismara, responsabile dell’ente di formazione San Patrignano – Chi accogliamo deve spesso scoprire cosa sia il rispetto della privacy sul web e sui social, il comportamento da tenere e i pericoli da cui difendersi. Un ulteriore passo importante verso la loro autonomia e indipendenza, fondamentale sia per la loro vita privata che per il loro futuro lavorativo". Nel corso degli anni, il percorso formativo curato da Engineering ha visto una crescita costante: dal primo corso in Virtual Classroom sui fondamenti dell’uso del Pc e della navigazione in rete, alla formazione in presenza su strumenti come Excel, Word e la posta elettronica, fino a un percorso più avanzato nel 2024. Ogni edizione ha rappresentato un passo avanti verso l’autonomia digitale dei partecipanti.
(Adnkronos) - “Nell’accingermi a partecipare a Ecoforum per raccontare della nostra filiera circolare per “l’industria pulita” ho avuto l’opportunità, grazie all’indagine IPSOS, di raccogliere le percezioni dei cittadini, poco ottimistiche rispetto alle performance dell’Italia circolare. Lo sottolinea Riccardo Piunti, presidente del Conou ricordando come "gli Italiani, ad esempio, ritengono mediamente che circa il 50% dell’olio minerale usato sia destinato a combustione, molti pensano che la raccolta del rifiuto sia un compito del meccanico vicino di casa, che il processo complessivo sia affidato a singole aziende specializzate senza un coordinamento; addirittura, un 6% pensa che l’olio usato finisca in fogna". Piunti aggiunge che "credono tuttavia che, quando si rigenera, l’olio sia mediamente di buona qualità dando credito alla tecnologia e non all’organizzazione. Vorrei, al contrario, che fossero informati e fieri dei risultati del nostro Paese, consci del ruolo del modello consortile che porta a raccogliere l’olio a titolo gratuito e rigenerare tutto". "La coscienza dei buoni risultati - conclude - aiuterà il conseguimento di ulteriori traguardi che potranno essere raggiunti, nelle filiere più diverse, solo con il contributo informato di tutti".