ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Via libera della Commissione affari costituzionali della Camera alla riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati. Dopo aver concluso l'esame degli emendamenti delle opposizioni, che sono stati tutti respinti, la Commissione ha conferito il mandato al relatore. "Lo storico via libera della commissione Affari costituzionali alla 'separazione delle carriere' dimostra che è possibile riformare il sistema giudiziario per renderlo più efficiente e veramente 'terzo'". Così Tommaso Calderone e Paolo Emilio Russo, deputati di Forza Italia che sottolineano: "Si può farlo senza scontri né intenti punitivi nei confronti di nessuno, col massimo rispetto per il prezioso lavoro che svolge ogni giorno la magistratura. Forza Italia la ritiene importante e necessaria sin dalla sua fondazione, più di trenta anni fa, e la coalizione di centrodestra aveva inserito questa riforma tra i punti cardine del programma elettorale: l'odierna approvazione del testo, che arriva dopo più di un anno di lavoro, di audizioni e confronti, è la dimostrazione che a fine legislatura potremo riconsegnare agli elettori un'Italia profondamente riformata". “La separazione delle carriere è un punto centrale del programma governativo. E’ una bandiera, per questo governo, per questa maggioranza, è connaturata al codice accusatorio ed è una conseguenza tecnica prima ancora che politica del fatto che il nostro Paese, anni fa, ha introdotto il codice Vassalli. La questione è semplice. In tutti gli ordinamenti accusatori anglosassoni, la separazione delle carriere è normale, quindi dire che è un attentato alla libertà, all’indipendenza della magistratura, non è corretto", ha detto, in un'intervista al 'Foglio', il ministro della Giustizia Carlo Nordio ribadendo l'auspicio di un referendum perché "su una materia così cruciale e così costituzionalmente importante – separazione delle carriere, nuovo Csm, Alta corte di giustizia – penso sia necessario che si pronunci il popolo italiano”.
(Adnkronos) - Alessandro Galazzi, professore associato di Scienze Infermieristiche del dipartimento di Medicina e chirurgia dell’università Lum Giuseppe Degennaro, ha ricevuto nel corso del workshop annuale della Società italiana di scienze infermieristiche, il premio per la miglior ricerca nelle scienze infermieristiche 2024. Il riconoscimento è stato attribuito a seguito della pubblicazione dell'articolo 'Thematic analysis of intensive care unit diaries kept by staff: insights for caring'. Lo studio 'che ha rappresentato un grande lavoro di squadra che ha coinvolto più professionisti, dalla implementazione dei diari allo studio vero e proprio', afferma il professore Galazzi, ha esplorato i temi ricorrenti scritti nei diari digitali dallo staff medico mentre si prendeva cura di pazienti adulti ricoverati in terapia intensiva durante la pandemia di Covid-19. “Dall'analisi tematica dei diari di terapia intensiva - sottolinea Galazzi - è emersa una panoramica delle cure in un reparto di rianimazione durante la pandemia, con risorse scarse e nessuna possibilità di accesso dei familiari, riflettendo sul paziente come persona e sulle cure erogate quotidianamente. Un'importante novità che è emersa, riguarda il personale che ha scritto dei messaggi di addio ai pazienti morenti anche se non li avrebbero potuti leggere”. I diari delle unità di terapia intensiva (Icu) stanno riscuotendo un'ampia accettazione in tutto il mondo. Il concetto di creare e tenere un diario è nato nell'Europa settentrionale, inizialmente coinvolgendo gli infermieri nella stesura di una narrazione di ciò che stava accadendo ai loro pazienti incoscienti gravemente malati. La scrittura del diario è stata in seguito estesa per includere medici, familiari dei pazienti e pazienti stessi. L'obiettivo di tenere un diario è aiutare i pazienti in terapia intensiva a riprendersi durante e dopo una malattia critica. Leggere le voci del diario può aiutare i pazienti a comprendere meglio le proprie percezioni e orientare la memoria fattuale. Inoltre la scrittura di un diario offre all'intero team della terapia intensiva, in particolare al personale infermieristico, l'opportunità di personalizzare l'assistenza ai pazienti della terapia intensiva. Al link https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0964339723000095 è possibile leggere lo studio.
(Adnkronos) - "È la più importante indagine sulla sostenibilità e i giovani mai fatta in Italia, è complessa e piena di sfaccettature. Abbiamo cercato di capire cosa sanno i giovani della sostenibilità sociale e la loro percezione del futuro". Così Enrico Pozzi, Ceo Eikon Strategic Consulting Italia, illustrando i risultati della ricerca dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’, presentata all’evento di apertura della Social Sustainability Week ‘I giovani e la sostenibilità, talenti da valorizzare’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La ricerca è una conseguenza diretta dell’indagine dell’anno scorso che era partita dalla sensazione di una crescente indifferenza verso la sostenibilità - spiega - L’ipotesi che avevamo dimostrato è semplice: la sostenibilità è stata ridotta alla sostenibilità ambientale, che è solo una modesta parte dell’Agenda 2030, dimenticando un anello cruciale, la sostenibilità sociale, quella più vicina alla domanda, alle percezione e ai comportamenti quotidiani delle persone". Perché? “Perché il sociale è pericoloso, problematico ed evoca parole sfidanti come uguaglianza, parità dei diritti, ecc…”. "Altro elemento emerso lo scorso anno: i giovani, che sono il futuro. Quindi cosa pensano e dicono sulla sostenibilità, in particolare di quella sociale, era un terreno misterioso", conclude.