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(Adnkronos) - Oggi giovedì 23 ottobre i 27 capi di Stato e di governo dell'Ue si riuniranno a Bruxelles per il Consiglio europeo, con un'agenda molto fitta che prolungherà i lavori probabilmente fino a ben dopo l'ora di cena. L'obiettivo del presidente Antonio Costa è quello di concentrare i lavori nella sola giornata di oggi, senza riprendere la riunione l'indomani. I lavori inizieranno abbastanza presto, intorno alle 10, con gli arrivi dei leader già a partire dalle otto di mattina, fatta eccezione per il premier ungherese Viktor Orban, che dovrebbe raggiungere i colleghi nel pomeriggio, a causa di impegni in patria. Questo gli consentirà, tra l'altro, di non partecipare alla discussione sull'Ucraina, che dovrebbe aver luogo la mattina. Dopo il tradizionale scambio di opinioni con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, si passerà subito dopo a una discussione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, probabilmente in presenza, sugli ultimi sviluppi in Ucraina e su come l'Ue possa continuare al meglio il suo sostegno. La discussione sul tema, come di consueto, proseguirà poi senza il presidente Zelensky. I leader, prevede un alto funzionario Ue, si concentreranno in particolar modo su come continuare a sostenere l'Ucraina nei prossimi due anni, ora che il disimpegno degli Usa diventa sempre più evidente. In particolare, sarà sul tavolo la proposta avanzata dalla Commissione di allestire un prestito all'Ucraina basato sui fondi congelati alla Banca centrale russa, più precisamente sui contanti rivenienti dal rimborso delle obbligazioni che Euroclear, la società di clearing che detiene la stragrande maggioranza di quei beni, congelati per via dell'invasione dell'Ucraina, ha depositato in Bce. I leader, ovviamente, "non stenderanno una proposta" legislativa, dato che non è il loro compito, ma cercheranno di fissare le "condizioni", almeno a grandi linee, seguendo le quali la Commissione potrà elaborare una proposta scritta, che l'esecutivo Ue dovrebbe presentare poco dopo il summit, sulla base della discussione tra i leader. Successivamente, questa proposta dovrebbe essere poi discussa "a livello del Consiglio", cioè dai ministri competenti. La questione non è affatto semplice, è "complessa" e "le discussioni sono ancora in corso". Probabilmente, le condizioni che i leader discuteranno saranno il "rispetto per il diritto internazionale", i "rischi" e la "solidarietà" a livello Ue, la "condivisione degli oneri" con i "partner del G7". La "speranza" è che arrivino ad un accordo, anche se sul 'drafting', la stesura delle conclusioni, sono al lavoro gli ambasciatori presso l'Ue, con l'obiettivo di consentire ai leader di avere una discussione il più possibile politica e non sulle singole parole del testo. Non è chiaro se la presidente della Bce Christine Lagarde, che ha ripetutamente espresso dubbi e perplessità su questa iniziativa della Commissione, che comporta potenziali rischi per il ruolo internazionale dell'euro come valuta di riserva (dubbi tanto seri che il presidente ucraino Zelensky l'ha chiamata e ha avuto con lei una conversazione dedicata al tema), parteciperà alla discussione oppure no. La sua presenza è prevista, a quanto risulta finora, solo nella cena dei leader, quando si terrà l'Eurosummit, cui parteciperà anche il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe. La discussione sull'Ucraina, senza la presenza di Orban (che si farà rappresentare dallo slovacco Robert Fico), non dovrebbe invece incontrare scogli sulle sanzioni: "Si spera di avere un accordo politico" sul diciannovesimo pacchetto di misure contro la Russia, dice la fonte. Finora il pacchetto è stato bloccato dalla Slovacchia che, essendo un Paese senza sbocchi al mare e con una forte presenza dell'industria dell'auto, è preoccupata per i costi dell'energia, che con la cessazione completa dell'import di gas russo a partire dall'inizio del 2028 probabilmente saliranno ulteriormente, con una conseguente ulteriore perdita di competitività per le industrie Ue. Durante il pranzo di lavoro, i leader si concentreranno sui dossier della difesa e della sicurezza europea, dopo che la Commissione ha presentato la Roadmap per il 2030, che articola un po' meglio il piano ReArmEu presentato nello scorso marzo. Su questo tema, le ambizioni della Commissione si sono scontrate con la resistenza degli Stati membri, assai restii a cedere a Bruxelles un potere, quello sulla difesa, che è "l'essenza stessa della sovranità", per dirla con l'alto funzionario. Quindi, anche se la Commissione può sicuramente giocare un "ruolo importante", coordinando gli sforzi nazionali per evitare duplicazioni, scarsa interoperabilità e sprechi, il Consiglio europeo metterà bene in chiaro che il processo di coordinamento degli sforzi nella difesa vedrà "gli Stati membri alla guida", in particolare attraverso riunioni più frequenti dei ministri della Difesa, sotto la presidenza dell'Alta Rappresentante Kaja Kallas. Questo, secondo la fonte, "è quello che chiede la grande maggioranza degli Stati membri". Nel pomeriggio i leader discuteranno di competitività, in particolare della doppia transizione, ecologica e digitale, nonché di sovranità digitale e di semplificazione. Il presidente Antonio Costa intende convocare, a questo proposito, un Consiglio Europeo informale che sarà interamente dedicato ai temi della competitività, che dovrebbe tenersi nel mese di febbraio, in preparazione del Consiglio europeo formale di marzo. La discussione sul clima sarà "una delle più difficili" di questo summit, prevede l'alto funzionario, dato che gli Stati membri hanno "posizioni diverse" sugli obiettivi climatici al 2040. La Commissione ha fissato l'obiettivo di ridurre del 90% le emissioni climalteranti, rispetto al 1990, entro il 2040, in modo da poter arrivare alla neutralità climatica nel 2050. Non tutti i Paesi la vedono nello stesso modo: i nordici, più avanti nella transizione climatica, sono più favorevoli, mentre altri Paesi sono assai più scettici, visto che ora la riduzione delle emissioni riguarderà i settori più difficili da decarbonizzare, come ad esempio la siderurgia (senza la quale non esiste industria della difesa, che è un downstream dell'acciaio). Dopo che l'aspirante campione Ue delle batterie, Northvolt, ha dichiarato bancarotta, ora anche Stegra, startup svedese specializzata nell'acciaio green, sta lottando per evitare il fallimento, ha riportato il Financial Times, visto che l'acciaio pulito costa e difficilmente può competere con quello importato a basso prezzo da fuori Ue, che inquina. Il presidente Antonio Costa tenterà di inquadrare la discussione tra i leader non sugli obiettivi climatici in sé, ma sulle condizioni per raggiungerli. "Per raggiungere gli obiettivi climatici, dobbiamo avere una visione pragmatica non solo sul quadro giuridico, ma anche sulle condizioni con le quali possiamo raggiungerli", spiega l'alto funzionario Ue. L'idea di Costa "non è quella di discutere la legge sul clima e gli obiettivi", aggiunge, ammettendo però che i leader sono liberi, se vogliono, di sollevare il tema. La lettera sulla competitività inviata dalla presidente Ursula von der Leyen viene considerata "importante" anche per "inquadrare il dibatttito" tra i leader. Sull'auto, settore in preda ad una profonda crisi in Europa, la lettera di von der Leyen offre però ben poche novità, fatta eccezione una lieve anticipazione dei tempi per la revisione del regolamento sulle emissioni di Co2, ora attesa entro fine anno. Anche se a parole si ribadisce il rispetto per la neutralità tecnologica, di fatto la posizione della Commissione non è cambiata: le auto dovranno essere a emissioni zero. Chi pensa di poter progettare un'auto con motore a scoppio a zero emissioni, si accomodi. A cena si terrà l'Eurosummit, cui parteciperanno la presidente della Bce Lagarde e quello dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe. Infine, se necessario, dopo cena i leader potrebbero discutere della situazione in Medio Oriente, dopo la tregua imposta a Israele e Hamas dagli Usa di Donald Trump, e di migrazioni, tema cui la presidente von der Leyen ha dedicato la consueta lettera pre-Consiglio Europeo, un'abitudine che era iniziata sotto la presidenza di Charles Michel. (di Tommaso Gallavotti)
(Adnkronos) - Bonus incentivi auto elettriche 2025, si parte. Al via da oggi, mercoledì 22 ottobre, il click-day per la presentazione delle domande da parte di cittadini e microimprese per il rinnovo del parco veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici. Lo sportello online ufficiale apre alle 12. La misura è prevista dal Pnrr. L’intervento, finanziato con risorse europee, complementare all’investimento per l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica, mira a favorire la transizione verso una mobilità a zero emissioni, sostenendo cittadini e microimprese che scelgono di sostituire veicoli inquinanti con mezzi elettrici di nuova generazione. Per garantire una compilazione corretta e uniforme delle istanze, il Ministero ha predisposto dei video tutorial dedicati, distinti per tipologia di beneficiario, con istruzioni puntuali sulle modalità di accesso alla piattaforma e sulla procedura operativa da seguire. Inoltre, per le microimprese sarà disponibile un link di consultazione diretta del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (Rna), che consentirà di verificare in tempo reale il plafond residuo ai fini dell’applicazione del regime “de minimis”, nel pieno rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea. Ulteriori informazioni e aggiornamenti saranno diffusi attraverso i canali ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Sull’ecoincentivo incombe l’ombra di un ‘pasticcio all’italiana’ che potrebbe portare a enormi contenziosi legali contro lo Stato”, afferma in una nota il Codacons, che denuncia una grave falla nella normativa che regolamenta l’incentivo. “Tra i vari requisiti previsti per accedere al bonus vi è quello della residenza in una zona urbana funzionale o Fua (Functional Urban Area) – spiega l’associazione –. Si tratta di aree composte da una città con una popolazione di almeno 50.000 abitanti e dal suo aggregato di comuni contigui che danno vita a una commuting zone definita dai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro. Tuttavia, l’attuale elenco delle zone Fua (83 per un totale di 1.892 Comuni) è stilato sulla base del Censimento generale della popolazione 2011, ma il prossimo 15 novembre l’Istat dovrà aggiornare tale elenco, inserendo nuovi Comuni ed eliminandone altri, sulla base del censimento del 2021”. “Ciò comporterà una doppia criticità: chi oggi risiede in un Comune che solo a novembre sarà inserito nel nuovo elenco Fua, non potrà accedere al bonus auto elettriche, non possedendo allo stato attuale il requisito previsto dalla normativa. Al contrario, chi oggi vive in un Comune Fua che da novembre sarà escluso dal nuovo elenco, godrà dell’incentivo pur decadendo a breve il requisito della residenza nella zona urbana funzionale”, denuncia il Codacons. “Una falla non da poco, considerato che i fondi stanziati per il bonus auto elettriche, che può arrivare fino a 11mila euro a cittadino, sono destinati ad esaurirsi in pochi giorni, e molti utenti rimarranno a mani vuote. Un pasticcio che rischia da un lato di escludere ingiustamente dall’incentivo chi ne avrebbe pieno diritto, dall’altro di portare a un enorme contenzioso legale contro lo Stato italiano. Per tale motivo il Codacons chiede oggi al governo di correre ai ripari, rimandando la partenza del bonus auto elettriche a novembre, quando sarà pubblicato il nuovo elenco Istat dei Comuni che rientrano nella zona urbana funzionale. L’associazione invita inoltre tutti i cittadini che da novembre risulteranno residenti in una zona Fua a rivolgersi a Codacons per far valere i propri diritti nel caso in cui non riusciranno ad accedere all’incentivo a causa di tale criticità”, conclude il Codacons.
(Adnkronos) - Sono state due giornate di grande partecipazione e sensibilizzazione quelle del 18 e 19 ottobre all’Oriocenter di Bergamo, dove i volontari di Aido Provinciale Bergamo, supportata da Cial – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, con il progetto internazionale “Ogni Lattina Vale”, hanno dato vita a una raccolta speciale di lattine in alluminio. L’iniziativa ha voluto celebrare i 50 anni di Aido Bergamo, unendo l’impegno per la promozione della donazione di organi e tessuti con la diffusione della cultura del riciclo e della sostenibilità. La collaborazione tra Cial e Aido Bergamo testimonia come realtà diverse possano trovare punti di contatto importanti, dando vita a progetti dal forte valore sociale e ambientale. Da un lato la missione di Aido, nata proprio a Bergamo nel 1971 e cresciuta fino a diventare un punto di riferimento nazionale, dall’altro il progetto “Ogni Lattina Vale”, promosso in Italia da Cial e attivo oggi in 16 Paesi europei oltre che in Brasile, Stati Uniti ed Emirati Arabi, con l’obiettivo di avvicinarsi al 100% di raccolta delle lattine anche fuori casa. Presso lo stand informativo Aido all’interno del centro commerciale, i cittadini hanno potuto portare le proprie lattine usate e scoprire da vicino i benefici del riciclo, oltre a visitare un originale manufatto realizzato interamente con lattine riciclate. “Ogni Lattina Vale” ha accompagnato questa ricorrenza speciale sottolineando che ogni lattina riciclata è un gesto che fa bene all’ambiente, proprio come ogni adesione ad Aido rappresenta un dono che può salvare vite umane. Da oltre trent’anni, la raccolta delle lattine in alluminio rappresenta per Aido Bergamo una tradizione virtuosa, portata avanti da gruppi locali, oratori, comunità e volontari. Un impegno che unisce educazione ambientale e solidarietà concreta: in Italia, il riciclo degli imballaggi in alluminio ha raggiunto un tasso del 68,2% nel 2024, con oltre 442.000 tonnellate di CO₂ evitate rispetto alla produzione primaria. Nel solo territorio bergamasco, l’iniziativa ha portato alla raccolta di 2,5 tonnellate di lattine in alluminio, raggiungendo in totale circa 40 tonnellate raccolte negli anni, trasformando un gesto semplice in un esempio concreto di partecipazione e cittadinanza attiva. “Negli ultimi anni, grazie alla raccolta lattine, Aido Bergamo ha potuto unire due forme di dono: quello che restituisce vita e quello che tutela l’ambiente” – racconta Everardo Cividini, Presidente del gruppo Aido di Grassobbio (BG) – “Ogni sacco di lattine consegnato è frutto del lavoro di decine di volontari, famiglie, oratori e comunità locali che da anni credono nella forza di un gesto semplice. La nostra speranza è che queste azioni continuino a coinvolgere sempre più persone, perché solo insieme possiamo costruire una cultura del dono davvero completa”. “Siamo orgogliosi di aver affiancato Aido Bergamo in un’iniziativa così importante – commenta Stefano Stellini, Direttore Generale di Cial.“Questa collaborazione dimostra come sia possibile creare sinergie capaci di moltiplicare i risultati: da un lato rafforzando la cultura del riciclo con ‘Ogni Lattina Vale’, dall’altro sostenendo il messaggio di solidarietà promosso da Aido. È proprio dall’incontro tra realtà diverse che nascono esempi concreti di comunità sempre più responsabili e attente al futuro.”