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(Adnkronos) - La rigenerazione energetica degli edifici e la riqualificazione edilizia rappresentano una leva strutturale fondamentale per la crescita economica, la sostenibilità ambientale e il benessere sociale. La recente analisi del centro studi della Fondazione Geometri Italiani - presentata durante il convegno 'Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategie in evoluzione', organizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e Cassa Geometri – e basata su due metodologie rigorose e complementari, evidenzia come lo Stato possa continuare a sostenere questi processi con un costo relativamente contenuto, meno di 2 miliardi annui, e che produce effetti moltiplicatori significativi sull’economia nazionale. Lo studio ha adottato la metodologia della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che analizza l’impatto completo dell’investimento, e il modello analitico Ance, basato su un’analisi dettagliata dei costi e dei ricavi fiscali e contributivi. Entrambe le metodologie concordano su un quadro positivo: con una spesa media annua di circa 14 miliardi di euro per bonus fiscali, lo Stato ottiene ritorni significativi che riducono il costo netto dell'intervento a meno di 2 miliardi annui. La simulazione stima: un valore aggiunto economico che supera i 16 miliardi di euro (metodologia Fondazione Commercialisti); Un saldo fiscale netto positivo per lo Stato compreso tra 320 milioni e 1,2 miliardi di euro (modello analitico Ance), a seconda che si considerino solo gli effetti diretti o si includano anche gli effetti indotti; Il gettito fiscale e contributivo complessivo deriva da imposte dirette, Iva, contributi previdenziali, e si accompagna a una forte attivazione di salari e consumi interni. Un aspetto fondamentale evidenziato nello studio riguarda l’importanza dei moltiplicatori economici, che misurano l’effetto moltiplicativo degli investimenti in edilizia sull’intera economia nazionale. Nel caso specifico dei bonus edilizi, ogni euro investito nella riqualificazione edilizia e nella rigenerazione energetica degli edifici genera una ricaduta di circa 3,3 euro complessivi. Questo effetto deriva dalla somma di impatti diretti sui cantieri, indiretti sulle imprese fornitrici e indotti dai consumi delle famiglie e dei lavoratori coinvolti. L’adozione di questi incentivi non si limita quindi a sostenere il settore edilizio, ma si traduce in un importante stimolo per l’economia italiana, con conseguenti aumenti di valore aggiunto, occupazione e gettito fiscale che superano in molti casi il costo diretto per lo Stato. Il modello analitico Ance dettaglia la composizione dei costi degli interventi, che include materiali, manodopera, progettazione e oneri di sicurezza. Circa il 34% dei costi è destinato a salari e stipendi netti, che generano un consistente gettito fiscale e contributivo (Inps, Inail, Irpef) stimato oltre i 3,3 miliardi di euro. Il gettito Iva, oltre a essere generato direttamente sulle spese per i lavori, si estende indirettamente ai consumi indotti dai redditi, con un’incidenza stimata del 15,2%, arrivando a produrre ulteriori centinaia di milioni in entrate per lo Stato. Gli interventi con aliquote più elevate, ipotizzate al 55% e 65% per le famiglie in povertà energetica, comportano un costo fiscale aggiuntivo per lo Stato inferiore ai 2 miliardi di euro annui complessivi e significativamente inferiore rispetto ai 13 miliardi spesi all’avvio del Superbonus 110%. Inoltre, il gettito derivante dagli interventi al 36% potrebbe parzialmente compensare le minori entrate dagli interventi maggiormente agevolati destinati alle famiglie vulnerabili, contribuendo a un bilanciamento sostenibile nel bilancio pubblico. Infine, le risorse eventualmente necessarie per sostenere in modo dedicato le famiglie in povertà energetica potrebbero essere integrate con strumenti complementari, come il sostegno alle comunità energetiche, per migliorare ulteriormente l’efficacia complessiva delle politiche di sostenibilità. Nel quadro di un orizzonte di policy stabile, lo studio della Categoria delinea un insieme di strategie operative che potrebbero essere attuate dal 2025 al 2030 e oltre. Programmazione stabile e pluriennale: garantire una coerenza temporale e normativa, evitando instabilità che possono generare bolle speculative come quelle del Superbonus. Sistema di monitoraggio e verifiche: attuare controlli trasparenti e periodici sui costi, i risultati energetici e gli effetti sociali, per ridurre rischi di abusi. Semplificazione normativa e amministrativa: semplificare i processi di accesso agli incentivi, specialmente nei condomini, e rendere più accessibili le procedure di cessione del credito. Focus sulle fasce vulnerabili: adottare misure di sostegno che prevedano incentivi fiscali mirati, sconti in fattura, accesso facilitato al credito e politiche di accompagnamento. Gestione trasparente e condivisa: coinvolgere professionisti qualificati e istituzioni con modelli di controllo condiviso, per evitare abusi e uso distorto delle risorse. Questi approcci, condivisi e adottati in modo coordinato, consentirebbero di realizzare un rinnovamento edilizio, sostenibile e socialmente equo, riducendo i rischi di bolle speculative.
(Adnkronos) - L’Agentic Ai sta rapidamente evolvendo da tecnologia emergente a infrastruttura strategica. Secondo un recente studio riportato dalla piattaforma editoriale specializzata TechedgeAI, ben 7 organizzazioni su 10 (68%), a livello globale, prevedono di integrare agenti Ai entro il 2026, segno di una transizione ormai avviata verso modelli operativi più intelligenti, autonomi e collaborativi. A conferma di questa tendenza, un recente report pubblicato dalla testata giornalistica specializzata Cfo, mostra come l’adozione degli agenti ai sia in forte crescita in tutto il mondo: +64% nella regione Asia-Pacifico, +59% in Medio Oriente e Africa, +56% in America Latina, +47% in Europa e +46% in Nord America, nell’ultimo anno. I settori più attivi sono servizio clienti, marketing, assistenza tecnica, progettazione, produttività e risorse umane, ambiti in cui gli AI Agent specializzati stanno già generando benefici concreti. Le proiezioni di mercato prospettano una crescita vertiginosa: nel 2034, secondo uno studio pubblicato sul portale Medium.com, il giro d’affari raggiungerà la cifra di 196 miliardi di dollari, contro i 5,2 attuali. Complessivamente si tratterebbe, quindi, di una crescita del 3.680% in un decennio. Di fronte alla rapida accelerazione tecnologica e all’emergere di nuovi paradigmi digitali, il mondo accademico e scientifico si interroga sul ruolo che l’intelligenza artificiale avrà nel plasmare il nostro futuro, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche etico, sociale ed economico. “Stiamo vivendo una trasformazione profonda, in cui l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento, ma un vero e proprio attore nei processi decisionali", ha dichiarato Francesco Sacco, professore di Digital Economy presso l’università dell’Insubria e Sda Bocconi. "È una rivoluzione guidata dalle persone, che cambia il modo in cui interagiamo con la tecnologia, con effetti che toccano ogni ambito. In questo contesto, serve una nuova visione: più consapevole, più sicura, più orientata al valore. Una tecnologia che non sostituisce, ma potenzia", ha continuato. Anche il panorama italiano dell’innovazione tecnologica sta guadagnando crescente visibilità internazionale, grazie a realtà che si distinguono per eccellenza e visione strategica. È il caso di Hevolus, AI-tech italianissima e leader internazionale nelle tecnologie di generative Ai e intelligent reality, che ha ottenuto la prestigiosa certificazione microsoft designation nel settore retail ai proprio grazie alla sua piattaforma innovativa Xr Copilot. Questo riconoscimento, riservato ai partner strategici di Microsoft, attesta l’eccellenza tecnica e l’impatto concreto della soluzione nel trasformare l’esperienza utente attraverso l’intelligenza artificiale. Xr Copilot, la prima piattaforma di Ai Agent specializzati sviluppata in Italia, è stata progettata a partire da tre agenti Ai speciali, l’agente video, l’agente analista e l’agente delle risposte, orchestrati per comprendere il contesto, analizzare contenuti complessi e generare conoscenza attiva. Xr Copilot consente inoltre l’espansione simultanea in oltre 100 Paesi e la gestione di conversazioni in 100 lingue, in tempo reale. “Grazie a un’interfaccia no-code, alla telemetria avanzata e al supporto multilingua, Xr Copilot consente di creare agenti conversazionali personalizzati, capaci di interagire in modo fluido e naturale con utenti di ogni parte del mondo – spiega Antonio Squeo, ceo di Hevolus – L’integrazione con ambienti Xr e modelli 3D interattivi rende infine l’esperienza ancora più immersiva, permettendo di dialogare con contenuti digitali in modo intuitivo e coinvolgente”.
(Adnkronos) - “Trasformiamo il capitale che ci viene affidato - ad esempio quello dei lavoratori della cassa Geometri che poi diventeranno pensionati - in economia reale”. Lo ha detto Renato Ravanelli, ceo F2i SGR, tra i principali gestori indipendenti di fondi infrastrutturali in Europa, intervenendo al convegno ‘Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategia in evoluzione’, organizzato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, dalla Cassa Geometri e dalla Fondazione Geometri Italiani a Roma. Ravanelli ha illustrato alla platea presente al convegno come con le attività di F2i “la finanza diventa industria che protegge i patrimoni che ci vengono affidati”. “F2i è un gestore di fondi che investe in infrastrutture in Italia ma anche all'estero - spiega - Abbiamo raccolto ad oggi dagli investitori italiani e internazionali circa 8,5 miliardi investiti in un patrimonio infrastrutturale prevalentemente italiano. La Cassa Geometri rispetto a questi 8,5 miliardi ha investito circa il 3%. Un importo rilevante che credo stia dando dei buoni frutti. Questo è interessante perché fa notare come l'asset class infrastruttura è un asset class importante”, dice. F2i incrocia “la domanda di finanziamento del settore infrastrutturale in Italia per sviluppare e migliorare le infrastrutture - illustra - con la domanda che hanno, ad esempio, le casse di previdenza per mettere in protezione il loro capitale e farlo rendere a beneficio dei futuri pensionati. Lo stiamo facendo in tanti settori infrastrutturali, il settore delle energie è uno di questi e devo dire che abbiamo fatto molto. Oggi in Italia siamo il principale operatore nazionale con oltre 1000 MW installati - ricorda - Abbiamo acquisito Sorgenia e una parte molto importante dello sviluppo infrastrutturale nel settore dell'energia nel fotovoltaico è stato fatto da F2i in Italia che oggi è il primo operatore. Abbiamo poi sviluppato una piattaforma nell'eolico dove abbiamo circa 300 MW”, racconta. “I patrimoni che ci vengono affidati, ad esempio anche da Cassa Geometri, sviluppano attività industriale, creano lavoro in Italia, sviluppano le nostre imprese. Abbiamo portato le nostre imprese all'estero. Nel settore dell'energia siamo diventati un operatore importante in Spagna. Nel settore dell’infrastruttura non puoi essere piccolo - conclude - è un settore in scala”.