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(Adnkronos) - L'Italia 'ritrova' i playoff. La Nazionale azzurra, nonostante la vittoria di oggi, giovedì 13 novembre, contro la Moldavia, battuta 2-0, per qualificarsi ai Mondiali 2026 dovrà passare attraverso gli spareggi, che hanno già condannato gli azzurri escludendoli dalle due precedenti edizioni della Coppa del Mondo, quella 2018 in Russia e quella 2022 in Qatar. A 'condannare' gli azzurri, e rendere di fatto vana la vittoria esterna nella penultima giornata del gruppo I, il successo della Norvegia, che battendo l'Estonia 4-1 in casa ha certificato il primo posto nel girone grazie anche a una differenza reti irraggiungibile per la squadra di Gattuso. Anche se l'Italia dovesse battere gli scandinavi nell'ultimo turno, in programma domenica 16 novembre a San Siro, e arrivare quindi a pari punti, sarebbero Haaland e compagni a mantenere il primo posto, volando così direttamente alla fase finale della rassegna iridata, grazie proprio alla differenza reti. L'Italia affronterà quindi i playoff per volare al Mondiale 2026. Gli spareggi 'europei' di qualificazione si definiranno giovedì 20 novembre, quando a Zurigo, in Svizzera, si terrà il sorteggio del tabellone, con l'Italia che sarà inserita in prima fascia e sfiderà quindi in semifinale una proveniente dalla quarta. Parteciperanno ai playoff le dodici seconde classificate dei gironi di qualificazione più le quattro vincitrici dei gironi di Nations League, a cui, in caso avessero già staccato il pass, si sostituirebbero le altre Nazionali meglio piazzate della competizione. Il format, in realtà, l'Italia lo conosce bene. Le sedici partecipanti agli spareggi saranno divise in quattro percorsi diversi, ciascuno composto da quattro squadre. Ogni Nazionale disputerà una semifinale e, eventualmente, una finale, entrambe in gara secca. Le partite sono in programma il 26 (semifinale) e il 31 marzo (finale) 2026. L'Italia, ai playoff per i Mondiali 2026, potrebbe incrociare in semifinale una delle 'ripescate' dalla Nations League ovvero, al momento, Galles, Romania, Irlanda del Nord e Svezia, che già eliminò gli azzurri agli spareggi del 2017. Insieme agli azzurri la prima fascia del sorteggio si comporrebbe con Turchia, Ucraina e Polonia, mentre in seconda si trovano Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Scozia. Dalla terza invece arriva la Macedonia del Nord, che eliminò gli azzurri nel 2022, Albania, Bosnia e Kosovo.
(Adnkronos) - Giacomo Cantarella è stato confermato all’unanimità presidente di AssoESCo, l’Associazione italiana di riferimento per le ESCo e le imprese operanti nel settore della transizione energetica e della sostenibilità. Cantarella guiderà l’associazione per i prossimi due anni. Cantarella, head of regulatory affairs and institutional relations di Gruppo Dolomiti Energia, commenta così la sua nomina: “Sono grato agli associati per questa riconferma che riconosce il percorso fatto nell’ultimo biennio. AssoESCo è il principale riferimento per le energy service company e per quelle aziende che si occupano di servizi connessi alla transizione energetica. In questo biennio abbiamo registrato un significativo incremento degli associati: ad oggi rappresentiamo oltre cento aziende. Nei prossimi due anni lavoreremo per consolidare ulteriormente il percorso avviato". Tra le sfide che attendono il nuovo consiglio direttivo, secondo il presidente Cantarella la principale sarà “quella di proseguire nel dialogo con le istituzioni per rappresentare come le ESCo possano essere un facilitatore e acceleratore del processo di decarbonizzazione del Paese. Le ESCo integrano ingegneria, finanza e gestione dei processi legati alla transizione energetica. Con le nostre competenze contribuiamo e continueremo a contribuire in modo significativo per la messa a terra dei progetti di efficienza energetica, di generazione distribuita e di gestione ottimizzata dell’energia. Abbiamo però bisogno che le Istituzioni ci supportino con una normativa chiara e stabile, condizione senza la quale la nostra attività rischia di diventare una corsa a ostacoli". Il riferimento è al recente stop anticipato alla misura Transizione 5.0 che Cantarella commenta così: “L’Associazione si è adoperata in un’ottica di costante collaborazione con le istituzioni, per favorire il corretto impiego dei fondi stanziati, che avrebbero dato un significativo contributo alla modernizzazione integrata del tessuto produttivo nazionale. Pertanto, il Decreto direttoriale Mimit del 6 novembre rappresenta un intervento che, oltre a generare un ingente danno economico, rischia di introdurre un grave elemento di discontinuità, minando il rapporto fiduciario tra un’intera filiera e le istituzioni. Ho scritto ieri una lettera al ministro Urso, l’Associazione è a disposizione perché si possa trovare rapidamente una soluzione". In occasione dell’assemblea sono stati eletti anche i primi sei membri del consiglio direttivo, organo di governance che si riunisce su iniziativa del presidente: Vittorio Bellicini, responsabile area ottimizzazione consumi – Fedabo; Antonio Beneduce, head of ESCo - Tecno esg; Giuseppe Caruso, ceo – Solgen; Alessandra Chiari, ceo – Gmt; Francesco Ricciardi, Head of institutional affairs and incentives – Renovit; Alessandro Totaro, responsabile market regulation - Edison Next. Il consiglio direttivo sarà completato nelle prossime settimane con ulteriori nomine e l’individuazione dei vicepresidenti.
(Adnkronos) - "Per un’azienda come Mondelēz - protagonista nel panorama alimentare italiano e globale, con brand iconici amati da milioni di consumatori - è essenziale investire nelle filiere agricole e guidare la transizione verso modelli più sostenibili". Ad affermarlo è Alessandra Mangiarotti, Sustainability Specialist per il Gruppo Mondelēz International in Italia, ad Adnkronos. "Un dato parla chiaro: oltre il 70% del nostro impatto ambientale deriva dalla produzione degli ingredienti che utilizziamo. Raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050 richiede quindi un forte focus su programmi capaci di sostenere l'evoluzione delle nostre catene di approvvigionamento verso soluzioni più resilienti, responsabili e rigenerative. In questo contesto, Harmony - il nostro pionieristico programma europeo dedicato alla filiera del grano - è una leva strategica. Basato su un patto con agricoltori locali, prevede incentivi legati al rispetto delle buone pratiche contenute nella Carta Harmony, co-sviluppata con gli agricoltori stessi, Ong, esperti agroecologici e tecnici. Alla fine del 2024, il programma contava più di 1.200 agricoltori in 7 Paesi, 59.000 ettari coltivati e aree fiorite per la biodiversità che ospitano 24 milioni di api e 30 specie di farfalle". Oggi, sottolinea, "grazie ad Harmony Ambition 2030, ci impegniamo a supportare l'introduzione di tecniche di agricoltura rigenerativa: un approccio olistico volto a ripristinare il naturale bioritmo dell’ecosistema, favorendo la salute del suolo e la densità dei nutrienti. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il 100% del volume di grano necessario per la produzione dei nostri biscotti in Europa sarà coltivato nel rispetto della Carta Harmony Rigenerativa".