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(Adnkronos) - Dopo i missili americani Atacms, l'Ucraina lancia anche i missili britannici Storm Shadow contro la Russia. La nuova svolta nella guerra, in corso ormai da oltre 1000 giorni, viene svelata dal Times che cita fonti di Mosca. Le forze armate di Kiev avrebbero lanciato 12 missili a lungo raggio contro obiettivi nella regione che i reparti ucraini hanno invaso dall'inizio di agosto. Sui media russi sono comparse foto di frammenti di metallo con la scritta Storm Shadow, che sarebbero stati trovati dai residenti del villaggio di Marino. Il portavoce del premier britannico Keir Starmer ha fatto sapere che non commenta le notizie su questioni militari operative e già prima delle notizie date da alcuni media britannici sull'uso degli Storm Shadow non aveva voluto dare informazioni su possibili modifiche ai caveat per l'uso dei missili. Kiev, dopo l'ok del presidente americano Joe Biden all'uso dei missili Atacms, è passata subito all'azione. Gli Stati Uniti, d'altra parte, hanno compiuto un ulteriore passo inviando anche mine antiuomo come confermato dal segretario della Difesa Usa Lloyd Austin. Durante una visita nel Laos, il numero 1 del Pentagono ha spiegato che le forze russe stanno dando priorità all’avanzata a piedi, e solo in una fase successiva fanno avanzare i mezzi, contrariamente a quanto avevano fatto dall’inizio dell’invasione nel febbraio 2022. Per questo le forze di Kiev hanno bisogno di strumenti per "aiutare a rallentare" questi movimenti. Gli Stati Uniti sono in grado di controllare quando vengono attivate e agli ucraini è richiesto di registrare il punto in cui vengono sistemate, per poterne garantire la rimozione in seguito. “Le mine che cercheremo di fornire sono mine non persistenti, possiamo controllare quando si autoattivano, si autodetonano e questo le rende molto più sicure rispetto a quelle che producono loro", ha spiegato ancora Austin parlando con i giornalisti. Nell'ambito dell'aumento dell'assistenza alla sicurezza che il presidente Biden ha annunciato il 26 settembre, il Dipartimento della Difesa americano (DoD) ha annunciato oggi un ulteriore pacchetto per la sicurezza per soddisfare le esigenze dell'Ucraina. Si tratta della settantesima tranche di equipaggiamenti che l'amministrazione Biden fornirà all'Ucraina dalle scorte del Dipartimento alla Difesa dall'agosto 2021. Questo pacchetto del valore stimato di 275 milioni di dollari, fornirà all'Ucraina ulteriori capacità per soddisfare le sue esigenze più urgenti, tra cui munizioni per sistemi missilistici e armi di artiglieria e anticarro.
(Adnkronos) - "Qualcuno dice che fra qualche anno che i programmatori non serviranno più, ma secondo me continueranno a servire e saranno molto aiutati dall'intelligenza artificiale. Il programmatore sarà una sorta di supervisore, di controllore di ciò che fa l'intelligenza artificiale, vedendo se ciò che è stato fatto preventivamente è stato rispettato. Noi stiamo formando le nostre risorse, perché oggi diventa complicato trovare persone che siano già pronte per lavorare nel nostro ambiente". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia Fulvio Duse, direttore generale di Aton IT, azienda che sta sul mercato dal 2014. "In dieci anni - spiega - abbiamo raggiunto traguardi lusinghieri, siamo passati attraverso varie configurazioni aziendali, l'ultima è datata qualche mese fa nella quale abbiamo diviso l'azienda per business unit, cercando di interpretare quelle che sono le spinte del mercato; abbiamo creato le business unit che in qualche modo rispondono alle richieste del mercato. C'è la business unit digital analytics nella quale noi crediamo tanto, abbiamo investito tanto e che ci sta dando anche soddisfazioni soprattutto nel mondo finance". "Abbiamo - precisa - la business unit sviluppo software nella quale confluiscono, al di là dello sviluppo e della produzione di procedure, pacchetti e prodotti software, anche l'intelligenza artificiale e tutto quello che è la parte innovativa relativa allo sviluppo del codice, abbiamo la business unit cyber security che è un'altra business unit. Abbiamo accordi con i maggiori produttori di soluzioni per gli antivirus, per il firewall. Abbiamo la business unit dati dal punto di vista dello sviluppo di tutto quello che è la business intelligence e quindi tutto ciò che sovraintende le aziende. Abbiamo poi la business unit della consulenza informatica. Oggi contiamo circa 170 unità produttive, alla fine del 2026 contiamo di uscire con circa 250-260 persone e diventare a quel punto anche una realtà economica di un certo peso, di un certo rilievo per poterci poi confrontare con aziende pari a noi, magari facendo delle partnership e partecipare a qualche progetto per la Pubblica amministrazione piuttosto che progetti di ricerca importanti". A proposito dei progetti di ricerca continua: "Abbiamo una business unit che è dedicata esclusivamente ai progetti di ricerca che per noi rappresenta tra l'altro anche una visibilità significativa perché collaboriamo con il mondo universitario, con le regioni e con tutti i bandi relativi appunto a questa materia specifica. E anche questa contiamo di farla crescere, di utilizzarne i risultati all'interno delle altre business unit perché tutto quello che viene prodotto qua poi deve essere sviluppato, rimesso sul mercato e venduto, comunque proposto a quelli che sono i nostri clienti". E David Iarriccio, responsabile business unit manager software development & system integration di Aton IT, racconta il core business della sua attività in Aton. "Ci occupiamo fondamentalmente di sviluppo software - spiega - quindi di produzione di prodotti ad hoc, verticali se vogliamo, in vari ambiti, soprattutto in ambito automotive e sanitario attualmente, però in generale si occupa di integrazione di sistemi eterogenei sviluppando orchestratori che mettono in comunicazione sia questi sistemi sia per creare interfacce verso prodotti gestionali, come per esempio il sistema informativo aziendale e la gestione di lavori". "Aton - spiega - già da un po' di tempo vuole introdurre l'intelligenza artificiale, in parte l'abbiamo già fatto, per esempio, in ambito più sviluppo software lo stiamo già facendo attraverso una maggiore efficienza nell'utilizzo dei strumenti, per esempio nello sviluppo software questa cosa si declina concretamente con l'utilizzo di co-pilot, quindi una maggiore efficientazione, maggiore sicurezza, pulizia, manutenibilità del codice che viene prodotto. I software che abbiamo già sviluppato in ambito automotive li vorremmo arricchire con moduli che permettono, una manutenzione predittiva, per cui il prodotto che abbiamo già realizzato sarà poi in grado di prevedere la richiesta di manutenzione delle vetture, per cui, per esempio, attraverso l'analisi di certi dati, è possibile prevedere,delle stagionalità, delle fasce d'età, diciamo così, esigenze ad hoc sui vari brand delle macchine, perché non tutte le autovetture hanno, diciamo così, le stesse caratteristiche, alcune vetture soffrono di alcuni difetti di fabbrica, altri di altri e così via. Ecco, l'intelligenza artificiale può aiutare a prevedere questo".
(Adnkronos) - "Abbiamo aggiornato i numeri delle wave precedenti in questo terzo rapporto, in particolare l’aspetto delle modifiche che vengono ad impattare l’agricoltura dal punto di vista dei cambiamenti climatici". A dirlo Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica, durante la presentazione del report dell’Osservatorio Agrofarma presso Palazzo Ripetta a Roma. "Il 2023 e 2024 - ha spiegato - sono stati anni molto particolari dal punto di vista climatico, le piante, come organismi viventi, hanno subito lo stesso impatto che abbiamo subito noi uomini. Di conseguenza l’industria si è attivata per mettere a disposizione soluzioni che permettano alle piante di rispondere in maniera adeguata a questi stress esattamente come accade per gli altri organismi viventi". "Dovremmo adeguarci - ha aggiunto - ad una consuetudine di cambiamento e a leggere in maniera rapida questi avvenimenti, utilizzare in maniera importante le previsioni e adottare le misure di mitigazione come l’utilizzo di sostanze che assumono una funzione antistress come protezione dal calore, protezione dall’accesso o mancanza di acqua. Così come l’innovazione nella messa a punto degli agrofarmaci, si parla di investimenti per 10 miliardi di euro nell’industria entro il 2030, perché i cambiamenti climatici si portano anche un cambiamento delle avversità che vanno a colpire le piante. Un po’ il gioco del ladro e della guardia in cui dobbiamo mettere in atto sempre nuove strategie per prevenire che i furti di produzione avvengano”.