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(Adnkronos) - Importante colpo esterno per il Genoa di De Rossi che si impone 2-1 contro l'Udinese in Friuli, grazie al gol nel finale di Norton-Cuffy, dopo il vantaggio nel primo tempo firmato da Malinovskiy su calcio di rigore e il momentaneo pareggio di Piotrowski. Grazie a questo successo i rossoblu salgono a 14 punti, togliendosi dalla zona pericolosa, mentre i bianconeri restano fermi a 18. L'Udinese crea ma non è abbastanza pericolosa nel primo tempo, con la squadra di Runjaic che prova ad attaccare il Genoa e riesce anche ad andare in vantaggio al 9' ma la rete di Davis viene annullata per fuorigioco. Poco dopo però Okoye stende in area Colombo e dal dischetto al 34' Malinovskyi porta avanti il Genoa. L'Udinese al 51' ha una doppia opportunità per il pareggio, sempre con Bertola ma è bravo Leali a chiudere lo specchio della porta. Il gol dei bianconeri arriva al 65': Solet apre per Rui Modesto che serve in area Piotrowski che con il piattone infila la palla sotto l'incrocio dei pali per l'1-1. La gara si accende e al 69' grande occasione per il Genoa con Colombo che ad un passo dalla porta ci prova di testa ma è attento Okoye che allunga la mano ed evita il gol. All'83' in ripartenza il Genoa trova il nuovo vantaggio: veronica di Messias in mezzo al campo e apertura per Ekuban che prova a ridare palla in area al brasiliano che cicca il tiro da sotto porta ma di fatto libera Norton-Cuffy che tutto solo non sbaglia, con il pallone che tocca il pallo e termina in porta per l'1-2 rossoblu. L'Udinese prova subito a reagire e all'85' arriva il colpo di testa di Buksa che però non trova lo specchio della porta. Nel recupero ci prova dal limite Lovric ma Leali respinge e fa gioire i tifosi del Genoa.
(Adnkronos) - Passaggio di testimone tra le Capitali europee della cultura (ECoC-European Capital of Culture). Il 5 dicembre si è svolta la cerimonia che ha incoronato le due città che detengono il titolo per il 2026, Trenčín in Slovacchia e Oulu in Finlandia, ricevuto dalle uscenti Chemnitz in Germania e Nova Gorica/Gorizia, che è stata la prima Capitale europea transfrontaliera che ha unito all'insegna di 'GO!2025' Slovenia e Italia. Ed è proprio qui, nella simbolica piazza Transalpina, a cavallo tra i due Stati, in quella linea di confine che al tempo stesso separa e unisce, che si è svolta la cerimonia del passaggio di consegne, per la prima volta in chiave transfrontaliera, alla presenza delle autorità di cinque paesi e con performance di musica e luci. Una celebrazione, dunque, all'insegna dell'unità europea, che ha messo insieme le Capitali uscenti e le entranti. A suggellare questo momento la scultura in vetro dell'artista lussemburghese Pascale Seil ('Made by Seil'), la cui struttura rappresenta il potere e l'infinito, il materiale dà trasparenza e luce e i colori esprimono la diversità e la coesione. La cerimonia del passaggio ha rappresentato lo spirito unico che contraddistingue il progetto della Capitale europea della cultura: la celebrazione della diversità, la creatività e il dialogo. Un anno, quello che si sta per chiudere, che ha segnato anche il 40° anniversario di questo programma lanciato nel 1985 e che è diventato una delle più emblematiche iniziative culturali dell'Ue, volto a promuovere la ricchezza delle culture europee e la cooperazione internazionale. Attraverso centinaia di collaborazioni artistiche, progetti comunitari, partnership e iniziative condivise, questo riconoscimento porta nuova energia alle città e regioni coinvolte e rafforza i legami attraverso l'Europa. La cerimonia 2025-2026 ha riaffermato proprio il messaggio che la cultura resta uno degli strumenti più potenti di cooperazione europea. Così, anche Oulu 2026 e Trenčín 2026 si apprestano a cominciare l'anno del titolo di Capitali europee della cultura condividendo i valori e le aspirazioni che sono il cuore della missione ECoC: connettere persone, favorire la comprensione e costruire un comune futuro europeo. Ad aprire ufficialmente l'anno della Capitale europea della cultura, per Trenčín 2026, sarà una celebrazione di tre giorni, in programma dal 13 al 15 febbraio. Il centro storico rinnovato diventerà un palcoscenico culturale aperto, in cui saranno accolte istituzioni, comunità locali, artisti e ospiti dalla Slovacchia e dal resto d'Europea. Il programma dell'opening prevede la rappresentazione di un simbolico 'risveglio della curiosità', accanto agli eventi della comunità supportati da centinaia di volontari. Le vie e le piazze saranno animate da parate festose, performance e ancora teatro, musica, poesia, dibattiti, che costituiranno un vibrante 'assaggio' del programma che si svilupperà durante tutto l'anno. Patrik Žák, vicesindaco di Trenčín, ha dichiarato: "Ricevere il titolo ECoC ha rappresentato un momento storico per Trenčín. Non è solo un prestigioso riconoscimento, ma soprattutto una grande opportunità di trasformazione, per la nostra città, la nostra regione e la nostra gente. La cultura ha il potere di portare energia, visibilità e valore nel lungo termine. Siamo determinati a fare il massimo". Per Stanislav Krajči, Ceo di Trenčín 2026, "il titolo ECoC è un catalizzatore di cambiamento". "Vogliamo dimostrare - ha aggiunto - che anche una città più piccola può avere ambizioni culturali che vanno oltre i confini della Slovacchia e oltre il 2026. Stiamo già lavorando con artisti e partner da tutta Europa, al tempo stesso coinvolgendo la cittadinanza locale e costruendo comunità forti in modo che molte delle attività possano continuare dopo che il progetto sarà concluso. Un aspetto chiave della nostra visione è anche la democratizzazione dello spazio pubblico, e per questo stiamo trasformando strade e piazze in luoghi della vita di tutti i giorni". A Oulu, in Finlandia, la cerimonia di apertura della Capitale europea della cultura si terrà, sempre per tre giorni, dal 16 al 18 gennaio, quando il centro della città si trasformerà in palcoscenico per una serie di eventi per tutte le città e tutti i gusti. Un programma vario e ampio con molti presentatori ed esibizioni che offrirà un'idea di ciò che Oulu ha in serbo per questo anno speciale. Alcuni eventi saranno interattivi con il pubblico, altri disponibili anche in streaming sul canale YouTube di Oulu2026 e la maggior parte ad accesso libero. "Oulu2026 è finalmente arrivata. La festa di apertura ha qualcosa di magnificamente unico e da vivere per ciascuno. Ora è venuto il momento di sentirsi orgogliosi e invitare i propri amici, parenti e conoscenti. Queste cerimonie di apertura avvengono una volta sola nella vita e stavolta sarà a Oulu", ha affermato Piia Rantala-Korhonen, Managing Director della Oulu Cultural Foundation, l'organizzazione che sovraintende alle attività di Oulu2026. Con circa 200 eventi sparsi in oltre 20 location nel centro della città, il festival inaugurale avrà davvero molto da offrire per tutti. Ci saranno eventi indoor e all'aperto, in centri commerciali, nella sede del Municipio, nelle piazze, nei caffè e negli spazi culturali. Si potrà scegliere fra concerti, dibattiti, hockey sul ghiaccio, acrobazie, mostre, techno-party e molto altro ancora. Si potrà saltellare da un evento all'altro, costruirsi il proprio itinerario, ma soprattutto essere rapiti dallo spirito della festa per la nuova Capitale europea della cultura.
(Adnkronos) - A2A ha presentato oggi il suo primo Piano di Transizione Climatica che definisce target, leve operative e strumenti finanziari per guidare il percorso di decarbonizzazione del Gruppo verso l’obiettivo del Net Zero al 2050. Il documento strategico, pensato come strumento dinamico e trasparente, verrà aggiornato annualmente in parallelo e assoluto coordinamento con il Piano Industriale, così da riflettere costantemente l’evoluzione degli scenari energetici e macroeconomici. “La mitigazione dei cambiamenti climatici rappresenta una condizione imprescindibile per la stabilità dei sistemi ambientali, sociali ed economici. Dal 2000 a oggi, gli eventi climatici estremi hanno generato danni per oltre 3.600 miliardi di dollari e le stime indicano che i costi dell’inazione potrebbero raggiungere i 1.200 trilioni di euro, quasi il doppio degli investimenti necessari a rispettare gli Accordi di Parigi.” – ha dichiarato Roberto Tasca, Presidente di A2A - “In questo scenario, i piani di transizione climatica delle imprese rivestono un ruolo essenziale nella mobilitazione dei capitali: permettono di valutare preventivamente i rischi, individuare nuove opportunità di investimento, rafforzare la fiducia del mercato e favorire un migliore accesso al credito, contribuendo alla riduzione dei costi di finanziamento. Essi costituiscono inoltre la base delle strategie di finanza sostenibile, un ambito nel quale il nostro Gruppo è stato pioniere, con l’emissione del primo European Green Bond e del primo Blue Bond in Italia. Iniziative che confermano come la transizione verso modelli di business più responsabili possa generare valore finanziario per l’azienda e per tutti gli stakeholder''. “La crisi climatica richiede visione, coerenza e la capacità di agire con responsabilità nel lungo periodo. Affrontiamo questa sfida facendo leva sulle nostre competenze industriali, sull’innovazione tecnologica su cui stiamo investendo e su un modello di business che integra dimensione ambientale, economica e sociale.” - ha dichiarato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A - “Il nostro obiettivo è chiaro: raggiungere il Net Zero su tutti gli Scope emissivi entro il 2050. Il Piano di Transizione Climatica chiarisce come intendiamo farlo, definisce tappe intermedie ambiziose e amplia la nostra visione oltre l’orizzonte del Piano Industriale al 2035, pur nella consapevolezza che, per gli scenari in grande cambiamento, dovremo costantemente aggiornare traiettoria e azioni. In questo quadro, abbiamo già previsto circa 7 miliardi di investimenti dedicati a specifiche leve di decarbonizzazione: 5 per la Transizione Energetica e 2 per l’Economia Circolare''. Il Piano si fonda su uno scenario energetico che prevede per l’Italia il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050, con un ruolo rilevante delle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO₂ (CCS) e una crescita della domanda elettrica legata all’elettrificazione dei consumi a cui si aggiunge il recente sviluppo dei data center. Nel Transition Plan l’upside di richiesta di energia da parte di questi hub digitali non è ancora stata fattorizzata; se le previsioni degli scenari nazionali più recenti verranno confermate, sarà necessario definire, dal prossimo aggiornamento, un nuovo approccio alla produzione elettrica che garantisca un carico baseload costante e sicuro. La strategia del Gruppo ruota attorno a due pilastri: 1. Elettrificazione dei consumi, sostenuta da un forte incremento delle fonti rinnovabili e dal contributo del gas naturale in impianti termoelettrici ad alta efficienza nel breve-medio periodo; 2. Economia circolare, attraverso la valorizzazione dei rifiuti e degli scarti come materia o energia, contribuendo così a una significativa riduzione delle emissioni del Paese. L’obiettivo finale è una riduzione di almeno il 90% della carbon footprint del Gruppo entro il 2050 rispetto al 2023, con compensazione delle sole emissioni residue tramite crediti di rimozione certificati. Il Piano conferma inoltre: riduzione del 50% delle emissioni dirette entro il 2035 e dell’80% entro il 2040 (rispetto al 2017); riduzione del 61% dell’intensità emissiva (gCO₂e/kWh) entro il 2035 (baseline 2017); azzeramento delle emissioni Scope 2 legate all’acquisto di energia entro il 2026; riduzione delle emissioni Scope 3 lungo la supply chain (-30%), nelle attività upstream dei vettori energetici (-60%) e nell’uso del gas da parte dei clienti (-22%) al 2035 (baseline 2023). La supply chain rappresenta una leva determinante del percorso: per questo il Gruppo ha avviato il progetto Scope 3, dedicato al supporto dei fornitori nell’implementazione di strategie di riduzione delle emissioni. Complessivamente, i circa 7 miliardi di capex al 2035 saranno allocati in particolare per: 3,4 miliardi allo sviluppo della produzione da fonti rinnovabili; 1 miliardo a soluzioni di cattura della CO2 per impianti Waste-to-Energy, recupero di calore industriale e dai data center per le reti di teleriscaldamento, elettrificazione della flotta dedicata alla raccolta rifiuti e sviluppo della produzione da bioenergie. Il Piano è sostenuto da strumenti di finanza sostenibile, come il primo European Green Bond del Gruppo e il primo Blue Bond in Italia. L’obiettivo è portare al 100% la quota di debito ESG entro il 2035 (attualmente all’82%). Elemento imprescindibile della strategia è la Just Transition: il Gruppo garantirà percorsi di reskilling e upskilling a tutto il personale coinvolto nelle attività che evolveranno nel contesto della decarbonizzazione, con programmi formativi dedicati e iniziative per attrarre nuove competenze. Parallelamente, A2A prosegue nel dialogo con i territori attraverso iniziative di ascolto, engagement e formazione rivolte a cittadini, imprese e scuole, promuovendo una transizione equa, inclusiva e condivisa.