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(Adnkronos) - Dimenticate l e cifre astronomiche delle regate transoceaniche di alto livello, come il Vendée Globe attualmente in corso a bordo dei grandi Imoca 60 piedi, e i budget milionari. Sta per partire la Mini Globe Race, a bordo di imbarcazioni che più ridotte forse si potrebbe ma non è chiaro come: 5,80 metri di lunghezza per la circumnavigazione del pianeta, in solitario , sotto la formula di economicità e semplicità. Si tratta della prima regata di questa nuova classe di barche, nata circa cinque anni fa dal vulcanico avventuriero, e organizzatore di altre iniziative veliche di successo, Don McIntyre, che anni fa lanciò la Golden Globe Race, in solitario su barche retrò dotate di attrezzature anni '70, e poi quella in equipaggio con la stessa tipologia di imbarcazioni vintage, la Ocean Globe Race. La Mini Globe Race è invece dedicata a imbarcazioni monotipo, cioé tutte tratte dallo stesso progetto -del progettista polacco Janusz Maderski-, autocostruite in compensato marino e resina epossidica ma dal piano velico e dalle appendici moderni ed efficienti, in grado di sostenere a lungo le infinite planate oceaniche con vento teso e mare formato: un compromesso tra semplicità e performance, come nelle intenzioni dell'ideatore, a dislocamento ridotto: appena 700 kg. A partire per il giro del mondo saranno in quindici, 13 uomini e due donne. Il costo stimato di questo barchino, chiglia in acqua, si aggira sui 30.000 euro. In confronto, i già piccoli Mini 6.50 sembrano vascelli. Non è la prima volta che questi miniscafi si misurano in regata, e infatti la gara "di riscaldamento" del Mgr 2025 sarà la terza transatlantica della classe 5,80, con partenza sabato 28 dicembre da Lagos in Portogallo, tappa a Lanzarote che vale come qualificazione alla Mini Globe, e arrivo ad Antigua da dove il giro del mondo partirà effettivamente il 23 febbraio. A differenza del Vendée sono previste delle tappe: Panama, Mistery Island, Tahiti, Tonga, Fiji, Darwin, Cocos, Mauritius, Durban Cape Town, St Helena, Recife per finire, ovviamente, ad Antigua. Il percorso è il larga parte lungo l'equatore, evitando Capo Horn e Leeuwin ma passando da Buona Speranza. "Quando spiego per la prima volta alla gente cosa sta per succedere con l'Mgr -scrive McIntyre nella presentazione della regata- la maggior parte scuote la testa e dice 'impossibile', o semplicemente mi fissano increduli. Questo non è un Vendée Globe, certo, ma è un'avventura realizzabile e accessibile per velisti speciali che è destinata a ispirare e stupire molti. L'intera flotta di 15 yacht vale meno di un foil di un Imoca". La regata ha trovato recentemente la sponsorizzazione di Alma Humans, fondata nel 2007 da un filantropo che vuole rimanere ignoto e che sosterrà la neonata classe 5,80 fino al 2030: "il nostro obiettivo -scrive lo sponsor- è sostenere quelle persone meritevoli che solitamente sono brillanti nei loro campi ma non sono realmente conosciute dalle masse". La prima Mini Globe Race è stata disegnata per celebrare il cinquantesimo anniversario di una storia impresa in solitario, quella del britannico John Guzzwell e del suo "Trekka", una minibarca di poco più di sei metri in cui il gigantesco 25enne Guzzwell faceva una certa fatica a entrare ma che lui stesso aveva costruito, ispirandosi a sua volta ad un'altra barca simile, lo sloop "Sopranino" disegnato da Laurent Giles su cui altri due britannici, Patrick Ellam e Colin Mudie, attraversarono l'Atlantico nel 1952. Guzwell decise invece per la circumnavigazione e l'armo frazionato a yawl, per gestire meglio da solo la navigazione. Progetto sempre di Giles, ed ecco il Trekka di 6,25 metri, costruzione -magistrale, con incastri a coda di rondine e legni pregiati- dello stesso Guzzwell: il cantiere era un capannone dietro un negozio di fish and chips a Victoria BC, Canada. Il viaggio durò 4 anni, tra il 1955 e il 1959, e fu raccontato in "Trekka Round the World", che ha ispirato centinaia di navigatori solitari su piccole barche e che trova, per ora, i suoi epigoni più recenti nella Mini Globe: la rotta è, infatti, quasi la stessa di quella seguita da Guzzwell e avrebbe dovuto avere lui come osservatore d'onore della regata, di cui è stato nominato "patrono". Ma Long John è morto lo scorso agosto, a 94 anni e dopo innumerevoli navigazioni -oltre all'apprezzato libro tecnico "Modern Wood Yacht Construction"- nella sua casa canadese. "Il team McIntyre MGR è stato onorato che abbia accettato il ruolo di Race Patron per la Alma Mini Globe Race 2025-2026 prima della sua scomparsa. La sua eredità continuerà a ispirare velisti e sognatori in tutto il mondo", è l'addio degli organizzatori.
(Adnkronos) - Ha preso il via, fino al 6 gennaio, Winterland San Bernardino, che trasforma il cuore del villaggio svizzero in una fiaba con proiezioni luminose, un food market a cielo aperto, un piccolo mercato, intrattenimento musicale e attività per i più piccoli. L’evento è organizzato da San Bernardino Swiss Alps in collaborazione con Winterland Locarno, evento che anima Piazza Grande da novembre a gennaio. La stessa atmosfera fiabesca avvolgerà questo inverno San Bernardino e il suo villaggio di Natale pop up, in cui troveranno spazio casette di legno che proporranno dagli hamburger alla raclette, dai churros al vin brulé, così come bancarelle di artigianato locale. Tutt’intorno le luci scintillanti degli alberi illuminati a festa e dei principali edifici del villaggio, che risplenderanno grazie alle proiezioni luminose della fiaba ‘Un abbraccio di stelle’. Ogni giorno dalle 15.30 in avanti attività per bambini e famiglie seguite da dj set, après ski, cori gospel, serate a tema, live music, in un giusto mix tra divertimento e una selezione artistica di qualità, che punta prevalentemente su gruppi emergenti locali e nazionali per valorizzare il territorio anche dal punto di vista culturale. “Winterland San Bernardino è un evento di festa che vuole diventare un punto di riferimento nei prossimi inverni, forte della collaborazione con una delle realtà ticinesi più in vista, Winterland Locarno", ha dichiarato Niccolò Meroni, Head of marketing Sbsa. Anche nella visione del promotore di San Bernardino Swiss Alps, Stefano Artioli, il Natale è da sempre uno dei periodi fondamentali per il rilancio del villaggio, con l’obiettivo di creare un momento che sappia emozionare: "Come abbiamo già fatto in altre occasioni, vogliamo che anche questo format possa ripetersi negli anni a venire: una tipologia di eventi che sia un volano per lo sviluppo di San Bernardino e che permetta di scoprire il territorio e le sue bellezze, crescendo parallelamente allo sviluppo della destinazione turistica”. “Un aspetto importante per San Bernardino è la sua attenzione nei confronti delle famiglie - aggiunge Michael ‘Micha’ Lämmler, project manager di Winterland Locarno - ed ecco perché, come già organizzato a Locarno, verranno offerte attività per bambini e famiglie, in collaborazione con la realtà di Sanbe Kids. Quella che abbiamo instaurato con San Bernardino Swiss Alps è sì una collaborazione, ma soprattutto una visione condivisa di creazione di contenuti e intrattenimento per rendere ancora più interessanti le nostre località nel periodo invernale”. “La collaborazione tra le nostre due realtà - prosegue Meroni - vuole essere un fil rouge unico che unisce San Bernardino e Locarno. Anche le proiezioni sugli edifici delle due località appartengono a uno stilema artistico unico e condiviso, e pertanto facilmente riconoscibile. È importante per noi ringraziare quelle realtà che si sono messe a disposizione per completare le proiezioni anche su stabili non di nostra proprietà, per avere un colpo d’occhio ancor più gradevole. Anche per le esibizioni musicali abbiamo voluto scegliere qualcosa che potesse essere condiviso tra i due eventi, con artisti che in alcuni casi suoneranno in entrambe le destinazioni. Chi verrà a San Bernardino questo inverno troverà un po’ di Locarno, e viceversa. In Piazza Grande, sta avendo un ottimo successo lo chalet a brand San Bernardino Swiss Alps per le fondue”. Tanti gli appuntamenti invernali anche subito dopo le festività: sabato 11 gennaio si terrà il Winter Classic, torneo di hockey con glorie storiche dell’HC Ambrì Piotta e HC Lugano, mentre l’ultimo weekend di gennaio e il 1° di febbraio andrà in scena lo Snow Open Golf, torneo di golf sulla neve. Note jazz all’Hotel Brocco & Posta domenica 2 marzo, mentre gli ultimi due fine settimana di marzo torna SanBeats, il format che porta le sonorità elettroniche in alta quota sulla terrazza della Capanna Confin.
(Adnkronos) - “Questo fantastico impianto fotovoltaico è molto innovativo e unisce la tecnologia alla bellezza del luogo, è stato realizzato in tempi record da Acea e soprattutto da Areti, società del gruppo Acea, per garantire anche al Vaticano questa transizione energetica che diventa ormai ineludibile per tutto il nostro pianeta''. Lo afferma Barbara Marinali, presidente di Acea, durante l'inaugurazione ai Musei Vaticanii della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze. ''E' un impianto composto da 235 pannelli fotovoltaici ad altissima prestazione ed è stato realizzato grazie al coordinamento di Areti insieme ad una serie di ditte fornitrici e subappaltatrici in una armonia che ha consentito di realizzare tutto in sei mesi conciliando la realizzazione di questa infrastruttura con le visite dei turisti, che non sono state mai interrotte durante questo periodo. Una sfida che abbiamo accolto e che siamo contenti di aver portato a termine, collaborando con il Governatorato, con la Direzione infrastrutture e con tutte le strutture della città del Vaticano''. ''Questo è il primo passo di un tassello di iniziative che, insieme al Gruppo Acea, la città del Vaticano si accinge a realizzare per avere una completa transizione verso una Net Zero Economy all'interno di questo piccolo ma grande Stato. E' difficile integrare e trovare spazi dove realizzare infrastrutture fotovoltaiche in luoghi già fortemente costruiti e antropizzati. Questo è un esempio straordinario di come in un'infrastruttura che già esisteva si può pensare, immaginare e realizzare un impianto che si compenetri con un'infrastruttura già esistente. La sfida, qui e nelle città, è trovare spazi dove realizzare la transizione con infrastrutture compatibili con l'esistente”.