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(Adnkronos) - E' un tipo speciale di grasso che tutti vorrebbero in quantità, perché è noto per la sua azione 'brucia calorie', a differenza del normale grasso bianco che immagazzina energia. Un nuovo focus pubblicato sulla rivista scientifica 'Aging' svela doti nascoste del grasso bruno che potrebbero renderlo ancora più prezioso, e attualmente sono sotto la lente della ricerca. Per esempio, mentre la maggior parte degli studi ha finora dimostrato come l'attività fisica sia in grado di regolare l'attivazione del tessuto adiposo bruno (Bat) e aumentarne la densità, relativamente pochi lavori si sono concentrati sul rovescio della medaglia, cioè sul fatto che il grasso bruno stesso può aumentare direttamente le prestazioni fisiche. Una qualità che in molti invocheranno in questi giorni in cui si cerca di smaltire gli stravizi delle ipercaloriche feste di Natale sudando in palestra. A firmare l'analisi sulle promesse del grasso bruno e sulle prospettive scientifiche che può aprire sono ricercatori del Dipartimento di Biologia Cellulare e Medicina Molecolare della Rutgers New Jersey Medical School. Gli scienziati Usa si concentrano anche su un'altra caratteristica: il grasso bruno potrebbe favorire una longevità sana, proteggendola da compromissioni come quelle rappresentate dall'impatto di "obesità, diabete, malattie cardiovascolari, cancro, morbo di Alzheimer e ridotta tolleranza all'esercizio fisico". Gli scienziati Dorothy E. Vatner, Jie Zhang e Stephen F. Vatner hanno dunque valutato il ruolo del tessuto adiposo bruno nel migliorare la resistenza all'esercizio fisico e supportare un invecchiamento sano. Secondo gli autori, il processo con cui il grasso 'buono' aiuta il corpo a rimanere caldo e aumenta il metabolismo può anche aiutare a proteggere da patologie come quelle citate. A supporto di queste ipotesi, gli esperti passano in rassegna i risultati chiave di molteplici studi sul tessuto adiposo bruno. Un esempio ritenuto notevole riguarda i topi RGS14 knockout (in cui è stata soppressa l'espressione di questo gene). Si tratta di un gruppo di modelli animali geneticamente modificato noto per la sua maggiore durata di vita. Quando il grasso bruno di questi topi è stato trapiantato in topi normali, spiegano gli esperti, i riceventi hanno mostrato una migliore resistenza alla corsa, appena 3 giorni dopo il trapianto. Al contrario, il grasso bruno dei topi non modificati ha impiegato molto più tempo per produrre miglioramenti simili. Questi risultati, analizzano gli autori, evidenziano le proprietà uniche del tessuto adiposo bruno nel migliorare le prestazioni fisiche. I ricercatori sottolineano che il grasso bruno migliora anche la circolazione sanguigna e riduce lo stress cellulare, il che può aiutare a combattere la perdita di massa muscolare, l'affaticamento e il declino metabolico correlati all'età. Sulla base di quanto sta emergendo dalla ricerca, dunque, gli autori suggeriscono che trattamenti progettati per imitare i benefici del grasso bruno potrebbero portare ad approcci innovativi per migliorare i livelli di energia, mantenere un peso sano e supportare la salute del cuore. "Considerando la capacità del Bat di mediare una longevità sana e migliorare le prestazioni fisiche, è probabile che un analogo farmaceutico diventi una nuova modalità terapeutica", concludono dunque gli esperti, evidenziando che la ricerca su questo fronte continua e potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie promettenti che aiutino gli anziani a vivere una vita più attiva, riducendo al contempo il rischio di patologie croniche legate all'età.
(Adnkronos) - "In Italia circa il 5% delle nuove vetture vendute è full electric e la crescita del mercato sia in Europa che in Italia sta rallentando conseguentemente alla riduzione degli incentivi. Ci troviamo quindi in una fase cruciale per il settore automotive. Sebbene il costo rappresenti certamente una barriera significativa, il nostro studio 'Power shift' evidenzia che i consumatori italiani sono propensi all’acquisto di un’auto elettrica: quasi il 56% dichiara che guiderà un’auto di questa tipologia entro 10 anni, il 22% che attualmente non possiede un ev (electric vehicle) ne considera l’acquisto in un orizzonte temporale più ristretto (5 anni), mentre solo il 10% non lo considera affatto. Anche per gli italiani quindi il futuro apparterrà all’elettrico (siamo secondi solo alla Cina), ma in un orizzonte temporale più lungo del previsto". Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Alberto Scaglione, responsabile mobility e automotive di Accenture. "Il prezzo - osserva - rimane il principale fattore d’incidenza a influenzare l’acquisto. In Cina, infatti, dove il valore economico dei veicoli elettrici è già allineato a quello dei motori tradizionali, la quota di mercato è intorno al 25%. In Europa si è attestata nel 2023 intorno al 14% (Germania 18% e Francia 16%) per poi arrestarsi nel 2024 a fronte della limitazione delle iniziative di incentivazione dei Governi (specialmente in Germania). In Italia, come anticipato, siamo ancora sotto al 5%". "Fino ad oggi - afferma - la diffusione dei veicoli elettrici si è concentrata su uno specifico segmento di consumatori con una maggiore capacità di spesa, attratti dalla tecnologia e dalla sostenibilità. Tuttavia, il mercato offre un potenziale ben più ampio e comprendere quali siano le aspettative dei singoli consumatori è essenziale. Non bastano più solo la sostenibilità e l’elevata tecnologia come driver per attirare i consumatori di massa”. "Oltre al costo (86%) - ricorda Alberto Scaglione - gli italiani reputano prioritari, per l’acquisto di veicoli elettrici, i temi della sicurezza (87%), e dell’affidabilità (84%); elementi in linea con quelli che guidano la scelta anche dei veicoli a combustione interna. Questi dati posizionano l’Italia tra i mercati con la sensibilità più alta verso i sistemi di assistenza e le funzionalità avanzate di sicurezza nei veicoli. I consumatori italiani preferiscono un’esperienza di acquisto dell’elettrico semplice ed altamente digitalizzata: il 37% spera che diventi comune finalizzare online l’intero processo di acquisto, mentre il 54% preferisce ricevere un consiglio in concessionaria, che includa esperienze virtuali. Questi dati riflettono la necessità per le imprese del settore di continuare a sviluppare una strategia omnicanale per costruire fiducia e confermano l’importanza di avere reti di vendita sempre più integrate e digitali". "Si registra - spiega - una maggiore propensione all’utilizzo del canale online negli Stati Uniti, dove il 64% dei consumatori preferisce effettuare il processo di ricerca propedeutico all’acquisto online e in Cina, dove il 58% degli acquirenti auspica che il canale online diventi lo standard per l’acquisto di EV". "Il 71% degli italiani - dice - ritiene inoltre fondamentale poter ricaricare la propria auto elettrica ovunque sia parcheggiata, a casa o in luoghi pubblici; in particolare, il 34% accetta che non sia possibile ricaricare a casa. Da qui il crescente interesse degli italiani per soluzioni di ricarica innovative come i sistemi induttivi o il battery swap. La continua diffusione e la maggior affidabilità delle reti di ricarica continueranno quindi ad essere centrali per convincere i consumatori". "Il 68% degli italiani - riferisce - si aspetta inoltre un maggiore utilizzo di funzionalità automatizzate nel post-vendita, con la vettura che riconosce autonomamente i problemi e interagisce direttamente con i punti di servizio". Ma quali azioni devono intraprendere le aziende del comparto per accelerare la transizione e includere nuovi target? "Oltre alla rinnovata necessità da parte dei Governi - avverte - di rilanciare importanti iniziative sistemiche di sostegno alla domanda nel breve periodo, che accompagneranno l’evoluzione tecnologica votata a ridurre i costi nel medio termine; emerge anche la necessità di sviluppare nell’industria una migliore e rinnovata capacità di diversificare prodotto ed azioni commerciali sulle specifiche esigenze dei consumatori". "A tal fine - commenta Alberto Scaglione - le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale sono un grande abilitatore: consentono infatti di aumentare straordinariamente la capacità di analisi delle informazioni e di migliorare le strategie omnicanali, combinando la ricerca online con il supporto diretto in concessionaria, nonché di essere più proattivi e puntuali nei processi commerciali di interazione fra consumatori ed agenti di vendita". "La nostra ricerca - sottolinea - ha individuato cinque profili distinti di consumatori: stratega, individualista, responsabile, conservatore e frugale. Questi profili rappresentano segmenti di mercato con atteggiamenti e comportamenti specifici (li abbiamo chiamati 'mindsonas' per ricordare il mindset alla base delle scelte), ciascuno dei quali richiede approcci diversificati per promuovere l'adozione dei veicoli elettrici. La conoscenza di queste specificità dei consumatori può consentire alle aziende del settore di proporre offerte e servizi su misura, ampliando l’offerta oltre il target degli early adopters (principalmente Stratega e Individualista), allargandola a tutti gli altri, che costituiscono circa il 60% del potenziale mercato dei veicoli elettrici".
(Adnkronos) - Un calcestruzzo stampato in 3D e soprattutto sostenibile. È questa la scommessa vinta dagli esperti della Nanyang Technological University di Singapore, che con la loro proposta potrebbero dare un contributo fondamentale alla difficile transizione ecologica del settore delle costruzioni. Gli scienziati hanno raggiunto il loro obiettivo mettendo a punto un metodo di stampa che cattura il carbonio. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista di settore “Carbon Capture Science & Technology”.