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(Adnkronos) - Geolier torna con un nuovo singolo, 'Fotografia'. Anticipato da un video in studio pubblicato sui canali social dell'artista a inizio settimana, il nuovo brano del rapper è ora su tutte le piattaforme di ascolto. Si tratta del primo singolo dal suo quarto disco. Una canzone che parla d'amore e unisce intensità, verità e una scrittura sempre più matura. Miettete in posa, 'stu viento te tocca, te faccio na foto Dimme coccosa che sape 'e futuro, 'o passato se scorda Però mo ce staje tu e allora statte n'appoco È 'sta vita che corre, tu c'hê capito coccosa? Stasera addò vaje? Nun me dicere "Nun me ne 'mporta", nun è overo Nun m''o chiedere a mme Si l'ammore è 'o cuntrario d''a morte, Ce mettimmo 'int'ê guaje pecché ce fanno sentí criature Nuje ce mettimmo offline pe nun rispunnere a nisciuno Duje ca nun hanno maje pazziato, simmo comme ll'ate E ancora l'aggi''a fà na canzone pe t'arricurdà Nn'ce sta nemmeno na fotografia Nn'ce sta cchiù niente e tu sî ancora 'a mia 'e notte E ancora nun 'e trovo 'e parole pe te fà parlà Però tengo 'a forza d'alluccà Dimmello n'ata vota 'sta bucia Pe'tté so' sulo na fotografia E sî venuta sfucata, peccato Pecché stive bbona vestuta stasera I' te toccavo mentre tu durmive E, quanno te scetave, 'doppo scumparive Comme fa friddo, pecché nun m'astrigne? Pecché nun scennimmo e turnammo dimane? Tu, si alluccave, scetave 'a città E, si ridive, 'a facive calmà Tengo nu sacco 'e cose a te dicere No "Comme staje?" e 'sti ccose ridicole Ma te chiedesse si sî felice Però tu staje cu'mmé Falle tu ô posto mio Viene ccà, cchiù vicino Chillu llà è 'o posto mio E ancora l'aggi''a fà na canzone pe t'arricurdà Nn'ce sta nemmeno na fotografia Nn'ce sta cchiù niente e tu sî ancora 'a mia 'e notte E ancora nun 'e trovo 'e parole pe te fà parlà Però tengo 'a forza d'alluccà Dimmello n'ata vota 'sta bucia Pe'tté so' sulo na fotografia Che me ne faccio 'e na fotografia Si, quanno 'a straccio, lieve addò stongo i'? Pecché nun è maje maletiempo cu'tté, cu'tté, cu'tté Pero 'o sole ce steva Ero i' ca nn''o vedevo E ancora l'aggi''a fà na canzone pe t'arricurdà Nn'ce sta nemmeno na fotografia Nn'ce sta cchiù niente e tu sî ancora 'a mia 'e notte E ancora nun 'e trovo 'e parole pe te fà parlà Però tengo 'a forza d'alluccà Dimmello n'ata vota 'sta bucia Pe'tté so' sulo na fotografia
(Adnkronos) - "Dal 9 ottobre sono entrate in vigore nuove regole sui bonifici istantanei in Europa. Queste obbligano le banche a offrire il servizio gratuitamente, a costi non superiori a quelli dei bonifici ordinari, e a implementare la verifica del beneficiario (verification of payee - VoP). Questo sistema controlla la corrispondenza tra il nome del beneficiario e l'Iban, riducendo i rischi di frodi ed errori, anche se il cliente può decidere di procedere pure in caso di discrepanze. Le nuove regole riducono notevolmente i rischi nel processo di condivisione dei bonifici, ma sarebbe un errore abbassare la guardia e pensare che le problematiche siano destinate a scomparire in breve tempo. Come in Sis Id abbiamo individuato che le frodi possono essere supportate a loro volta da un utilizzo criminoso dell’Intelligenza artificiale". E' quanto dice di Anna Ongaro, country manager per l’Italia di Sis Id. "Mentre il volume complessivo delle frodi continua a crescere - spiega - i metodi operativi cambiano volto: furto d’identità, deepfake vocali, falsificazione di Iban, phishing mirato. In questo contesto, da alcuni anni le istituzioni finanziarie investono massicciamente nell’Intelligenza artificiale. Oggi, quasi nove operatori finanziari su dieci utilizzano modelli capaci di rilevare anomalie, valutare i rischi o analizzare il comportamento delle transazioni. Il risultato: costi di trattamento dimezzati e una capacità di rilevamento che può raggiungere il 95%". "Ma con l’avanzare della tecnologia - avverte - il fronte si sposta. I truffatori usano gli stessi strumenti: l’Ia generativa per creare falsi ordini di bonifico, sintesi vocale per imitare dirigenti, falsificazione di documenti in pochi secondi. Secondo i dati del Boston consulting group, solo il 25% delle banche si dichiara pronta a integrare in modo sicuro modelli generativi e agentivi nei propri sistemi di protezione. In altre parole, la battaglia non riguarda più l’adozione dell’Ia, ma la qualità della sua gestione: supervisionare, spiegare, controllare. E' questa la sfida per fare conto su un’Ia affidabile". "Per conciliare efficacia e riservatezza - fa notare - si impone una soluzione: il 'federated learning’'. L'apprendimento federato è un metodo di machine learning decentralizzato e collaborativo che permette di addestrare un modello senza che i dati privati vengano trasferiti da dispositivi locali a un server centrale. Il principio è semplice ma efficace: ogni attore – banca, impresa, fintech – addestra localmente un modello di Ia sui propri dati. Invece di centralizzare i file, si condividono solo i parametri aggiornati. Questi contributi vengono poi aggregati per produrre un modello globale, più robusto, senza che i dati sensibili lascino mai il loro ambiente d’origine". "Perché questo approccio convince? Perché rispetta la sovranità dei dati e il Gdpr; inoltre, rileva schemi di frode trasversali che nessun attore vedrebbe da solo; infine, migliora la precisione del 20% in media senza scambio di dati grezzi. L’idea richiama, in un certo senso, le logiche comunitarie già note nella cybersicurezza: più aziende condividono gli allarmi per rafforzare la difesa collettiva. Applicata al settore finanziario, questa intelligenza distribuita apre la strada a una cooperazione antifrode di nuova generazione, capace di evolversi al ritmo delle minacce", prosegue. "Le imprese - osserva - spesso prime vittime, individuano segnali deboli nei pagamenti o nelle catene di fornitura. Le banche, dal canto loro, dispongono di una visione d’insieme dei flussi e di strumenti di rilevamento in tempo reale. Eppure, questi due mondi condividono ancora troppo poche informazioni. Creando basi di allerta condivise e protocolli comuni di segnalazione, potrebbero anticipare meglio gli attacchi e limitarne la diffusione. Esistono già iniziative pionieristiche. L’alleanza tra Nasdaq Verafin e Biocatch copre 2.600 istituzioni finanziarie e oltre 10.000 miliardi di dollari in attivi, mentre Mastercard decision intelligence ha triplicato l’efficacia del rilevamento riducendo i falsi positivi del 22%. Ma questi progressi restano spesso isolati. Per diventare la norma, devono essere inseriti in un quadro comune, sostenuto e riconosciuto dai regolatori". "L’Europa - ricorda - ha già posto le basi di questo terzo pilastro: quello della regolamentazione di fiducia. Tre testi costituiscono oggi il fondamento di questo approccio: il Gdpr, garante della protezione dei dati; il regolamento Dora, che impone una maggiore resilienza digitale alle istituzioni finanziarie; infine, l’Ai Act, il Regolamento sull'Intelligenza Artificiale dell'Unione Europea che regolamenta l’uso etico dell’Ia. Queste regole non sono ostacoli: offrono, al contrario, una base comune di cooperazione. Favorendo la trasparenza e la tracciabilità dei modelli, permettono a banche e imprese di collaborare sotto supervisione pubblica, in un clima di fiducia giuridica". "In Francia, la verifica automatizzata dei beneficiari dei bonifici (Vop o Verification of payee), promossa dai regolatori, illustra questa convergenza tra innovazione e sicurezza. Essa mira a stimolare e obbligare la comunicazione e la collaborazione tra i diversi organismi di pagamento, ma anche con i loro clienti aziendali. L’obiettivo è arrivare a un insieme di dati ‘’sani’’ e quindi a flussi di pagamento sicuri. Domani, una rete europea di segnalazione automatizzata potrebbe proseguire questa dinamica: una piattaforma comune, sotto controllo delle autorità, per collegare i segnali di frode rilevati in ciascun paese membro", continua. "Per essere efficace - sottolinea - il contrasto alla frode deve basarsi su un triangolo di fiducia: in primo luogo, le imprese, principali sentinelle’; poi le banche, custodi dei flussi; infine, le autorità pubbliche, garanti del quadro e della neutralità. L'apprendimento federato, associato a un quadro normativo rigoroso, dimostra che è possibile coniugare innovazione, riservatezza e solidarietà tecnologica. Di fronte a frodi ormai potenziate, solo una risposta collettiva - tecnologica, umana e istituzionale - permetterà di preservare la fiducia, quel fattore invisibile senza il quale nessuna economia può reggere".
(Adnkronos) - “È un’edizione straordinaria di Ecomondo, con tantissima innovazione nel segno dell’economia circolare”. Lo ha dichiarato il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava. “Abbiamo raggiunto i target europei al 2030 già nel 2021, grazie al lavoro con imprese, consorzi e istituti di ricerca. Continuiamo su questa strada di sviluppo sostenibile”, ha detto Gava.