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(Adnkronos) - Prima il missile 'infinito', ora il drone nucleare sottomarino inarrestabile. Vladimir Putin cala assi a ripetizione, almeno sulla carta, per uscire dall'angolo e proporre l'immagine di una Russia padrona della situazione in un momento cruciale della guerra in Ucraina. Mosca deve fare i conti con le sanzioni varate dagli Stati Uniti contro i colossi petroliferi Lukoil e Rosneft. Kiev, nel frattempo, preme sugli alleati per ricevere armi a lungo raggio e si prepara ad accogliere i Gripen, i caccia che la Svezia si appresta a fornire. In questo contesto, Putin gonfia i muscoli e evidenzia il peso 'rivoluzionario' delle ultime armi. "La Russia avrà presto nuove armi", le parole del presidente lo scorso 10 ottobre. Ed in effetti il catalogo è stato aggiornato. Gli annunci, in realtà, non scuotono granché l'Occidente, che tende a pesare i proclami del Cremlino. E' successo con l'Oreshnik, missile 'inarrestabile' testato oltre un anno fa, e capita anche ora con i nuovi prodotti. Il Burevestnik, secondo Mosca, è un missile a propulsione nucleare capace di colpire obiettivi a 14mila chilometri di distanza. "Burevestnik ha vantaggi indiscutibili, la Russia può essere orgogliosa dei risultati di scienziati e specialisti. Il vantaggio di Burevestnik è che il reattore nucleare, con una potenza paragonabile a quello di un sottomarino atomico, è 1.000 volte più piccolo", dice Putin snocciolando dati e caratteristiche di una delle ultime creazioni dell'industria bellica. "Il reattore nucleare installato in Burevestnik si avvia in pochi minuti e secondi. La Russia potrà applicare le tecnologie nucleari anche nell'economia nazionale", prosegue, fino ad uscire anche dall'orbita terrestre: "Le tecnologie nucleari usate in Burevestnik saranno impiegate nel programma lunare. L'elettronica utilizzata per il missile è già impiegata nei programmi spaziali", afferma, evidenziando in sostanza che "il missile è una svolta non solo per il rafforzamento della difesa della Federazione Russa, ma anche per la scienza". Ora, alla galleria delle 'meraviglie' si aggiunge il drone sottomarino Poseidon, altro prodotto a propulsione nucleare. "La capacità del Poseidon supera significativamente quella del missile intercontinentale Sarmat", dice Putin riassumendo le potenzialità dell'ultimo arrivato, senza approfondire ulteriormente questioni tecniche. Il drone si muoverebbe ad oltre 1000 metri di profondità a velocità elevata senza essere individuato. "Non esiste alcun mezzo che lo intercetti", sentenzia il leader del Cremlino. A completare il quadro, interviene il portavoce Dmitry Peskov. "Putin non ha osservato il test del Poseidon, ma gli è stato riferito. Ha seguito attentamente le informazioni", dice Peskov alla Tass, ribadendo che il drone sottomarino "è un passo assolutamente nuovo dal punto di vista della sicurezza della Russia". "Armi come il Poseidon vengono testate in conformità con le norme internazionali", aggiunge il portavoce. Tra una domanda e una risposta, rispunta anche il missile Oreshnik, presentato oltre un anno fa da Mosca come un'arma capace di colpire ogni capitale europea. Anche in questo caso, a sentire la Russia, nessuna possibilità di difesa. L'Oreshnik verrà fornito alla Bielorussia: "Oreshnik permetterà alla Bielorussia di sentirsi al sicuro letteralmente da domani", dice Peskov.
(Adnkronos) - FederlegnoArredo conferma il proprio impegno per la transizione sostenibile partecipando, per il terzo anno consecutivo, a Ecomondo, l’evento internazionale di riferimento per la green e circular economy, in programma dal 4 al 7 novembre al Quartiere Fieristico di Rimini. Presente in Hall Sud, stand 107, la Federazione sarà protagonista di un calendario di appuntamenti dedicati ai principali temi ambientali e normativi che interessano il comparto legno-arredo, rinnovando così il proprio servizio a supporto delle imprese della filiera verso modelli produttivi sempre più sostenibili che, pur in linea con le nuove direttive europee, consentano una reale sostenibilità economica e sociale delle misure. Il 2025 rappresenta infatti un anno cruciale per il settore, con l’entrata in vigore di regolamenti come il Ppwr sugli imballaggi, l’Eudr sulla deforestazione di cui non sono ancora ben definiti i contorni e la Responsabilità estesa del produttore (Epr) che vede la Federazione e le aziende dell’arredo impegnate in un progetto concreto che ha voluto anticipare un possibile obbligo di legge. “La presenza a Ecomondo non è solo testimonianza, ma rappresentanza su temi chiave dell’economia circolare, a partire dalla tracciabilità delle materie prime, alla progettazione responsabile”, dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “La sostenibilità - prosegue - è un percorso condiviso che si costruisce insieme alle imprese e alle istituzioni, italiane ed europee con coerenza e visione. È questa la direzione che vogliamo rafforzare a Ecomondo, portando la voce di un settore che pur eccellendo sui temi della sostenibilità è pronta a migliorarsi ancora, in un quadro che sappia però tener conto della reale fattibilità di ogni misura. Un impegno che richiede coerenza, dialogo con l’Europa e la volontà di costruire un sistema industriale competitivo. Essere a Ecomondo rappresenta un’occasione per confrontarci con esperti e istituzioni, e ribadire che la transizione ecologica si costruisce attraverso un’azione di sistema”. Con la partecipazione a Ecomondo 2025, FederlegnoArredo riafferma la propria visione di transizione sostenibile come percorso collettivo, fondato su dialogo, innovazione e responsabilità condivisa. Un impegno che guarda all’Europa, ma nasce in Italia, dal valore delle sue imprese e dalla qualità dei suoi prodotti, ma soprattutto dalla volontà di costruire un’economia circolare realmente competitiva.
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".