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(Adnkronos) - Jovanotti è tornato in sella alla sua amata bicicletta a due anni di distanza dall'incidente in cui ha rischiato di perdere la vita, in Repubblica Domenicana. Stessa bicicletta, stessa determinazione. Lo ha raccontato lui stesso in un video condiviso su Instagram, in cui ha annunciato l’inizio di un viaggio speciale: 770 km da Cortona al Friuli, per raggiungere il palco del 'No Borders Music Festival', dove si esibirà sabato 26 luglio con il suo attesissimo ‘bike concert’. "La bici è la stessa. Come quando si cade da cavallo: si rimonta sullo stesso e si va", dice Lorenzo Cherubini nel video condiviso su Instagram. Il progetto è ambizioso: un chilometro, 770 in totale, per ogni giorno passato dall'incidente. La sfida è quella di pedalare e condividere il viaggio con i fan, tappa dopo tappa. "Al nostro bikeconcert si potrà arrivare solo in bici e ci saranno 6000 ciclisti, e io tra loro ho pensato di onorare l’invito facendo 770 km a pedali, uno per ogni giorno che è passato dal botto di due anni fa", ha spiegato. “Ieri primo giorno con 2500 m di dislivello, è stato fantastico”, ha aggiunto, lasciando intendere che il viaggio sarà faticoso ma pieno di soddisfazioni.
(Adnkronos) - "L’annuncio di nuovi dazi al 30% sulle importazioni europee da parte dell’amministrazione Trump, con entrata in vigore prevista per il prossimo 1° agosto, sta già creando un clima di forte incertezza tra le nostre imprese esportatrici. Gli Stati Uniti rappresentano circa il 9-12% dell’export campano, con un valore stimato intorno a 1,2 miliardi di euro nel 2024, distribuito tra settori chiave come agroalimentare, moda, automotive e aerospazio. L’aumento dei costi doganali potrebbe erodere i margini, rendere meno competitivi i prodotti campani e spingere le aziende a riconsiderare le strategie di mercato". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Antonio Cennamo, vicepresidente del Gruppo Piccola Industria dell’Unione Industriali di Napoli, sui possibili effetti dei dazi Usa al 30% sull'export campano. "Come associazione -continua- stiamo suggerendo di accelerare la diversificazione dei mercati, rafforzare la qualità e la tracciabilità delle produzioni, e chiedere al governo nazionale e all’Ue misure di compensazione concrete". "Le pmi -aggiunge Cennamo- non devono essere lasciate sole in questa fase: serve una risposta coesa e strutturata prima che si arrivi a insensate guerre commerciali di cui il nostro tessuto produttivo non ha alcun bisogno". Ma una spinta all'economia campana, secondo Cennamo, sta arrivando dalla Zes unica. "La Zes Unica rappresenta un cambio di passo importante per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno. È uno strumento che, per la prima volta, unifica il quadro normativo e fiscale in tutto il Sud, superando la frammentazione delle precedenti Zes regionali e aumentando l’attrattività per gli investitori. In Campania stiamo assistendo a un risveglio significativo dell’iniziativa imprenditoriale, con numerosi progetti superiori alla soglia minima dei 200mila euro e alcuni investimenti strategici che superano i 20 milioni",sottolinea. Secondo Cennamo, "va riconosciuto che questa misura sta incentivando non solo l’espansione di imprese già presenti sul territorio, ma anche l’interesse di nuovi operatori che vedono nel Sud un’area finalmente più competitiva". "I segnali di risposta dal tessuto produttivo campano sono incoraggianti, soprattutto nei settori della logistica, dell’agroalimentare evoluto, della manifattura e della meccatronica", sottolinea. E per il vicepresidente del Gruppo Piccola Industria dell’Unione Industriali di Napoli "va ricordato che la Zes unica ha proprio in Campania i suoi investimenti più consistenti dal punto di vista numerico: più della metà del totale". "La Campania è quindi l’area che, nel sistema Zes, attrae il maggior numero di investitori anche internazionali. Sarebbe utile accelerare e semplificare la fruibilità del credito d’imposta perché il sistema di prenotazione e di comunicazione a consuntivo finale rallentano l’utilizzo", sottolinea. Fondamentale per Cennamo nei prossimi anni sarà il contributo dell'intelligenza artificiale. "Oggi l’intelligenza artificiale è un driver essenziale per la competitività. In Campania, solo una parte ancora ridotta delle pmi ha già adottato soluzioni di ia, in linea con la media nazionale che si attesta attorno al 6% per le imprese con almeno 10 dipendenti. Ma la sensibilità sta crescendo rapidamente, anche grazie ai bandi regionali e alle sinergie con università, Digital Innovation Hub e centri di ricerca". "Le strategie che proponiamo come sistema associativo -continua- puntano su quattro direttrici: formazione e aggiornamento delle competenze; accesso agevolato ai finanziamenti per la digitalizzazione; creazione di ecosistemi tecnologici locali; promozione della cultura dell’innovazione anche nelle filiere più tradizionali. In tema di scelte politiche, penso che per gli investimenti in AI sarebbe importante ipotizzare un credito d’imposta ad hoc. L’obiettivo è quello di accompagnare le pmi in un percorso di trasformazione che aumenti produttività, efficienza e apertura ai mercati internazionali", continua. Altro tema centrale per le piccole e medie imprese è il passaggio generazionale. "Il passaggio generazionale -spiega- è un nodo cruciale per la tenuta e l’evoluzione del sistema produttivo. In Campania, come nel resto d’Italia, molte imprese si stanno trovando a gestire questa transizione: tra il 2016 e il 2023, circa il 10% delle pmi italiane ha vissuto un ricambio alla guida. Tuttavia oggi un’ulteriore criticità è legata anche allo scenario di 'inverno demografico' vissuto dall’Italia: un elemento che mette a rischio il 30% delle imprese interessata dal passaggio generazionale. La parola chiave è pianificazione. Occorre avviare per tempo il coinvolgimento dei successori, definire ruoli e governance, investire in formazione manageriale e affiancamento. Stiamo assistendo a una crescente apertura all’inserimento di manager esterni, e alla valorizzazione della sostenibilità e dell’innovazione come principi guida delle nuove generazioni". "Il ricambio generazionale non è solo un atto formale, ma un’occasione per ripensare il modello di business in una chiave più moderna e competitiva, senza trascurare il patrimonio di competenze e relazioni maturato negli anni. Non va trascurato anche un altro elemento: strumenti per il passaggio generazionale in un'azienda sono anche l’apertura del capitale e, in alcuni casi, la quotazione su Euronext per attrarre nuovi investitori e favorire l’ingresso della nuova generazione", conclude.
(Adnkronos) - L’energia solare potrebbe presto trovare una nuova e sorprendente applicazione: il fondo del mare. Una ricerca pubblicata sulla rivista Energy & Environmental Materials ha, infatti, dimostrato che le celle solari a perovskite possono funzionare in modo efficiente anche in ambiente acquatico, aprendo la strada a tecnologie energetiche innovative per l’uso subacqueo. Lo studio è frutto della collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche – coinvolto con l’Istituto di struttura della materia (Cnr-Ism) e l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf) - l’università di Roma Tor Vergata e la società BeDimensional Spa, leader nella produzione di materiali bidimensionali. Sotto i 50 metri di profondità, solo la luce blu-verde riesce a penetrare efficacemente: le celle solari a perovskite, già note per la loro efficienza e versatilità, si sono dimostrate particolarmente adatte a sfruttare questa luce residua. I test condotti con una specifica perovskite di composizione FAPbBr₃, hanno mostrato prestazioni sorprendenti: immerse nei primi centimetri d’acqua, queste celle producono più energia rispetto a quando sono esposte all’aria. “Merito delle caratteristiche ottiche dell’acqua e del suo effetto rinfrescante, che migliora l’efficienza del dispositivo”, spiega Jessica Barichello, ricercatrice del Cnr-Ism che ha coordinato lo studio. “Un ulteriore test di durata ha verificato anche l’aspetto ambientale: grazie all’efficace incapsulamento, basato su un adesivo polimerico idrofobico sviluppato da BeDimensional, dopo 10 giorni di immersione in acqua salata, le celle solari hanno rilasciato quantità minime di piombo, ben al di sotto dei limiti imposti per l’acqua potabile”. “Grazie alla collaborazione con il Cnr-Ism e BeDimensional e alla tecnologia disponibile nel nostro laboratorio Chose, abbiamo validato l’intero processo per l’applicazione del materiale fotovoltaico in perovskite in ambienti subacquei dove vengono sfruttate efficacemente le sue proprietà. Una nuova sperimentazione per noi - commenta Fabio Matteocci, professore associato del dipartimento di Ingegneria elettronica dell’università di Roma Tor Vergata - dal momento che il nostro studio parte dallo sviluppo di nuovi dispositivi fotovoltaici semitrasparenti tramite processi industriali facilmente scalabili per applicazione su edifici”. Oggi troviamo pannelli solari su tetti, serre, edifici, persino nello spazio, ma l’ambiente marino è ancora una frontiera poco esplorata. “Questo lavoro pionieristico non solo mostra che le perovskiti possono operare anche in condizioni umide, ma apre nuove possibilità per l’utilizzo sostenibile dello spazio subacqueo, sempre più impiegato in attività come l’agricoltura marina, l’invecchiamento del vino e altre applicazioni innovative”, conclude Barichello.