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(Adnkronos) - E' vero che a Pasquetta c'è sempre pioggia? Il tabù si confermerà anche lunedì 21 aprile 2025 da Milano a Roma, da Napoli a Palermo? Vale la pensare a cosa fare o conviene arrendersi? A prescindere dalle previsioni meteo, tutti nella giornata successiva alla Pasqua si aspettano un temporale, quasi come fosse tradizione. Ma il binomio Pasquetta e pioggia è davvero una costante? Per rispondere a questa domanda, iLMeteo.it ha analizzato i dati climatologici - piogge, temperature, vento - relativi agli ultimi 50 anni, dal 1975 al 2024, nelle 10 principali città italiane, da Roma a Milano, da Firenze a Bari, fino a Napoli, Palermo, Cagliari, Venezia, Torino e Bologna. Se c'è una città che a Pasquetta ha un feeling particolare con la pioggia, questa è Roma: nel periodo preso in esame ha annoverato quasi 1 lunedì dell’Angelo 'bagnato' su due. La capitale è seguita da Firenze, Bari e Napoli con circa il 38-40% delle Pasquette con almeno uno scroscio di pioggia. A Milano, invece, c’è stata una minore probabilità di pioggia, in 50 anni ha piovuto solo 14 volte Le temperatura quasi mai superano i 24 gradi. Spesso ci siamo trovati a fare i conti con precipitazioni sparse o cieli spesso solcati da nubi. Le temperature minime, infine, sono scese piuttosto di frequente sotto i 5°C (22-30% dei casi) soprattutto al centro-nord con il podio del freddo occupato da Torino, Firenze e Milano. Le città con più vento risultano quelle costiere, con Bari e Cagliari in prima fila. Roma detiene il primato 'pioggia a Pasquetta': 21 volte su 50 ha piovuto. Dalla ricerca emerge che la città con il rischio più alto di pioggia a Pasquetta sia Roma. Dal 1975 a oggi, 21 ‘Pasquette’ su 50 sono state bagnate: le piogge sono aumentate dal 2000 in poi, con 12 giorni di Pasquetta su 25 sotto l’ombrello. La fase storica più sfortunata, in questo senso, è stata quella tra il 2000 e il 2005 quando, praticamente ogni anno, per il giorno di Pasquetta il tempo è stato brutto, salvo rari episodi. Nel 2003 e nel 2004, in particolare, la pioggia risultò forte e in giornate molto perturbate. Da segnalare, infine, il quasi gelo della Pasquetta del 4 aprile 1994, con una minima di 1,7°C, valore molto basso, mai più tornato negli ultimi 30 anni per questa festività. A Milano la parola d’ordine a Pasquetta è ‘clima estremo’ con minime piuttosto basse e/o massime che superano anche i 24°C. Tuttavia, Pasquetta è storicamente salva nel capoluogo meneghino: i dati mostrano come ci sia stato il 28% di pioggia contro il 72% senza temporali. In pratica 3 volte su 4 non è servito l’ombrello. La statistica degli ultimi 50 anni evidenzia anche poco vento per Milano, una caratteristica di quasi tutta la Pianura Padana centro-occidentale. Tra gli episodi più interessanti, quello del 20 aprile 1992, lunedì dell’Angelo di tanti anni fa, con pieno sole e 24,2°C di massima (la Pasquetta milanese più calda dal 1975), e la Pasquetta del 2024, la più piovosa degli ultimi 50 anni. Firenze, medaglia d’argento dietro Roma. Firenze è medaglia d’argento dietro Roma per città più piovosa a Pasquetta. Nel 40% degli anni analizzati, la giornata è stata “disturbata” da scrosci spesso brevi e improvvisi. Il lunedì dell’Angelo con le piogge più intense è stato quello del 4 aprile 1983, seguito a ruota dagli anni 2019 e 2024. In effetti, c’è stato un aumento dei rovesci nel XXI secolo con ben 12 ‘Pasquette’ bagnate su 25. Da sottolineare, infine, come la notte tra la Pasqua e la Pasquetta sia stata fredda nel 26% dei casi con punte ‘gelide’ anche vicine ai 2°C. Di contro, nonostante la posizione al centro della nostra penisola, la massima non ha mai superato i 24°C. Palermo rappresenta la città dove è più difficile fare le previsioni per la Pasquetta: un anno ci sono 27 gradi, due anni dopo 12°C di massima; un anno vede pioggia a dirotto, l’altro un sole cocente con quasi 29°C. Il 34% delle giornate di Pasquetta, dal 1975 a oggi, registra qualche goccia di pioggia - in pratica 1 su 3 - mentre nelle altre due il tempo è stato asciutto. 1 Pasquetta su 3 vede anche soffiare il vento in modo teso, le altre 2 bonaccia. Insomma, un meteo ballerino e variabile. Due i casi storici più significativi: quello del 2024 e quello del 1989, anche se per due motivi opposti: la Pasquetta del 2024 ha fatto registrare quasi 29°C, mentre quella del 1989 (27 marzo) ha visto una minima da brividi per Palermo con soli 6°C all’alba. Anche quest’anno il binomio Pasquetta e pioggia non sembra smentirsi: l'ingresso di aria più instabile in quota, pilotata da un profondo ciclone presente sul Nord Europa, destabilizzerà non poco l'atmosfera aumentando la probabilità dei classici rovesci temporaleschi dapprima su Alpi e Prealpi, in locale estensione poi alle vicine pianure di Piemonte e Lombardia, con precipitazioni isolate attese anche in Emilia Romagna. Dal pomeriggio, anche nel Lazio c’è il rischio di qualche breve rovescio specie sulle zone collinari e montuose. Entro la serata, qualche temporale è previsto sulle regioni tirreniche e su Abruzzo, Molise e nord della Puglia. Maggiori spazi soleggiati sul resto dell'Italia. Un’instabilità diffusa già presente il giorno di Pasqua, quando l’ennesima perturbazione arriverà su parte dell'Italia. Possibili piogge e locali temporali al Nord-Ovest, Sardegna e Toscana. Si tratterà di fenomeni veloci non in grado di rovinare l'intera giornata festiva. Tra il pomeriggio e la serata qualche pioggia tenderà ad estendersi in modo irregolare anche al resto del Nord. Più sole invece sul resto del Centro Sud e Sicilia con temperature massime fin verso i 20-22°C.
(Adnkronos) - E' stata presentata oggi a Roma la Rete Politecnica di Alta Competenza, promossa da Terna in collaborazione con il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Bari. All’evento, organizzato presso la sede del Gruppo, ha partecipato Stefano Paolo Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino, Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano, Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari, e Daniele Amati, Direttore Risorse Umane di Terna. Con la Rete Politecnica di Alta Competenza è stata avviata una stretta sinergia tra le competenze del gestore della rete elettrica nazionale e dei singoli Politecnici, finalizzata alla ricerca, all’innovazione e all’alta formazione a beneficio della sicurezza e della resilienza della rete e del sistema elettrico. "La transizione energetica va affrontata in termini sia strategici che tattici, richiedendo investimenti sia infrastrutturali che di formazione di competenze, poiché include svariati aspetti di tipo scientifico, tecnologico e normativo", commenta Stefano Paolo Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino. "Le università tecnologiche come i Politecnici possono, e devono, quindi mettersi a disposizione della comunità per creare, attraverso reti sinergiche, competenze specifiche trasversali in modo da catalizzarle per arrivare a raggiungere più rapidamente questa transizione. Si tratta dunque per noi di una straordinaria occasione di collaborazione, altamente qualificata, che mette al centro l’alta formazione, per il nostro Ateneo legata strettamente all’attività di ricerca, in questo caso al servizio del sistema elettrico del Paese", aggiunge. "Questa iniziativa rafforza un rapporto consolidato tra il Politecnico di Milano e Terna, impegnati in diversi ambiti di ricerca, come la gestione dei sistemi elettrici con grandi apporti da fonti rinnovabili e la stabilità delle reti elettriche di potenza", sottolinea Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano. "Di fronte al cambiamento epocale che investirà il settore energetico e il mercato del lavoro nei prossimi decenni, la formazione rappresenta un elemento centrale per garantire la competitività del settore industriale e richiede azioni congiunte capaci di incidere in profondità. Ecco perché l’iniziativa di Terna che unisce i tre politecnici, al centro dell’accordo, apre la strada a un nuovo modello di collaborazione in cui il Politecnico di Milano crede fortemente", spiega. "Oggi facciamo un importante passo in avanti nella cooperazione tra università - commenta Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari - per offrire una nuova formazione d’eccellenza agli studenti italiani, ma soprattutto rafforziamo l’ecosistema dell’innovazione, nel settore chiave dell’energia. Sui nuovi sistemi di approvvigionamento energetico - aggiunge - si gioca infatti una partita decisiva, per la competitività del Paese nei prossimi anni. Come Politecnico del centrosud Italia, vogliamo cogliere tutte le opportunità per uno sviluppo sostenibile dell’industria e per l’occupazione qualificata dei laureati". "La collaborazione che abbiamo oggi annunciato è la conferma della volontà del Gruppo di continuare a investire nella formazione di nuove competenze e capacità in grado di contribuire alla realizzazione della Duplice Transizione, Energetica e Digitale. La Rete Politecnica di Alta Competenza realizza una sinergia d’eccellenza e rappresenta una importante opportunità formativa per i giovani, grazie al contributo scientifico dei Politecnici di Torino, Milano e Bari", sottolinea Daniele Amati, Direttore Risorse Umane di Terna. Nell’Anno Accademico 2025-2026 verrà inaugurata la prima edizione del Master Universitario di II livello “Innovazione nei Sistemi Elettrici per l’Energia”, istituito al fine di ricercare competenze specialistiche per il settore elettrico, formando figure professionali qualificate che potranno essere inserite nei processi di selezione e recruiting di Terna. In particolare, grazie al Master saranno creati profili altamente specialistici nel settore ingegneristico per le seguenti qualifiche professionali: esperti in impianti e tecnologie, esperti in asset management, esperti in sistemi elettrici di potenza ed esperti in mercato e regolazione. Il Master, che avrà la durata di 12 mesi, prevede, per ogni studente, un impegno complessivo di 1.500 ore e l’acquisizione di 60 Crediti Formativi Universitari (Cfu). Le attività didattiche saranno articolate in corsi su tematiche specialistiche dell’Ateneo, in corsi di indirizzo curati da Terna e in esperienze pratiche. La Rete Politecnica di Alta Competenza, sotto il coordinamento del Comitato di Indirizzo, prevede la realizzazione di singoli progetti di collaborazione nelle aree Ricerca e sviluppo, Open innovation, Educazione e formazione, Social Impact, declinati, in particolare, nei seguenti ambiti: Gestione di sistemi elettrici zero-carbon a bassa inerzia; Tecnologie applicate all’esercizio, alla pianificazione e strategie di sistema; Protezione, automazione e controllo dei sistemi elettrici; Interazione del sistema con il mercato elettrico; Nuove tecnologie per applicazioni in contesto operativo; Competenze It e di programmazione; Operational improvement e asset optimization per la resilienza ed efficienza della rete; Digitalizzazione e sostenibilità. Nell’ambito dei progetti formativi per lo sviluppo di nuove competenze nel settore dell’energia, Terna ha anche prorogato il Master “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, promosso dal Gruppo in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno, nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab. Il Master, che nelle tre prime edizioni ha visto la partecipazione di oltre 150 giovani, potrà contare su ulteriori due edizioni, fino al 2027. Il progetto ha un impatto positivo anche in termini di efficacia occupazionale e valorizzazione dei territori.
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, aderisce al Green Energy Day 2025, la giornata nazionale dedicata alla transizione energetica, alle rinnovabili e all’efficienza energetica, organizzata dal Coordinamento Free e promossa da Legambiente, con l’obiettivo di offrire ai cittadini l'opportunità di scoprire da vicino come i rifiuti si trasformano in risorse per il territorio. Sabato 12 aprile, dalle 10:30 alle 12, sarà possibile visitare l’impianto di Bresso-Niguarda, un esempio concreto di economia circolare dove i fanghi di depurazione delle acque reflue vengono trasformati in biometano, un combustibile rinnovabile e sostenibile. Durante la visita guidata, articolata in due turni da 45 minuti ciascuno, i partecipanti potranno scoprire le attività legate alla depurazione delle acque e il processo di digestione anaerobica, attraverso il quale i fanghi vengono stabilizzati e trasformati in biogas. Quest’ultimo, ricco di metano, viene successivamente purificato fino a diventare biometano, pronto per essere immesso nella rete come energia pulita. L’impianto di Bresso-Niguarda rappresenta un hub avanzato nella produzione di energia rinnovabile, con una capacità di upgrading potenziata nel 2024 a 155 Sm3/ora di biometano prodotto. Il sito è stato il primo depuratore in Italia connesso alla rete nazionale con immissione di biometano prodotto da fanghi di depurazione, e dal 2019 a oggi sono stati prodotti circa 2,8 milioni di mc di biometano. La partecipazione alla visita è gratuita ma soggetta a prenotazione obbligatoria entro mercoledì 9 aprile, scrivendo all’indirizzo simone.gal@gruppocap.it.