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(Adnkronos) - “La digitalizzazione comporta delle opportunità per poter lavorare meglio e per poter assistere il lavoratore, però queste nuove tecnologie possono portare anche delle criticità. Quindi il ruolo del sindacato è quello di preoccuparsi affinché il lavoratore non subisca questa evoluzione tecnologica della digitalizzazione ma la possa vivere come un attore propositivo”. Lo ha dichiarato Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal, intervenuto a Bologna al convegno 'Presentazione rapporto Salute e sicurezza sul lavoro nella contrattazione collettiva' che si è tenuto all'interno della fiera ‘Ambiente e Lavoro’. “Siamo convinti del ruolo della contrattazione collettiva per cui siamo riusciti a definire nella contrattazione collettiva due grosse misure che possono aiutare sul fronte della sicurezza: da una parte la valorizzazione del preposto, figura chiave secondo il testo unico; e, dall'altra parte, l'incentivazione e la promozione dei sistemi di gestione della sicurezza che tutte le ricerche affermano, correlano con una diminuzione dell'entità e del numero degli infortuni”, ha concluso Margiotta.
(Adnkronos) - "Abbiamo partecipato alle audizioni sul ddl di Bilancio del 2025 dove abbiamo presentato delle richieste di modifica, tra cui alcuni provvedimenti sul concordato preventivo biennale. Riteniamo che o in legge di Bilancio o nel decreto appena varato siano necessari dei chiarimenti al di là di alcune modifiche dello stesso testo. Ad esempio, sarebbe opportuna anche la possibilità di rivedere la volontà di presentazione dell'istanza di concordato preventivo biennale". Ad affermarlo Riccardo Alemanno, presidente nazionale dell'Int, in riferimento al tema del concordato fiscale, al centro del XXIII convegno nazionale dell'Istituto nazionale tributaristi, in corso oggi a Roma.
(Adnkronos) - L’Italia conferma la propria leadership in termini di sicurezza alimentare, con il 99,5% dei campioni con residui al di sotto dei limiti di legge. Il settore agricolo, inoltre, continua a ridurre l’utilizzo di energia e le sue emissioni, inclusi i gas ad effetto serra, utilizzando gli agrofarmaci in maniera sempre più ottimizzata, come confermano le vendite degli ultimi 10 anni diminuite del -14%. E' questa la fotografia che emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, un report che, da un anno a questa parte, fornisce informazioni sullo stato dell'arte dell'agricoltura italiana e del comparto agricolo. “I nuovi numeri raccolti dall’Osservatorio Agrofarma - ha dichiarato Paolo Tassani presidente di Agrofarma-Federchimica - confermano il percorso virtuoso dell’agricoltura italiana, volto alla razionalizzazione delle risorse e all’adozione di soluzioni sempre più orientate alla sostenibilità. Con questo progetto vogliamo superare e contrastare la logica che associa l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente, fornendo una rappresentazione corretta del nostro comparto lontana da falsi miti e fake news che non rappresentano quello che è l’impegno reale e quotidiano di tutti gli operatori del settore”. La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Areté, The Agri-food intelligence company, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food. “Il nuovo aggiornamento dell’Osservatorio Agrofarma va confermandoci l’immagine di un settore con alta propensione all’innovazione, che sta supportando il percorso non facile della nostra agricoltura verso la progressiva riduzione degli impatti ambientali, pur tutelando le rese produttive. La sfida è questa: che innovazione e tecnologia corrano ad un ritmo sufficiente per difendere la produttività agricola anche a fronte delle forti riduzioni di input – agrofarmaci in primis – che si registrano ormai da anni, anche per effetto della spinta data dalle policy di settore”, afferma Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl. Come anticipato, prosegue il miglioramento delle performance ambientali agricole: in termini assoluti, il settore agricolo italiano ha le emissioni complessive più basse rispetto ai Paesi UE presi a confronto (Francia, Germania e Spagna). Le emissioni di ammoniaca, infatti, continuano a ridursi e l’obiettivo di contenimento delle stesse concordato con l’UE per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021, mentre prosegue anche il percorso di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Emerge, inoltre, con chiarezza l’impegno delle Imprese del settore nello sviluppo di agrofarmaci innovativi e meno impattanti, dimostrato dal fatto che oltre l’83% degli agrofarmaci presenti sul mercato italiano è stato approvato o rinnovato dopo il 2011. Mentre la riduzione delle quantità vendute di prodotti fitosanitari in Italia, diminuite complessivamente del -14% negli ultimi 10 anni, mostra come l’industria, da tempo, sia impegnata in un percorso di costante ottimizzazione dell’uso di agrofarmaci. Un trend che, tuttavia, non riguarda la categoria dei prodotti a base di sostanze a basso rischio, cresciuta di oltre il 6000%. Infine, per la prima volta all’interno dell’Osservatorio sono stati analizzati anche i dati relativi al clima e agli effetti meteorologici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni e i cui effetti sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Sono stati, infatti, monitorati gli indicatori di temperatura e precipitazioni che influenzano maggiormente la produzione agricola, la salute delle piante e la disponibilità di risorse idriche. Se dal 1997 in poi le temperature medie in Italia hanno subito un aumento rispetto al periodo precedente, negli ultimi dieci anni lo scostamento si è accentuato, con valori di anomalie annuali sempre superiori ai +0,7 °C, accompagnati da precipitazioni particolarmente irregolari, che suggeriscono una variabilità climatica crescente. Tali fattori hanno indubbie conseguenze sulla capacità produttiva di diverse culture e sullo sviluppo di determinate avversità, che le nostre Imprese si impegnano a contrastare attraverso la messa a punto di agrofarmaci sempre più innovativi per salvaguardare la produttività agricola. L’Osservatorio Agrofarma, dunque, fa emergere l’alta propensione dell’intero comparto all’innovazione, alla sostenibilità e alla sicurezza, nonché un’elevata attenzione verso le sfide che il settore agricolo dovrà affrontare nei prossimi anni anche a causa degli eventi climatici che stiamo vivendo. In questo contesto, le Imprese di Agrofarma sono in prima linea per fornire agli agricoltori prodotti e soluzioni che, combinati e integrati tra loro, consentano di rispondere con sempre maggiore efficacia e rapidità alle sfide che si presenteranno.