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(Adnkronos) - Le condizioni cliniche di Papa Francesco "sono rimaste stabili. Ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi. Il Santo Padre è apiretico e non mostra leucocitosi". Lo fa sapere il Vaticano aggiornando il bollettino medico sulle condizioni di salute del Pontefice ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale. "I parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili; ha continuato ad alimentarsi e ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente. Non ha presentato episodi di broncospasmo", spiega ancora il bollettino. "Il Santo Padre è sempre vigile ed orientato. Nel pomeriggio ha ricevuto l’Eucarestia, quindi si è dedicato alla preghiera. La prognosi rimane riservata", annota il bollettino. Ieri nel primo pomeriggio Bergoglio aveva avuto una crisi isolata di broncospasmo con vomito per cui era stato prontamente broncoaspirato iniziando una ventilazione meccanica non invasiva. Il quadro clinico, registrano fonti vaticane, resta "complesso" con i medici che non sciolgono la prognosi. Il Papa non ha un'alimentazione endovenosa, si apprende da fonti vaticane che spiegano che il Pontefice può mangiare cibo solido. Le medesime fonti fanno sapere che il Pontefice può muoversi e camminare, ovviamente per quanto gli è possibile date le note difficoltà di deambulazione. L'assenza di leucocitosi, a 24 ore dal broncospasmo di ieri pomeriggio, indica che non è in corso un'infezione. Il Pontefice oggi, sempre a quanto si apprende da fonti vaticane, è andato nella cappellina vicina alla sua stanza al Gemelli per raccogliersi in preghiera per una ventina di minuti. Il Papa è di buon umore, fanno sapere ancora le fonti, precisando che oggi è stata una giornata di maggiore riposo, e spiegano che è lui stesso a prendere le decisioni. Domani - come già accaduto nelle due scorse domeniche - l'Angelus sarà solo in forma scritta.
(Adnkronos) - “L’annuncio dell’amministrazione Trump sull’imposizione di dazi del 25% sulle esportazioni europee può segnare un cambiamento drastico nelle relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Parliamo di una misura che rischia di avere ripercussioni rilevanti non solo sulle dinamiche commerciali, ma anche sull’occupazione e sulla competitività delle imprese italiane. Le conseguenze, infatti, non si limiterebbero alla sola contrazione del commercio estero, ma si rifletterebbero direttamente sull’occupazione e sugli investimenti delle imprese italiane. Una diminuzione delle esportazioni potrebbe ridurre i margini di molte aziende con una forte vocazione internazionale, mettendo a rischio posti di lavoro e strategie di sviluppo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Pietro Abate, segretario generale Camera di Commercio di Roma, dopo l'annuncio di Trump sui dazi al 25% sui prodotti europei. Per questo, secondo Abate, "occorre una risposta tempestiva e coordinata a livello europeo per difendere il tessuto economico e produttivo del Paese. Al contempo, è fondamentale un’azione incisiva delle istituzioni italiane per sostenere le imprese esportatrici, mitigare gli effetti negativi e garantire la tutela dei lavoratori". "Non a caso, soltanto pochi giorni fa, come Camera di Commercio di Roma abbiamo elaborato una stima potenziale dell’impatto immediato di dazi tra il 10% e il 15% su settori strategici dell’economia del Lazio. Erano previsioni troppo ottimistiche. È chiaro che con un incremento al 25%, l’impatto potrebbe essere ancora più grave, colpendo in particolare i settori chiave dell’economia italiana. Il tempo stringe”, conclude.
(Adnkronos) - "Il nostro è un mondo un po' particolare per la natura stessa dell'impianto sportivo. I campi da golf appartengono a società private o ad associazioni sportive private. Per quanto riguarda il censimento, per noi è una cosa molto semplice: una società sportiva, per essere affiliata alla Federazione, dovrà disporre di un impianto omologato. Abbiamo più tipi di omologazioni, in funzione alla tipologia di impianto. Abbiamo impianti promozionali e campi regolamentari dove si possono svolgere manifestazioni di livello internazionale che sono 160-180 sul totale di 400 strutture affiliate. La nostra omologazione dura dieci anni e dopo dieci anni deve essere ri-verificata per adeguarsi ai nuovi assetti, soprattutto in materia di sicurezza. Per noi questo aspetto è molto semplice, ci sentiamo privilegiati". Così Franco Piras, consigliere della Federazione italiana golf, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, giunto alla IX edizione. Un incontro che si posiziona tra i numerosi appuntamenti che compongono la rosa di eventi del palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. Per la Federazione italiana Golf il tema sicurezza è molto importante: "Sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio, sia per quanto riguarda gli utenti e i lavoratori che, nel nostro caso, lavorano all’aria aperta, le procedure standard di sicurezza sono normate dal Codice Civile. Molto importante, soprattutto per gli atleti -aggiunge- il safeguarding, introdotto nel 2024. Per il resto, ci rifacciamo fondamentalmente alle norme del Coni", afferma.