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(Adnkronos) - E' di 88 morti il bilancio dei raid israeliani di ieri nel nord della Striscia di Gaza, con 66 vittime che si contano solo in un bombardamento di una zona residenziale nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia. Lo ha riferito il giornale palestinese Filastin, che cita fonti locali, secondo cui la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, mentre si contano decine di feriti e dispersi. Continua intanto a salire il bilancio del raid attribuito a Israele contro Palmira, nel centro della Siria: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra, i morti sono 68, di cui 42 combattenti siriani filoiraniani e 26 stranieri, per la maggior parte iracheni della milizia Harakat Hezbollah al Nujaba oltre a quattro libanesi di Hezbollah. Almeno 50 i feriti, tra cui sette civili. Il governo di Damasco conferma invece 36 vittime. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu riceverà oggi l'inviato americano Amos Hochstein, che sta lavorando al cessate il fuoco con Hezbollah in Libano. Lo ha annunciato il portavoce del primo ministro, Omer Dostri, all'indomani dell'arrivo di Hochstein in Israele, dove ha già incontrato il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer. Il Senato degli Stati Uniti ha respinto nella notte alcune risoluzioni presentate da Bernie Sanders per vietare la vendita di armi a Israele. Solo 18 senatori (tutti democratici) hanno votato a favore - e 79 contro - dei testi che volevano bloccare l'invio di munizioni per i carri armati, granate da mortaio e kit per trasformare le cosiddette 'bombe stupide' in bombe di precisione. "Secondo le Nazioni Unite, gran parte della comunità internazionale e tutte le organizzazioni umanitarie presenti a Gaza, Israele sta chiaramente violando il diritto umanitario internazionale. In queste circostanze, è illegale che il governo statunitense fornisca a Israele altre armi offensive. Gli Stati Uniti non possono essere complici di queste atrocità”, ha dichiarato il senatore indipendente del Vermont.
(Adnkronos) - Con l'arrivo delle festività natalizie, cresce la domanda di personale stagionale in tutta Italia. Anche nel 2024 il Natale si conferma dunque un periodo ricco di opportunità professionali: con Openjobmetis, agenzia per il lavoro, sono oltre 5.000 le posizioni aperte in numerosi ambiti. In particolare, i settori che devono far fronte all’aumento dell'attività, sono quelli della logistica, della grande distribuzione organizzata (gdo) e della vendita al dettaglio. Un’occasione importante, dunque, per chi desidera entrare nel mondo del lavoro o per chi cerca un impiego stagionale. Il clima di condivisione tipico del Natale spinge in modo particolare il settore della logistica e del confezionamento alimentare. Openjobmetis ha infatti più di 1.800 posizioni aperte per magazzinieri e addetti all’imballaggio, figure chiave per sostenere la catena di approvvigionamento e la distribuzione dei prodotti durante le festività. Anche il settore della gdo richiede numerose Risorse Umane, con oltre 1.150 posizioni per cassieri, banconisti, scaffalisti e inventaristi, necessari per gestire l’afflusso di clienti nei supermercati e ipermercati durante il periodo natalizio. Ma le opportunità non si fermano alla logistica e alla gdo. Openjobmetis offre anche circa 950 posizioni nel settore retail, alla ricerca di addetti alle vendite e commessi, e oltre 800 posizioni nel comparto produzione, con ruoli per operai di produzione e manutentori meccanici. "Il mercato del lavoro stagionale natalizio - commenta Elisa Fagotto, candidate manager di Openjobmetis - continua a rappresentare uno snodo fondamentale per le imprese e una porta di ingresso nel mondo del lavoro per tanti. Nonostante il contesto economico complesso, le aziende mantengono un atteggiamento positivo e proattivo, concentrandosi su settori cruciali per il periodo natalizio, come la logistica e la vendita al dettaglio. La somministrazione rappresenta una soluzione che consente alle persone di mettersi alla prova in ambiti diversi e, in molti casi, di avviare un percorso che può trasformarsi in un contratto stabile nel medio-lungo periodo".
(Adnkronos) - In Italia 7 famiglie su 10 (69%), pari a 17,7 milioni di nuclei familiari, consumano prodotti a base vegetale e quasi 1 famiglia su 2 (47%) acquista abitualmente questi alimenti. C'è un consenso diffuso da parte degli italiani verso ognuna delle diverse categorie merceologiche di questo comparto: oggi, infatti, ben 13 milioni di famiglie italiane (51%) consumano 'secondi vegetali', mentre 10,7 milioni (42%) acquistano 'bevande vegetali'. Più contenuto invece il numero di famiglie in cui si consumano 'alternative vegetali allo yogurt', ovvero 4,3 milioni (17%), o anche 'gelati e dessert a base vegetale', pari a 3,4 milioni (13%). È quanto emerge dall'analisi commissionata dal Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food all'Istituto di ricerca NielsenIQ, dal titolo 'Prodotti a base vegetale: motivazioni di acquisto e core target', che ha indagato l'approccio al consumo degli italiani verso questi prodotti. "L'indagine conferma che i prodotti a base vegetale non sono una moda effimera, ma rappresentano una scelta consapevole del consumatore, alla quale le nostre aziende rispondono portando sulle tavole prodotti di qualità, versatili, buoni e semplici da preparare - afferma Sonia Malaspina, presidente del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food - Il mercato dei prodotti a base vegetale è cresciuto negli ultimi anni ed è destinato a svilupparsi ulteriormente per una ragione molto semplice: i prodotti a base vegetale incontrano e appagano le richieste di tanti consumatori. Del resto, cibi come le polpette di melanzane, le panelle di ceci o le bevande di mandorla, solo per citarne qualcuno, fanno parte da sempre della nostra cultura culinaria”. A tavola c'è posto per tutti e i dati emersi lo confermano: il consumo di prodotti a base vegetale, infatti, è vissuto da parte di un gran numero di nostri connazionali all'insegna di uno stile di vita alimentare vario ed equilibrato, che include anche le proteine animali: in media 2 famiglie italiane su 3 (66%) acquistano i prodotti a base vegetale 'in alternativa' a quelli a base di proteine animali. Da evidenziare, infine, come la tendenza all'acquisto di questi prodotti riguardi trasversalmente tutte le famiglie e non solo quelle dove si segue una dieta vegana o vegetariana. Dall'indagine è emerso come i prodotti a base vegetale siano apprezzati dagli italiani trasversalmente, in tutte le diverse categorie merceologiche che compongono questo comparto. A partire dai 'secondi vegetali' (come burger, affettati vegetali o sostituti dei formaggi, ecc...) che risultano la tipologia di prodotti più acquistati dai nostri connazionali. In Italia, li portano in tavola ben 13 milioni di famiglie (51% del totale) e lo fanno circa 1 volta alla settimana. Anche le 'bevande a base vegetale' rappresentano un segmento particolarmente apprezzato, con una richiesta in crescita. Oggi, nel nostro Paese, oltre 4 famiglie su 10 (42%) consumano questi prodotti e lo fanno in media 2-3 volte a settimana. Per quanto riguarda 'le alternative vegetali allo yogurt', la ricerca evidenzia come questo segmento sia consumato in totale da 4,3 milioni di famiglie (17% totale Italia), con una frequenza di più di 1,4 volte a settimana e un target un po' più femminile: 54% delle donne vs 46% degli uomini. Infine, sono 3,4 milioni le famiglie (pari al 13% di quelle italiane) che scelgono una merenda o un fine pasto a base di 'dessert e gelati vegetali'. All'interno di questo segmento, il gusto, il prezzo e la promozione sono i motivi di acquisto più importanti per chi compra questi prodotti. Le famiglie acquirenti 'non occasionali' di prodotti a base vegetale, circa 12,2 milioni, risultano più concentrate nel Nord Italia. Si tratta di persone con un'età media di circa 25-54 anni, che vivono prevalentemente in nuclei familiari medio-grandi, in cui il responsabile acquisti è in età centrale (45-50anni) e con figli dagli 11 anni in avanti. In particolare, si tratta di persone alla ricerca di cibi e bevande con garanzie di caratteristiche nutrizionali e gusto. Sono sportivi, con molteplici interessi e una buona affinità con la rete. Critici e attenti a ciò che mangiano, leggono e si informano su ciò che acquistano e sono curiosi e aperti alle novità. Gli italiani che consumano abitualmente prodotti vegetali hanno in generale una propensione ad acquisti sostenibili: più di 1 su 2 (il 56%), quando fa spesa al supermercato, cerca prodotti che rispettano l'ambiente ed etici, mentre per il 53% vale la pena spendere di più per prodotti con una maggiore impronta ecologica.