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(Adnkronos) - Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha presentato un atto ad un giudice federale con la richiesta di ordinare ad Alphabet la vendita del suo browser Google Chrome, condividere dati e risultati di ricerca con i concorrenti e adottare una serie di altre misure per porre fine al suo monopolio sulla ricerca di Internet. “Il comportamento illegale di Google ha privato i rivali non solo di canali di distribuzione critici, ma anche di partner di distribuzione che avrebbero potuto altrimenti consentire l'ingresso in questi mercati da parte dei concorrenti in modi nuovi e innovativi”, ha dichiarato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ) in un documento del tribunale. I documenti del tribunale depositati mercoledì sera ampliano un precedente schema su come gli Stati Uniti vogliono porre fine al monopolio di Google. All'epoca, Google aveva definito le proposte radicali, affermando che avrebbero danneggiato i consumatori e le imprese statunitensi e scosso la competitività americana nel campo dell'intelligenza artificiale. L'azienda ha dichiarato che ricorrerà in appello.
(Adnkronos) - "Abbiamo partecipato alle audizioni sul ddl di Bilancio del 2025 dove abbiamo presentato delle richieste di modifica, tra cui alcuni provvedimenti sul concordato preventivo biennale. Riteniamo che o in legge di Bilancio o nel decreto appena varato siano necessari dei chiarimenti al di là di alcune modifiche dello stesso testo. Ad esempio, sarebbe opportuna anche la possibilità di rivedere la volontà di presentazione dell'istanza di concordato preventivo biennale". Ad affermarlo Riccardo Alemanno, presidente nazionale dell'Int, in riferimento al tema del concordato fiscale, al centro del XXIII convegno nazionale dell'Istituto nazionale tributaristi, in corso oggi a Roma.
(Adnkronos) - "L’impatto del settore agricolo sull’ambiente sta migliorando secondo i dati del settore. Abbiamo analizzato l’evoluzione delle vendite degli agrofarmaci che segna una diminuzione dei volumi dei prodotti venduti ma raddoppiano i principi attivi negli ultimi dieci anni dei prodotti di tipo biologico". A dirlo dichiara Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl, società indipendente di ricerca responsabile scientifica del report sugli agrofarmaci presentato oggi dall’Osservatorio Agrofarma a Roma presso Palazzo Ripetta. "In realtà - ha spiegato - all’interno del mercato degli agrofarmaci che è in contrazione, in risposta alla domanda di sostenibilità, abbiamo un aumento dei principi attivi biologici che salgono. Bisogna sottolineare la contrazione delle grandi colture italiane, spicca tantissimo quella del mais, con un -32%, penalizzato dagli andamenti produttivi degli ultimi anni che ha lasciato spazio alla soia e ad altre colture sostitutive. Inoltre va segnalato per le colture frutticole l’espansione del nocciolo come superficie coltivata dovuta agi investimenti di aziende capo filiera". "Un dato da segnalare - ha sottolineato - è un caso di rese proprio del nocciolo perché molte delle superfici nuove non sono ancora in piena produzione. Dal punto di vista meteorologico abbiamo osservato l’incremento delle temperature, l’aumento dei giorni molto caldi nell’arco degli ultimi dieci anni, costantemente sopra la media nell’ultimo trentennio. E anche la forte variabilità per quanto riguarda le piogge tra annate molto siccitose e annate molto piovose che impatta sulle tecniche agronomiche e di difesa delle colture”.