ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "Perché un italiano dovrebbe tifare per lui?". Bruno Vespa attacca Jannik Sinner su X dopo la decisione del tennista altoatesino di non prendere parte alla Coppa Davis. "Parla tedesco (giusto, è la sua lingua madre), risiede a Montecarlo, si rifiuta di giocare per la nazionale", aggiunge il giornalista che poi commette una gaffe quando scrive: "Onore ad Alvarez che gioca la coppa Davis con la sua Spagna", riferendosi con tutta probabilità ad Alcaraz. La critica, e il relativo errore non sono passati inosservati agli utenti del social che hanno iniziato a commentare con una serie di post poco lusinghieri. "Forza Jannik sempre!!! lo spagnolo si chiama Alcaraz!!!! E Comunque un italiano tifa per Sinner perché oltre ad essere un grande professionista sta portando lustro al nostro paese con la sua bravura, educazione ed intelligenza, cose molto rare ultimamente!", scrive un utente, mentre un altro ironizza: "Però Alvarez, il grande, irreprensibile Alvarez. Non sapevo facesse anche tennis (Cit.)". "Spero che ti abbiano hackerato il profilo perché questa roba non si può sentire....", si augura un altro follower. mentre un altro si chiede: "Sei serio? In ogni caso, prima di parlare di sport, inizia a studiare. Quando hai finito di studiare, ricomincia da capo e ripeti l’operazione un centinaio di volte. Non sono certo che possa essere sufficiente, ma potrebbe trattarsi di un inizio". Tra i difensori dell'altoatesino, spiccano nomi della politica e dello sport. Nello schieramento pro Sinner c'è anche Matteo Salvini. "Non farei il processo a Sinner, è un orgoglio italiano", dice il leader della Lega. "Capisco la rabbia, la frustrazione, l'invidia di qualche tennista da salotto, ma godiamoci un campione che ci invidia il mondo", aggiunge a margine della firma del progetto per la realizzazione del nuovo conservatorio del quartiere Rogoredo, a Milano. "Jannik ci porta già onori, gloria e vittorie come italiano con i suoi risultati nel circuito Atp, sta facendo cose straordinarie, per cui ci sta che si possa fermare un attimo, anche perché l’Italia ha un’ottima squadra in Davis", dice Dino Zoff, totem del calcio italiano, a Un giorno da pecora su Radio1. "Penso che il suo gesto verrà capito dai tifosi, visti i risultati che porta agli italiani con tutte le sue vittorie", aggiunge il portiere e capitano dell'Italia campione del mondo nel 1982. Se Nicola Pietrangeli ha criticato la scelta di Sinner, Paolo Bertolucci la giudica in maniera diversa. "Era nell'aria che dopo aver vinto due volte la Coppa Davis, quest'anno non l'avrebbe giocata. Negli ultimi anni tanti abbiamo visto spesso grandi giocatori rinunciare a scendere in campo, da Federer a Djokovic, fino a Nadal e Alcaraz", dice l'ex capitano azzurro di Coppa Davis all'Adnkronos. "Nel tennis moderno la Coppa Davis conta sempre meno, è diventata una competizione secondaria -sottolinea Bertolucci vincitore della Coppa Davis da giocatore nel 1976-. Contano gli Slam, sono quelli che i grandi giocatori vogliono vincere. Poi ci sono i Masters 1000 che fanno da preparazione agli Slam e sono comunque importante perché danno soldi e punti per il ranking. La Davis viene dopo, quella di Sinner non è la prima né l'ultima rinuncia che vedremo".
(Adnkronos) - Parte dalla Casa di reclusione di Milano Opera il cammino verso la Giornata nazionale della colletta alimentare, che si terrà il prossimo sabato 15 novembre in tutta Italia. Un luogo simbolico per lanciare un’iniziativa che, da 29 anni, coinvolge milioni di persone in un gesto semplice e condiviso di solidarietà: donare parte della propria spesa per chi è in difficoltà. La scelta del carcere di Opera come sede dell’evento di lancio non è casuale: rappresenta il valore educativo e rigenerativo della Colletta, capace di raggiungere e coinvolgere tutti, anche chi vive situazioni di fragilità e restrizione. Da oltre 15 anni, infatti, la Colletta Alimentare è presente anche negli istituti penitenziari, grazie all’iniziativa di associazioni quali Incontro e Presenza, il cui presidente Fabio Romano ha ricordato che nel 2024 hanno aderito circa 40 carceri in tutta Italia, dove le persone detenute hanno potuto contribuire acquistando e donando alimenti, diventando parte attiva di una catena di bene che unisce chi dona e chi riceve. Nel suo intervento ha raccontato alcune testimonianze raccolte nelle scorse edizioni: “Quando arriva un’iniziativa come questa, ti senti preso sul serio da qualcuno. Non è solo il non sentirsi dimenticati: è capire che anche da qui dentro possiamo fare qualcosa di buono per gli altri. Possiamo dimostrare a chi è fuori che siamo capaci di gesti generosi. E quando ti senti guardato così - non per quello che hai sbagliato, ma per quello che puoi ancora dare - cominci a credere che è possibile, e persino bello, vivere in un altro modo” e ancora “Il carcere e la Colletta sono diventati per me l’occasione per ritrovare speranza e provare a dare un senso a tutto, anche al carcere”. Un gesto che è reso possibile dalla collaborazione delle istituzioni penitenziarie, come ricordato da Incoronata Corfiati, primo dirigente di polizia penitenziaria provveditorato regionale Lombardia che ha voluto sottolineare come la Colletta Alimentare è un’occasione preziosa per far conoscere la realtà penitenziaria al mondo esterno e offrire un esempio positivo di vicinanza verso chi vive situazioni di fragilità. Un impegno condiviso, quello della Colletta Alimentare, che unisce mondi diversi in un’unica rete solidale. E' proprio in questa alleanza che si riconosce il senso più profondo dell’iniziativa, come sottolinea Marco Piuri, presidente di Fondazione Banco Alimentare ETS: “La Colletta Alimentare è un’iniziativa di sensibilizzazione contro la povertà alimentare e un gesto educativo semplice e accessibile a tutti. In un momento in cui cresce la domanda di aiuto - con i recenti dati Istat che ci dicono che nel nostro Paese 5,7 milioni di persone (9,8%) di cui 1,28 sono minori e 2,2 milioni famiglie (8,4%) vivono in povertà assoluta - la Colletta Alimentare diventa ancora più preziosa, perché permette a ciascuno di sentirsi utile per gli altri. È un gesto semplice alla portata di tutti e la partecipazione delle persone detenute testimonia che è un gesto che può generare valore e speranza, anche nei luoghi dove la vita appare più difficile”. Un messaggio ripreso anche dal vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, avvocato Fabio Pinelli che sottolinea la valenza rieducativa dell’iniziativa: “C’è una tendenza sbagliata a considerare la detenzione come qualcosa che non riguarda la società civile, come se il carcere fosse un luogo da rimuovere mentalmente, estraneo alla comunità. Invece il carcere ne è parte integrante: è un luogo dove i principi costituzionali devono trovare piena attuazione e dove la rieducazione può diventare concreta solo attraverso un rapporto virtuoso tra il dentro e il fuori. Iniziative come la Colletta Alimentare, presentata oggi, restituiscono valore a quel legame, coinvolgendo non solo i detenuti ma anche l’intero mondo carcerario - dalla polizia penitenziaria agli educatori - in un percorso comune. E' un segnale importante: si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile”. Anche Mons. Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che “è un segno potente vedere nascere da un luogo complesso e doloroso, un’opera di bene così concreta: dimostra che anche un gesto semplice può riaccendere legami umani e sociali, di cui le nostre città hanno oggi profondo bisogno. Vorrei che da qui partisse un messaggio per tutti: sconfiggiamo la tristezza di un mondo chiuso in sé stesso. Nel cuore di ciascuno c’è una scintilla di bene, capace di riaccendere l’amore anche nei luoghi più oppressi. Da qui può ripartire la speranza: si può rinascere, tutti, nessuno escluso”. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta per la Fondazione Banco Alimentare l’appuntamento cardine dell’anno, sia per il valore ideale che operativo. Organizzata e coordinata da Fondazione Banco Alimentare con il contributo indispensabile delle Organizzazioni Banco Alimentare territoriali, la Colletta mobilita ogni novembre circa 160.000 volontari presso 12.000 punti vendita della grande distribuzione organizzata, invitando i cittadini a donare parte della propria spesa. Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti distribuite poi a oltre 7.600 strutture caritative che aiutano 1.755.000 persone in difficoltà in tutta Italia.
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.