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(Adnkronos) - La crisi in Corea del Sud non riguarda 'solo' Seul ma è destinata ad avere ripercussioni ben al di là dei confini istituzionali nazionali. L'introduzione della legge marziale, il dietrofront del presidente Yoon Suk Yeol e ora lo spettro dell'impeachment sono un'onda lunga che non si ferma attorno al 38esimo parallelo, ma potrebbe arrivare in Europa e, in particolare, alla guerra fra la Russia e l'Ucraina. La dichiarazione di legge marziale da parte del presidente sudcoreano è dovuta alla situazione politica interna e non al timore di un imminente attacco da parte della Corea del Nord, spiegava a Newsweek un funzionario del suo ufficio, che ha detto che la decisione, poi ritirata, del capo dello Stato era motivata da "una situazione principalmente interna. Credeva di non poter gestire il governo come al solito". Eppure, nel suo annuncio a sorpresa di martedì, Yoon aveva dichiarato che la legge marziale era volta a sradicare "le forze filo-nordcoreane e a proteggere l'ordine costituzionale della libertà". Qualunque siano le ragioni del presidente, tuttavia, le ripercussioni non riguarderanno esclusivamente il Paese. Se, infatti, gli eventi di martedì non hanno precedenti in Corea del Sud dagli anni '80 e la decisione di Yoon è stata avvertita come un grande shock "profondamente preoccupante per la democrazia sudcoreana" - come ha commentato Chris Deacon, professore associato di politica e relazioni internazionali presso la School of Oriental and African Studies di Londra - le conseguenze e il vantaggio potrebbe andare tutto a favore di Pyongyang e di Mosca. Le tensioni tra il nord e il sud nella penisola coreana sono peggiorate nel corso dell'anno. La Corea del Nord ha ufficialmente ritirato la politica di riconciliazione portata avanti per decenni, ha fatto saltare in aria i principali collegamenti di transito con il sud e ha inviato migliaia di palloncini pieni di spazzatura oltre il confine, mentre la Corea del Sud ha preso di mira il nord con propaganda anti-regime. Le due nazioni sono ancora tecnicamente in guerra e lo sono da quando un armistizio ha segnato la fine della guerra di Corea nel 1953. Ma la Corea del Sud teme il rapporto sempre più stretto di Pyongyang con Mosca, l'aiuto che si pensa il Cremlino stia fornendo ai programmi di armi convenzionali e nucleari della Corea del Nord e l'esperienza che migliaia di soldati nordcoreani stanno acquisendo combattendo per la Russia contro l'Ucraina. È difficile dire quale sia stata la spinta esatta che ha spinto Yoon a dichiarare la legge marziale a questo punto, ma "la logica è più interna che internazionale", ha affermato Andrew Yeo, ricercatore senior del Center for Asia Policy Studies della Brookings Institution con sede a Washington, DC. Potrebbe trattarsi di un "errore politico" da parte di Yoon, dovuto al predominio dell'opposizione nell'Assemblea nazionale e ai "cattivi rapporti del presidente con il suo stesso partito", ha affermato Ramon Pacheco Pardo, professore di relazioni internazionali al King's College di Londra. "In termini di relazioni con gli Stati Uniti, questa decisione indebolirà significativamente la posizione del Presidente Yoon, poiché la popolazione sudcoreana si opporrà fermamente. Quindi, Washington dovrà vedersela con uno Yoon indebolito, che potrebbe non sopravvivere politicamente se i partiti liberale e conservatore si unissero". I leader di Pyongyang, Pechino e Mosca stanno probabilmente monitorando gli sviluppi a Seul, attenti al possibile indebolimento di un baluardo chiave del potere degli Stati Uniti nella regione, e tutti gli occhi sono ora puntati sulla Corea del Nord, che potrebbe essere intenzionata a sfruttare il caos politico a proprio vantaggio. "Qualsiasi instabilità in Corea del Sud ha importanti ripercussioni sulle nostre politiche indo-pacifiche", ha detto il colonnello statunitense in pensione Cedric Leighton alla Cnn, sottolineando come le truppe statunitensi nel paese siano attrezzate per uno scenario di combattimento immediato contro la Corea del Nord. "Meno stabilità c'è in Corea del Sud, peggio diventa per noi raggiungere i nostri obiettivi politici". Ma tornando alle possibili implicazioni per l'Ucraina, la notte di sconvolgimenti politici in Corea del Sud costituisce un grande potenziale per le conseguenze significative che potrebbe avere di fronte a una Corea del Nord che, assieme alla Cina, sta rafforzando il suo allineamento con la Russia. L'alleanza tra Stati Uniti e Corea del Sud - scrive la Cnn - è per entrambi i Paesi un pilastro della pace nella regione, dove la Corea del Nord continua a minacciare la Corea del Sud e gli Stati Uniti con il suo programma di armi illegali. Minaccia che è diventata ancora più acuta da quando la Corea del Nord ha intensificato la sua partnership con la Russia , inviando munizioni, missili e soldati per supportare la guerra di Mosca contro l'Ucraina. Di recente, il governo Yoon aveva dichiarato che l'invio di truppe nordcoreane in Ucraina potrebbe indurlo a rivalutare il livello di sostegno militare fornito al paese dilaniato dalla guerra, al quale non fornisce direttamente armi letali. Tutto ciò aumenta la posta in gioco internazionale per l'attuale momento politico, qualunque sia l'esito per Yoon, secondo Edward Howell, docente di politica all'Università di Oxford nel Regno Unito, che si occupa principalmente della penisola coreana. "In un momento in cui gli interessi della Corea del Sud nella guerra in Ucraina hanno acquisito importanza, dato il coinvolgimento ormai a pieno titolo della Corea del Nord, la cooperazione di Seul con gli alleati non può essere ostacolata dalla divisione interna", ha affermato. Difficile, in ogni caso, che nel prossimo futuro Seul invii armi a Kiev, ha commentato intanto l'ambasciatore russo a Seul Georgy Zinoviev. "Considerati i drammatici sviluppi nella politica della Corea del Sud, la questione degli aiuti a Kiev non dovrebbe essere tema di discussione nel prossimo futuro", ha dichiarato, intervistato da Rossiya-24. Una volta trapelata la notizia dell'invio al fronte ucraino, insieme alle forze russe, di militari della Corea del Nord, a Seul non si escludeva più l'invio diretto di armi a Kiev. Fino a ora, Seul ha rifornito Paesi alleati come la Polonia. L'invio diretti di armi all'Ucraina da parte della Corea del Sud provocherebbe "un collasso delle relazioni" bilaterali, ha aggiunto il diplomatico.
(Adnkronos) - A seguito delle elezioni del Consiglio Direttivo dell’Associazione Le Donne della Birra per il triennio 2025/2027, che hanno visto a fine ottobre la conferma della maggior parte della composizione del precedente comitato, si sono tenute le nomine delle cariche. Presidente è stata eletta la friulana Federica Felice, vicepresidente Elvira Ackermann, fondatrice e past president ligure. Le altre socie del Consiglio, provenienti da diverse regioni, sono: Michela Cimatoribus, Fiona Monni, Federica Russo, Giuliana Valcavi e, new entry, Nicoletta Tagliabracci. “Eredito un’associazione che è arrivata felicemente al suo primo decennio di vita: un traguardo che ci sta dando la forza per introdurre una serie di progettualità importanti a favore delle donne del settore e del comparto birrario nel suo complesso. La nostra vocazione è nazionale e consolidando gli obiettivi e l’impegno verso la parità di genere del settore, sono motivata a rafforzare la visibilità sul territorio con maggiori azioni a supporto della donna che vuole abbracciare il mondo della birra, sia come appassionata che come professionista”, spiega Federica Felice. Federica Felice, di formazione turistica e universitaria in campo bancario, è sommelier Ais. Si è dedicata per 20 anni alla propria attività di famiglia nel settore del vino. Terminata l’esperienza enoica, da quasi un decennio è socia di un birrificio artigianale in Friuli Venezia-Giulia dove vive. Forte della lunga esperienza nel settore della comunicazione, opera da freelance come web and social media strategist.
(Adnkronos) - "Sisal ha 80 anni di storia, prima del Covid contava 1.800 dipendenti mentre oggi siamo 3.500. Siamo presenti in 4 Paesi, un terzo della popolazione fa parte della generazione Z, con un'età media di anzianità aziendale di 6 anni. Tutto questo ci 'obbliga' a mettere al centro il tema della responsabilità sociale, visto che dobbiamo ascoltare una platea enorme di persone. E siamo molto concentrati sui temi della sostenibilità e della responsabilità, a partire dal gioco responsabile, ma anche sui temi dell'inclusione e per azzerare il gender pay gap". Lo ha detto Stefano De Vita, responsabile gaming & market intelligence director di Sisal, intervenendo a 'I giovani e la sostenibilità. Talenti da valorizzare', evento di apertura della 'Social Sustainability Week' in corso al Palazzo dell'Informazione del Gruppo Adnkronos a Roma, commentando i contenuti della ricerca di Eikon Strategic Consulting Italia dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’. Secondo De Vita, "è necessario dare a tutti la possibilità di accedere alle informazioni digitali, noi proviamo dare a tutti le migliori possibilità di crescere, lavoriamo moltissimo sui territorio e le comunità in cui operiamo". E De Vita ha ricordato che Sisal "ha costituito una Fondazione, Fair, che vuole essere un punto di aggregazione e di confronto, perchè siamo convinti che" il gioco responsabile "non sia una nostra priorità ma una priorità comune".