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(Adnkronos) - Tra Donald Trump e Elon Musk è rottura totale. L'idillio tra il presidente degli Stati Uniti e il magnate, perno dell'amministrazione per 5 mesi, va in frantumi tra accuse, veleni e minacce esplicite. "Taglio i tuoi contratti, sei impazzito. Sono molto deluso", dice Trump. "E' il momento di fondare un nuovo partito", l'accelerazione dell'uomo più ricco del mondo, che sgancia la "bomba" e associa il presidente ad uno dei casi più controversi e spinosi degli ultimi anni: "Il nome di Trump è nei file di Epstein, la verità verrà fuori". Come se non bastasse, dice "sì" all'ipotesi di impeachment. Il durissimo botta e risposta lascia il segno anche in Borsa. A Wall Street, Tesla cede il 14,26%. In calo dell'8% anche la Trump Media and Technology Group Corp. Il pomo della discordia, apparentemente, è l''One Big Beautiful Act' con cui Trump ridisegna i conti pubblici americani e vara la riforma fiscale. Per il presidente, una svolta epocale che taglierà le tasse del ceto medio. Per Musk, un abominio che gonfierà il deficit e finirà per vanificare il lavoro del Doge, il Dipartimento per l'efficienza governativa che il numero 1 di X, Tesla e Space X ha guidato da gennaio. "Mi è sempre piaciuto Elon, avevamo un grande rapporto, non so se lo avremo ancora", dice Trump (Video), nello Studio Ovale con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, rispondendo alle domande dei giornalisti. Musk da giorni martella con i suoi tweet, critica la legge e invita il Senato a "ucciderla". "Sono molto deluso da Elon, io l'ho aiutato molto. Lui non ha ancora detto niente di male su di me, sono sicuro che questa sarà la prossima cosa", aggiunge il presidente. Poco più di una settimana fa, Musk si congedava ufficialmente dal suo ruolo nel governo con una conferenza stampa nello Studio Ovale. Elogi a Trump, con la promessa di una collaborazione destinata a proseguire: "Tornerò qui come visitatore e come collaboratore". "Non se ne va davvero", la chiosa di Trump che in quell'occasione ha usato parole di stima per "un grande innovatore". Ora, tutto è cambiato e volano gli stracci. Per Trump, il malumore di Musk non è legato ai conti pubblici. "Elon è arrabbiato perché abbiamo eliminato il mandato che tutelava la vendita di veicoli elettrici. Elon lo sapeva dall'inizio, le cose erano così sin dall'inizio e non è cambiato niente. So che gli ha dato fastidio", dice il presidente alludendo ad una ragione specifica, che viene ribadita con un post sul suo social Truth: "Gli ho chiesto di andarsene, gli ho tolto il suo mandato sui veicoli elettrici che obbligava tutti ad acquistare auto elettriche che nessun altro voleva (sapeva da mesi che lo avrei fatto!), e lui è semplicemente impazzito!". Inoltre, Musk "voleva una persona alla guida della Nasa, io pensavo che non fosse la persona giusta, si tratta di un democratico totale. Capisco che lui sia arrabbiato, è stato qui molto tempo ed era molto felice. Io e lui abbiamo avuto un gran rapporto, non so se lo avremo ancora". La svolta di Musk, ammette il presidente, è una sorpresa. "Lui qui ha detto cose splendide di me, ha indossato il cappello con la scritta 'Trump aveva ragione su tutto' e ho ragione sul Big Beautiful Bill. Elon mi ha sostenuto, ha fatto campagna elettorale in Pennsylvania per me", dice ripensando alla corsa verso il voto di novembre 2024. Musk si è speso (e ha speso) soprattutto in Pennsylvania, uno stato chiave. "Ho avuto una valanga di voti, penso che avrei vinto lo stesso...", dice Trump ridimensionando il ruolo dell'ex alleato. "Sono molto deluso perché Elon meglio di chiunque altro sa quale lavoro c'è dietro questa legge. Conosceva tutto di questa legge e non ha avuto nessun problema finché non è andato via. Non ha parlato male di me ma della legge. Penso che gli manchi questo posto... Succede a tante persone, se ne vanno e diventano ostili. Non so cosa sia...", conclude. Il presidente si concede una postilla sul suo social, Truth, con una minaccia nemmeno troppo vaga. "Il modo più semplice per risparmiare soldi nel nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è tagliare i sussidi governativi e i contratti di Elon. Mi ha sempre sorpreso il fatto che Biden non lo abbia fatto!", l'avvertimento. Se Trump affonda il colpo, Musk continua a martellare su X. "E' il momento di sganciare la bomba. Donald Trump è negli 'Epstein files', è la vera ragione per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, Donald J Trump. Segnatevi questo per il futuro, la verità verrà fuori", scrive riferendosi alla figura di Jeffrey Epstein, finanziere morto suicida in carcere, accusato di traffico sessuale di minori. I post non si contano più, il magnate riesuma vecchie dichiarazioni del presidente che oggi sono in netto contrasto con la filosofia della legge già approvata alla Camera. "Dov'è quest'uomo oggi?", si chiede Musk, bollando come "bugie" le parole del presidente in relazione alla questione veicoli elettrici e prevedendo la recessione nella seconda metà del 2025 a causa dei dazi trumpiani. Tra un messaggio e un meme, sul social partono siluri in serie verso il presidente: "Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni". "Una tale ingratitudine", aggiunge Musk, che ha speso oltre 250 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump. Il magnate non manca di sottolineare come il suo impegno sia stato decisivo per far vincere i repubblicani al Congresso. Senza di lui, "i democratici controllerebbero la Camera e i repubblicani avrebbero un vantaggio di 51 a 49 al Senato". Quindi, il sondaggio che lascia intravedere un progetto a dir poco ambizioso: "E' il momento di creare un nuovo partito politico che in America rappresenti davvero l'80% nel mezzo?". Il verdetto? Per l'80% degli utenti, la risposta è sì. Trump è avvisato.
(Adnkronos) - "Il Consiglio nazionale ha come obiettivo quello di rafforzare anche di più l'ordinamento, noi siamo una categoria molto forte da tutti i punti di vista, però credo che il fatto che negli ultimi vent'anni abbiamo avuto una serie di 'esclusive' previste da tante norme che si sono succedute ci mette nelle condizioni di creare un ordinamento più completo. Abbiamo, quindi, deciso come ufficio di presidenza e ne discuteremo alla prossima riunione di Consiglio nazionale, di avviare una rivisitazione della nostra legge istitutiva". A dirlo Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro. "Si è creato - avverte - un varco insormontabile fra i consulenti di lavoro abilitati e gli autorizzati e, quindi, penso che il registro degli autorizzati agli adempimenti possa essere gestito dall'Ordine dei consulenti del lavoro. C'è un tema di vigilanza sull'esercizio abusivo della professione che è un bene che va protetto e un comportamento illecito invece che va contrastato. Questo è il nostro impegno, prendendo esempio quello che è successo nel 2006 quando il registro dei revisori è stato dato in gestione al Consiglio nazionale dell'ordine dei commercialisti".
(Adnkronos) - "Non facciamo altro che lavorare a difesa del consumatore stando al fianco degli operatori corretti. In maniera obiettiva e producendo una valutazione assolutamente indipendente, entriamo nel cuore delle aziende che vogliono aprire le loro porte a noi. Andiamo ad analizzare qual è l'attività che l'azienda pone in essere nei confronti dei consumatori e, nel caso in cui c'è bisogno, diamo indicazioni, suggerimenti, miglioramenti rispetto a quanto già fa". Racconta così l’operato dell’associazione no profit Consumerismo il suo presidente, Luigi Gabriele, intervenendo all’incontro organizzato nella sede milanese di Engie dove è stato consegnato alla utility energy il sigillo di 'operatore eccellente' nel mercato dell’energia. Un riconoscimento assegnato dopo tre mesi di indagine durante i quali Consumerismo ha osservato chiarezza delle offerte commerciali, qualità del servizio clienti e regolarità nelle fatturazioni dell’operatore energetico. Durante l’indagine "abbiamo fatto cinque incontri di natura fisica, numerosi incontri invece di natura telematica - racconta Gabriele - Abbiamo analizzato molti documenti e fatto call di analisi con le varie unità aziendali". Gabriele illustra poi la consueta procedura di valutazione per il conferimento del sigillo: "Dopo un monte ore molto rilevante, ci riserviamo di valutare quello che abbiamo osservato attenendoci a un regolamento preventivo che consente di raggiungere un indice che può andare dallo zero a una, due o tre stelle, il punteggio massimo", raggiunto da Engie. L’indagine per l’assegnazione del riconoscimento attribuito all’operatore energetico si è svolta in modo indipendente e imparziale. Per Consumerismo, indagini come questa sono fondamentali "se vogliamo cambiare realmente le cose". Per attuare il cambiamento è necessario "selezionare le persone con cui ci relazioniamo e fare in modo che le imprese capaci di impattare positivamente sul mercato e sulla vita dei cittadini abbiano risalto", conclude Gabriele.