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(Adnkronos) - La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti, sulla morte di Francesca Testino, la donna di 57 anni che ieri ha perso la vita per il crollo di una palma in piazza Paolo Da Novi. Il pubblico ministero Fabrizio Givri ha affidato una perizia a un consulente che dovrà verificare le condizioni dell'albero, che secondo alcuni cittadini era pericolante da tempo, come mostrano le immagini di Google Maps. Le indagini si concentrano su eventuali segnalazioni arrivate negli anni per capire come il Comune e Aster abbiano agito in seguito. Aster, l'azienda municipalizzata che si occupa della gestione del verde cittadino, in una nota ha fatto sapere che la palma era attenzionata ma non avrebbe manifestato indice di pericolosità. A Genova è stato proclamato il lutto cittadino. "Confermo che stante il grande coinvolgimento emotivo e il cordoglio che la drammatica vicenda ha generato ho deciso che sabato 15 marzo sarà una giornata di lutto cittadino con delle disposizioni che daremo più avanti e che chiaramente porteranno tutte le persone ad unirsi in un momento di raccoglimento di partecipazione di questo terribile dolore", ha detto il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi.
(Adnkronos) - Possiamo considerare il welfare aziendale come parte integrante della strategia collettiva delle imprese? E in che modo è possibile coniugare sostenibilità, digitalizzazione e welfare? Questi interrogativi saranno al centro della terza edizione del Welfare day 2025, l’evento organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, azienda leader nei benefit e nel coinvolgimento dei dipendenti, in programma oggi, giovedì 13 marzo, a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione. L’iniziativa rappresenta un'importante occasione di confronto per il mondo corporate, offrendo nuovi insight, dati e ricerche di Pluxee sulle soluzioni di welfare aziendale e il loro impatto sulla produttività e sul benessere dei lavoratori. Durante l’evento verrà commentato il nesso tra benessere, felicità e imprese, scoprendo come oggi non sia possibile scindere i primi due elementi dalla vita professionale e lavorativa. Ciò che favorisce la felicità sul luogo di lavoro si rivela fondamentale sia per l’attrattività delle aziende nel mercato del lavoro si per la retention dei talenti, orientando le scelte strategiche dei responsabili delle risorse umane e non solo. Questo non può che coniugarsi con il welfare aziendale, il quale oggi ha delle caratteristiche ben precise e si affianca con la sostenibilità sociale. Nel corso dei vari Talk Show, si mostrerà come il welfare debba essere considerato un elemento vitale dell'operatività di un'azienda. Attraverso la partecipazione di esperti del settore e manager aziendali verranno esplorate le ultime tendenze e best practice per integrare il welfare nelle strategie aziendali, favorendo una crescita sostenibile e digitale. Benefit e iniziative di sostegno al dipendente generano benessere tra la popolazione, contribuendo a rendere sostenibile il lavoro. Diffusi all'interno di tutte le funzioni aziendali, accrescono la felicità e la produttività, generando un ciclo virtuoso che rafforza il coinvolgimento dei dipendenti, migliorando la reputazione aziendale e garantendo una crescita sostenibile nel lungo periodo. Uno degli obiettivi sarà rispondere alla domanda: come si può creare e mantenere un ecosistema aziendale orientato alla soddisfazione delle persone? Lungi dal costituire un semplice accessorio del salario, il pacchetto di benefici che l'azienda mette a disposizione dei lavoratori - prestazioni sanitarie, sostegno alla genitorialità - deve essere sempre più in grado di incontrare le esigenze di questi ultimi. All’interno del Welfare day 2025, questi argomenti saranno discussi con Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo, rispettivamente country marketing e product director e managing director di Pluxee Italia, con il contributo chief hr officer e hr manager di aziende come Atac, Fater, Fendi, Philip Morris International, Procter & Gamble, Tim e molte altre.
(Adnkronos) - Favorire il dialogo tra istituzioni, esperti ed aziende sul tema della sostenibilità come driver di crescita del brand per eccellenza del nostro Paese, il Made In Italy, che raccoglie in sé i più noti rappresentanti dell’artigianato e dell’industria italiana. Con questo obiettivo si è svolto nella cornice della Galleria del Cardinale Colonna a Roma, “La competitività del Made in Italy: il ruolo della sostenibilità”, il convegno organizzato da Birra Peroni. Moderato dalla giornalista e conduttrice radio e tv Rai Chiara Giallonardo, insieme a Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni, al dibattito sono intervenuti Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Luca De Carlo, presidente Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato e Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Service Line Leader IPSOS. “Il paradigma della sostenibilità è radicalmente cambiato in questi ultimi 10 anni: da strumento di “filantropia” si è trasformato in un vero e proprio asset di business, un valore insito nel prodotto finale di un’azienda e della sua reputazione, soprattutto quando si pensa al Made in Italy” – ha aperto il dibattito Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni. “Sempre di più nell’industria del nostro Paese, infatti, la sostenibilità sta assumendo un ruolo chiave, diventando una leva di competitività imprescindibile: investire su questi aspetti ci permette di anticipare e mitigare rischi di business, di preservare la qualità che contraddistingue la nostra offerta, di studiare e implementare soluzioni di efficientamento del business e, non da ultimo, di portare ai consumatori un prodotto più vicino alle loro esigenze, in tutto il mondo”. A presentare il ruolo di rilievo che i consumatori riconoscono alla sostenibilità nel Made In Italy, una ricerca IPSOS* - società leader nella consulenza di ricerche di mercato e indagini statistiche. Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Service Line Leader di IPSOS, ha mostrato come l’attenzione alla sostenibilità sia cresciuta negli anni e che per il 96% delle intervistate e degli intervistati rappresenti un elemento chiave per la competitività del Made In Italy. Secondo la ricerca, infatti, da un lato la sostenibilità permette di accrescere l'eccellenza, la qualità e la sicurezza dei prodotti dall’altro di valorizzare sul mercato le aziende che dimostrano ottime prestazioni in ambito ambientale ma anche sociale ed economico, a beneficio della reputazione del Made In Italy nel mondo. Lavorare sulla sostenibilità diventa quindi sempre più cruciale per le aziende del Made in Italy, come conferma anche Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy: “Birra Peroni, marchio storico italiano fondato nel 1846, rappresenta un autentico emblema del Made in Italy nel mondo. Riconosciuta ufficialmente come “marchio storico di interesse nazionale”, l’azienda ha saputo coniugare tradizione e innovazione, esportando più di 2 dei suoi oltre 6 milioni di ettolitri di produzione annuale. La sostenibilità è diventata parte integrante della lungimirante strategia aziendale e vorrei aggiungere come elemento cruciale per garantire la competitività del Made in Italy negli anni a venire, per questo il Ministero continua a supportare con programmi specifici le aziende che innovano in questo senso e che favoriscono qualità, tutela delle risorse e crescita economica”. Due le grandi sfide di sostenibilità che in questo momento vedono impegnato il Made In Italy e in particolare il settore agroalimentare: la tutela della risorsa idrica e l’evoluzione dell’agricoltura e della sua filiera. “Aziende come Birra Peroni, che hanno investito in tecnologia e sostenibilità, sono oggi un modello di innovazione e d’avanguardia. Il nostro compito è sostenerle, non solo con investimenti, ma anche semplificando le norme. L’acqua è una risorsa strategica: con oltre 4 miliardi del PNRR destinati a reti idriche e depurazione, il decreto siccità e il Pnissi – il più grande piano nazionale per la sicurezza del settore, 12 miliardi per 500 interventi – stiamo rafforzando l’infrastruttura idrica del Paese. Stiamo inoltre finalizzando il regolamento sulle acque reflue, con maggiori investimenti nel riuso, di cui gli agricoltori saranno i primi beneficiari, e cominciamo a parlare concretamente di desalinizzazione” afferma l’Onorevole Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Anche il costo dell’energia incide sulla competitività, mettendo in difficoltà imprese e famiglie. Per questo servono sì misure immediate ma, soprattutto, una strategia di lungo periodo che, oltre alle rinnovabili, includa il nucleare come terza via per la decarbonizzazione. Il futuro del Paese dipende da scelte coraggiose: il governo è al fianco di chi investe e innova per costruire un’Italia più sostenibile e competitiva”. Investendo in nuove tecnologie, riducendo gli sprechi e favorendo il dialogo con partner ed istituzioni locali, negli ultimi 10 anni Birra Peroni ha ridotto del 10% i propri prelievi idrici per HL di birra prodotta. Contestualmente, l’azienda è da anni impegnata in prima linea anche nell’ambito dell’agricoltura, attraverso il suo centro di eccellenza - Campus Peroni. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, università, esperti e start-up, Birra Peroni è diventata un riferimento nella promozione della cultura della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità lungo la filiera con oltre 2.000 agricoltori e non solo. “Questo di Birra Peroni è l’esempio di un modello virtuoso che va nella direzione di un’agricoltura sostenibile e soprattutto moderna, produttiva, volta al futuro e vicina agli agricoltori” ha dichiarato il Senatore Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, in rappresentanza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste: “L’agroalimentare è il cuore pulsante della nostra economia e del Made in Italy, per questo, ci siamo battuti con forza in Europa per una revisione della Politica Agricola Comune (PAC) che mettesse nuovamente al centro chi produce, dando strumenti reali per affrontare le sfide ambientali e di mercato, senza imposizioni ideologiche che rischiano di penalizzare la produttività e la competitività delle nostre imprese agricole. Oggi, grazie a questo lavoro, la visione dell’Unione Europea sulla nuova PAC si sta finalmente avvicinando a questa visione”