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(Adnkronos) - Il concetto chiave One Health è l'idea che la salute umana non sia separata, ma strettamente collegata alla salute dell'ambiente e degli animali. "Il Campus Bio-Medico e la ricerca scientifica sposano appieno questo modello, che riconosce che il nostro benessere passa necessariamente attraverso la salute degli ecosistemi in cui viviamo. Da docente di Chimica degli alimenti mi occupo di alimenti, nutrizione e metabolismo da più di vent'anni, per cui il concetto One Health dal mio punto di vista passa attraverso l'alimentazione". Lo ha detto Laura Dugo, docente di Chimica degli alimenti dell'università Campus Bio-Medico, intervendo a Roma - nella sede del Palazzo dell'Informazione - all'incontro 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustaiwability Week. Per l'esperta "il cibo è il punto di contatto fondamentale, è la 'cerniera' tra l'ambiente (dove viene prodotto) e l'essere umano (che lo consuma)", così come la "qualità del cibo" è collegata alla "salute del pianeta". "La salubrità e il valore nutrizionale di ciò che mangiamo - ha sottolineato - riflettono la salute globale del nostro suolo e dell'aria. La ricerca dimostra che i cambiamenti ambientali impoveriscono il nostro cibo. Con l'aumento di CO2 nell'aria e l'impoverimento di minerali nel suolo si modificano le piante. Il risultato è che i prodotti che mangiamo possono avere più zuccheri (carboidrati) e meno vitamine e minerali essenziali". Capitolo a parte le microplastiche. "Queste particelle, un'emergenza crescente, non si accumulano solo negli animali, ma vengono assorbite anche dalle piante attraverso il suolo contaminato, finendo così nella nostra catena alimentare", avverte Dugo che sul cibo insiste: "Non è solo una fonte di energia immediata, ma un potente segnale biologico che modella la nostra salute nel tempo". "La qualità del cibo influenza l'ecosistema intestinale (il microbiota), cruciale per la salute fisica, ed è collegato al nostro benessere mentale e psicologico. Grazie a meccanismi come l'epigenetica, ciò che mangiamo e le abitudini alimentari che adottiamo possono avere un'influenza (biologica e culturale) sulla salute delle generazioni future". Infine, ha concluso, 'l'impegno nel modello One Health si estende oltre le aule e i laboratori. Studenti e personale dipendente del Campus Bio-Medico partecipano a progetti di cooperazione internazionale in Paesi in via di sviluppo (come Africa orientale e Sud America). Queste iniziative mirano a trovare soluzioni a problemi critici come la scarsità di acqua, la mancanza di suolo coltivabile e le difficoltà produttive, unendo competenze in sanità, nutrizione, tecnologia e ingegneria per affrontare la salute globale da un punto di vista più svantaggiato".
(Adnkronos) - Uno strumento per superare la frammentazione degli obblighi dichiarativi in capo ai datori di lavoro e una semplificazione significativa dei flussi informativi. Sono alcuni degli effetti del potenziamento della piattaforma Siisl, previsto dal decreto legge n.159/2025, secondo il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, ascoltato in audizione al Senato sul decreto lo scorso 12 novembre. Nel documento, depositato oggi in Parlamento e contenente le osservazioni della categoria, si sottolinea grande soddisfazione per il provvedimento, che rappresenta un passo importante verso una nuova stagione della cultura della sicurezza, più moderna, digitale e integrata. Forte apprezzamento, dunque, viene espresso per l’ammodernamento del mercato del lavoro attraverso la pubblicazione delle offerte sul Siisl, da parte dei datori di lavoro che richiedono benefici contributivi e delle agenzie per il lavoro, e l’utilizzo della piattaforma come canale d’invio delle comunicazioni obbligatorie. “Un passo fondamentale verso la costruzione di un sistema basato sull’evidenza, nel quale le decisioni pubbliche e private possono poggiare su basi documentali solide e non contestabili”, si legge nel documento. Secondo la categoria, la produzione di dati affidabili e interoperabili costituisce un presidio di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa, con effetti benefici sulle politiche del lavoro. Positivi, inoltre, l’ampliamento della tutela assicurativa agli studenti impegnati in percorsi di formazione scuola-lavoro (con l’estensione della copertura assicurativa anche agli incidenti in itinere) e la previsione di risorse ingenti e programmate su un orizzonte pluriennale, che consente di superare l’approccio frammentato del passato. Bene anche l’inserimento di misure per contrastare le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, che ampliano il concetto di salute anche alla sfera psicosociale. Ma affinché la riforma possa dispiegare a pieno i suoi effetti è necessaria, secondo i consulenti, un’attuazione tempestiva dei decreti attuativi e degli accordi Stato-Regioni; il coinvolgimento effettivo delle parti sociali e degli Ordini professionali, in particolare nei processi formativi e nella definizione delle misure di prevenzione; e un coordinamento unitario tra Ispettorato del Lavoro, Inail, Regioni e Carabinieri, con interoperabilità dei sistemi informatici e condivisione delle banche dati
(Adnkronos) - "Per un’azienda come Mondelēz - protagonista nel panorama alimentare italiano e globale, con brand iconici amati da milioni di consumatori - è essenziale investire nelle filiere agricole e guidare la transizione verso modelli più sostenibili". Ad affermarlo è Alessandra Mangiarotti, Sustainability Specialist per il Gruppo Mondelēz International in Italia, ad Adnkronos. "Un dato parla chiaro: oltre il 70% del nostro impatto ambientale deriva dalla produzione degli ingredienti che utilizziamo. Raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050 richiede quindi un forte focus su programmi capaci di sostenere l'evoluzione delle nostre catene di approvvigionamento verso soluzioni più resilienti, responsabili e rigenerative. In questo contesto, Harmony - il nostro pionieristico programma europeo dedicato alla filiera del grano - è una leva strategica. Basato su un patto con agricoltori locali, prevede incentivi legati al rispetto delle buone pratiche contenute nella Carta Harmony, co-sviluppata con gli agricoltori stessi, Ong, esperti agroecologici e tecnici. Alla fine del 2024, il programma contava più di 1.200 agricoltori in 7 Paesi, 59.000 ettari coltivati e aree fiorite per la biodiversità che ospitano 24 milioni di api e 30 specie di farfalle". Oggi, sottolinea, "grazie ad Harmony Ambition 2030, ci impegniamo a supportare l'introduzione di tecniche di agricoltura rigenerativa: un approccio olistico volto a ripristinare il naturale bioritmo dell’ecosistema, favorendo la salute del suolo e la densità dei nutrienti. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il 100% del volume di grano necessario per la produzione dei nostri biscotti in Europa sarà coltivato nel rispetto della Carta Harmony Rigenerativa".