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(Adnkronos) - Allevamento a terra o biologico? Capannone o gabbia? Orientarsi tra le etichette delle confezioni di uova prima di acquistarle può essere compito non semplice per i consumatori. Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata da Adnkronos/Labitalia, invita i consumatori a leggere sempre il codice stampato sul guscio delle uova, che indica il tipo di allevamento: 0 per il biologico, 1 per l'allevamento all’aperto, 2 per l’allevamento a terra in capannoni chiusi e 3 per quello in gabbia. È inoltre importante, secondo Udicon, diffidare di diciture generiche come 'naturale', 'cage-free' o 'benessere animale' se non supportate da certificazioni riconosciute, preferire prodotti tracciabili con QR code che rimandano all’origine e, quando possibile, scegliere uova biologiche o provenienti da filiere a bassa densità che garantiscono standard di benessere più elevati. Il codice 0 identifica uova da agricoltura biologica. Le uova vengono deposte in allevamenti biologici, le galline ricevono mangimi biologici e l'allevamento è allestito su terreno naturale o in spazi aperti Il codice 1 è abbinato a uova provienienti da allevamenti in cui le galline per alcune ore al giorno vivono in un ambiente esterno protetto. La deposizione delle uova avviene sul terreno o in nidi. Il codice 2 si usa per le uova deposte in allevamenti a terra. Le galline vivono e vengono allevate in un capannone nel quale si muovono e depongono le uova, a terra o in nidi. Il codice 3 è relativo alle uova deposte da galline che vivino in allevamento in gabbia. La deposizione delle uova avviene in un macchinario che esegue la raccolta.
(Adnkronos) - "Oggi la moda parla un linguaggio diverso da quello che ho affrontato io e, comunque, racconta la società e la nostra cultura imprenditoriale. La moda italiana racconta la cultura, l’arte e la sartorialità del nostro Paese, pur in un contesto in continua evoluzione, è capace di coniugare tradizione e innovazione". Queste le parole di Alberta Ferretti, cavaliere del lavoro e imprenditrice della moda italiana, premiata con la laurea honoris causa in Comunicazione digitale e marketing durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2025/2026 dell’Universitas Mercatorum, l’università delle camere di commercio italiane del Gruppo Multiversity, che si è tenuta a Roma presso l'Auditorium Parco della musica. Rivolgendosi ai giovani, ha invitato a non perdere fiducia di fronte alle difficoltà, ricordando l’importanza della passione e della determinazione nel perseguire i propri sogni: "Il messaggio che voglio dare ai ragazzi è di tenere duro: si può riuscire. Anche dai fallimenti si impara, l’importante è non smettere di crederci e continuare a creare con passione".
(Adnkronos) - Innovazione e sostenibilità si incontrano nel cuore del distretto pratese. In occasione di Ecomondo, Lorenzo Perra, presidente di Plures, multiutility toscana attiva nei settori ambiente, energia e acqua, ha annunciato che dal 1° dicembre inizierà la posa delle linee impiantistiche del Textile Hub di Prato, il primo impianto in Italia a utilizzare intelligenza artificiale e tecnologia a infrarossi per la selezione e il riciclo dei materiali tessili. "Con il Textile Hub di Prato apriamo una nuova stagione per la Toscana e per l’Italia - ha dichiarato Perra intervenendo al convegno di Utilitalia dedicato all’economia circolare - E’ un impianto che unisce innovazione e sostenibilità, trasformando gli scarti in nuova materia prima e restituendo valore a un settore simbolo del saper fare italiano. È un passo concreto verso un’economia circolare reale, non solo dichiarata". Finanziato con risorse del Pnrr e con investimenti diretti di Plures Alia per un valore complessivo di 29,5 milioni di euro, il Textile Hub sorgerà su un’area di 24mila metri quadrati e potrà trattare fino a 33mila tonnellate di materiali all’anno, tra flussi di pre e post consumo, coprendo l’intero fabbisogno regionale. Circa la metà dei materiali proverrà direttamente dal distretto tessile pratese. Sul piano tecnologico, l’impianto rappresenterà un salto di qualità senza precedenti: i sistemi di visione ottica e gli algoritmi di riconoscimento delle fibre permetteranno una selezione automatica dei materiali con altissima precisione, aumentando le percentuali di recupero e riducendo drasticamente gli scarti non valorizzabili. La conclusione dei lavori e il collaudo finale sono previsti per giugno 2026.