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(Adnkronos) - Torna a Roma LaborDì, la giornata promossa dalle Acli di Roma dedicata all’incontro tra giovani e mondo del lavoro. La quarta edizione si è svolta oggi all’Auditorium della Tecnica e ha coinvolto circa 1.600 studenti del quarto e quinto anno di oltre 20 istituti superiori di Roma e provincia. L’iniziativa, che gode del patrocinio della Diocesi di Roma, della Regione Lazio, della Città metropolitana e di Roma Capitale, punta a favorire l’orientamento e il dialogo tra competenze, imprese e nuove professioni. In programma sono stati fissati oltre 80 appuntamenti tra sessioni tematiche, simulazioni di colloquio con recruiter e momenti di orientamento personalizzato, con 75 postazioni dedicate ai colloqui e la presenza di circa 50 realtà imprenditoriali. A supporto, anche una piattaforma digitale di matching pensata per facilitare l’incontro tra profili e opportunità. L’apertura dei lavori è dedicata ai valori del lavoro e agli scenari futuri, con la partecipazione, tra gli altri, della vicepresidente delegata delle Acli di Roma e ideatrice di LaborDì Lidia Borzì, del cardinale Baldassarre Reina, vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma, del sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessore regionale al Lavoro Giuseppe Schiboni. Il contesto, sottolineano le Acli, è segnato da segnali positivi ma anche da criticità: nell’area romana il tasso di occupazione ha raggiunto il 65,8%, ma resta forte il disallineamento tra domanda e offerta di competenze, con difficoltà di reperimento segnalate da quasi un’impresa su due. Al centro dell’edizione 2025 c’è proprio il superamento di questo mismatch, con un’attenzione particolare alle competenze trasversali, alla digitalizzazione e all’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro. “LaborDì è un cantiere di futuro - spiegano le Acli di Roma - un’occasione per aiutare i giovani a orientarsi in modo consapevole e per le imprese a incontrare talenti e contribuire alla costruzione delle competenze di cui il mercato ha bisogno”. All’evento hanno partecipato anche Regione Lazio e numerosi partner istituzionali e aziendali, tra cui grandi realtà nazionali e imprese del territorio.
(Adnkronos) - "Assofondipensione chiede il ritiro della modifica della disciplina del contributo datoriale alla previdenza complementare introdotta dal Governo nell’ambito della Legge di Bilancio e l’apertura immediata di un confronto con le parti sociali promotrici della previdenza negoziale e con i soggetti rappresentativi del sistema, al fine di salvaguardare il ruolo del contributo contrattuale e la funzione sociale della previdenza complementare". E' la richiesta che lancia, con Adnkronos/Labitalia, Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione, secondo cui "la soppressione del ruolo della contrattazione collettiva nella definizione della destinazione del contributo a carico del datore di lavoro rappresenta una scelta grave, che mette in discussione l’architettura stessa della previdenza complementare costruita nel nostro Paese negli ultimi decenni", secondo Assofondipensione. "Assofondipensione -continua Maggi- segnala inoltre che sono stati depositati alcuni subemendamenti che intervengono sull’emendamento in esame, modificandone in parte l’impianto originario. In particolare, auspichiamo che vengano recepite le proposte correttive che eliminano gli aspetti più critici legati alla portabilità della contribuzione contrattuale", spiega ancora. "Al contempo rileviamo l'introduzione di nuovi elementi, tra cui il tema della Long Term Care (Ltc), certamente significativo e meritevole di attenzione. Riteniamo tuttavia indispensabile che qualsiasi intervento di modifica debba passare per il confronto con le parti sociali, per evitare che scelte di tale portata vengano assunte senza un adeguato coinvolgimento e una valutazione condivisa delle ricadute per lavoratrici e lavoratori", spiega Maggi. Secondo Assofondipensione, "il contributo datoriale non è un elemento accessorio né un beneficio individuale, ma una componente essenziale che deriva dal sistema negoziale che vede impegnati i soggetti promotori dei fondi pensione, definita attraverso accordi collettivi e finalizzata a garantire mutualità, equilibrio tra le parti, contenimento dei costi e tutela degli aderenti. Rimuovere questo presidio significa alterare profondamente il rapporto tra contrattazione, adesione su base contrattuale e funzione previdenziale del secondo pilastro". Per Assofondipensione "L’apertura alla piena portabilità del contributo datoriale verso qualsiasi forma pensionistica, senza vincoli contrattuali, espone i lavoratori al rischio concreto di transitare verso strumenti di previdenza complementare con costi significativamente più elevati e con assetti di governance meno trasparenti, indebolendo nel tempo l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche". "Una scelta che appare tanto più incomprensibile se si considera che i fondi pensione negoziali hanno dimostrato, nel tempo, solidità, efficienza e capacità di tutelare gli interessi di milioni di lavoratrici e lavoratori", conclude l'Associazione.
(Adnkronos) - “La mostra ‘Oltreplastica’ racconta sia il passato glorioso della relazione tra il disegno e la produzione industriale e la plastica sia le possibilità future aperte dalle bioplastiche, nel contesto della transizione ambientale, al servizio della produzione di largo consumo”. È quanto affermato da Antonio Funiciello, responsabile Identity Management di Eni, all’inaugurazione della mostra Oltreplastica, curata da Frida Doveil e realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. “Come Eni siamo al secondo anno di nostra collaborazione con Adi Design Museum. L’anno scorso siamo stati presenti con una mostra dedicata al nostro brand, alla sua evoluzione e a come è cambiato e si è attualizzato. Quest'anno siamo qui con la mostra 'Oltreplastica' - conclude - che ha lo scopo di raccontare non soltanto il grande viaggio del rapporto tra la plastica, il design e il disegno industriale, ma anche le soluzioni che Eni, soprattutto attraverso la sua società Versalis, propone con la bioplastica, al servizio ancora una volta del disegno industriale”.